12 Ottobre 2015, h. 07:59

La Rai torna alla carica con il canone speciale per le imprese

raiCi risiamo. Il canone Rai torna al centro del dibattito politico e delle preoccupazioni degli imprenditori. Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi vuole a tutti i costi inserire il pagamento del canone nella bolletta elettrica. Obiettivo: combattere l’evasione di questo tributo che sembra essere il meno amato dagli italiani. Ma l’idea del Premier non piace ai gestori delle aziende elettriche, a cominciare dall’Enel, che hanno subito alzato le barricate. Non ci stanno a fare da esattori in un operazione che comporterebbe enormi problemi tecnici e giuridici.
Sulla mossa dell’Esecutivo è intervenuta anche Confartigianato. Il Presidente Giorgio Merletti ha rilevato che il canone Rai sarebbe il 14° balzello nella bolletta elettrica, insieme agli altri oneri e imposte che già pesano per il 38,6% sul costo dell’energia pagato dagli italiani.
Ma il Governo sembra intenzionato a proseguire per la sua strada e ad inserire il nuovo metodo di pagamento nella Legge di stabilità che vedrà la luce nei prossimi giorni.
Nel frattempo, la Rai non sta a guardare e se la prende ancora una volta con le imprese che, in queste settimane, stanno ricevendo richieste ingiustificate di pagamento del canone speciale per il quale già versano 74 milioni l’anno.
Insomma, ancora una volta l’azienda di viale Mazzini prova a rimpinguare le proprie casse bussando alla porta degli imprenditori. Alle aziende, infatti – segnala Confartigianato – arrivano bollettini precompilati e lettere con le quali la Rai chiede di verificare il possesso di apparecchi radio e tv e procedere al pagamento del canone oppure di dichiarare di non essere tenute al versamento. Siamo alle solite, insomma. E, ancora una volta, Confartigianato è tornata all’attacco per dire basta alle richieste di un balzello anacronistico e ingiustificato perché rivolto a imprenditori che, oltre a pagare già il canone Rai ordinario, sono chiamati a pagare anche per il possesso di qualsiasi dispositivo che riceve il segnale tv, inclusi i sistemi di videosorveglianza. Come dire che ad un imprenditore basta possedere uno smartphone, un I pad o un impianto antifurto per essere costretto a versare una somma che può arrivare a 6.000 euro l’anno. Secondo Confartigianato quella del canone speciale Rai è una richiesta assurda perché vengono ‘tassati’ strumenti di lavoro che gli imprenditori utilizzano non certo per guardare i programmi Rai.
A seguito delle proteste di Confartigianato, lo scorso anno numerosi esponenti del Governo si erano impegnati a modificare questo tributo. Che fine hanno fatto queste promesse?

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