14 Dicembre 2015, h. 16:10

In arrivo semplificazioni per la gestione di terre e rocce da scavo

Per anni sono state l’incubo degli imprenditori del settore costruzioni. Se esistesse un premio per le leggi più complicate d’Italia, quelle su come gestire le terre e rocce da scavo lo conquisterebbero senza fatica. Al centro dei ripetuti interventi normativi di questi anni c’è la questione se considerare rifiuti i materiali che risultano dalle opere di sbancamento effettuate dalle imprese edili.
Sull’impatto ambientale di terre e rocce da scavo, sulla loro gestione e smaltimento il Governo e il Parlamento hanno scritto fiumi d’inchiostro.
Che si sono tradotti in una serie di burocratici e costosi adempimenti a carico degli imprenditori.
Poi nel 2012 arriva una novità importante conquistata grazie alle battaglie condotte da Confartigianato Edilizia: la nuova legge stabilisce che il materiale da scavo non è più considerato rifiuto (e smaltito come tale), ma “sottoprodotto”, e pertanto può essere riutilizzato.
Ma rimangono i piedi una serie di norme per reimpiegare i materiali provenienti dai cantieri che continuano ad essere troppo costose e complicate per i piccoli imprenditori.
Ora le cose potrebbero cambiare. Il Governo, con un decreto approvato a novembre, ha finalmente deciso di mettere ordine nella babele di leggi e leggine che regolano la materia. Si tratta di un Decreto del Presidente della Repubblica sul Regolamento recante la disciplina semplificata della gestione delle terre e rocce da scavo. L’obiettivo è quindi quello di snellire tutte le norme vigenti riducendole ad un unico testo integrato, autosufficiente e coerente.
Tra le novità positive proposte dal Governo, l’eliminazione dell’obbligo di comunicazione preventiva all’Autorità competente per ogni trasporto di materiale. Dopo il via libera del Governo al decreto di riordino, il Ministero dell’Ambiente ha avviato una consultazione pubblica sulla proposta di regolamentazione che si concluderà il 19 dicembre.
Chiunque può dire la sua e suggerire ulteriori semplificazioni.
Conclusa la consultazione, e prima che il decreto entri in vigore, il ministro dell’Ambiente può pubblicare eventuali controdeduzioni.
Confartigianato Edilizia ha predisposto una serie di osservazioni per liberare i piccoli imprenditori delle costruzioni da obblighi e adempimenti. In particolare, riguardano i tempi di utilizzo dei materiali depositati, il numero di enti ai quali comunicare l’uso dei materiali, l’esclusione dei micro e piccoli cantieri dall’applicazione della normativa.

rss