28 Gennaio 2016, h. 15:07

STUDI – L’identikit delle nuove partita Iva nel 2015

Il lavoro indipendente è oggetto di un riordino nell’ambito della riforma dei rapporti di lavoro autonomo e l’analisi delle statistiche disponibili evidenzia la rilevanza del comparto del lavoro indipendente e la presenza di significative differenziazioni. Il confronto internazionale dei dati Eurostat sul mercato del lavoro evidenzia che al III trimestre 2015 l’Italia è il primo paese dell’Unione europea a 28 per numero occupati indipendenti. Nel dettaglio, l’Italia conta 5.460.500 occupati indipendenti, il 24,1% del totale degli occupati; a seguire troviamo il Regno Unito con 4.648.600 unità, pari al 14,9% del totale, la Germania con 4.401.300 unità pari al 10,9%, la Polonia con 3.494.500 unità pari al 21,5%, la Spagna con 3.094.300 unità pari al 17,1% del totale e a Francia con 3.025.800 unità, e pari all’11,4%. L’incidenza del lavoro indipendente in Italia è di 8,6 punti superiore alla media dell’Eurozona (15,5%).

Con riferimento al profilo professionale degli indipendenti si osserva che al III trimestre 2015 l’87,0% sono imprenditori o lavoratori autonomi (4.752.100) e, nel dettaglio, oltre la metà (59,1%) è rappresentata da lavoratori in proprio (3.226.900), un ulteriore quarto (24,1%) da liberi professionisti (1.316.500) ed il 3,8% da imprenditori (208.600). Completa il quadro del lavoro indipendente un 13,0% composto da Collaboratori (6,3%, pari a 345.900 persone), Coadiuvanti familiare (5,8%, pari a 315.300 persone) e Soci di cooperativa (0,9%, pari a 47.300 persone).

In Italia il lavoro indipendente si concentra per l’94,1% in microimprese con meno di 9 addetti, quota che sale al 98,1% se si considerano le micro e piccole imprese con meno di 20 addetti.

Nelle imprese artigiane i lavoratori indipendenti sono 1.507.800 e pesano per il 30,6% del totale del lavoro autonomo delle imprese.

Tra il 2004 e il 2015 lavoro indipendente decimato (-12,1%) mentre dipendenti +6,1%. Nell’arco di tempo che va da gennaio 2004 a novembre 2015 e che comprende due lunghi e profondi cicli recessivi ha determinato una forte selezione del lavoro indipendente nel periodo calato del 12,1% – sui livelli prossimi al minimo storico di ottobre 2015 – a fronte di una crescita del 6,1% del lavoro dipendente, all’opposto livello vicino ai valori massimi del 2008.

Nella comparazione internazionale delle prime 70 regioni europee per numero di occupati, si osserva che nel 2014 la classifica del lavoro indipendente vede 7 regioni italiane nelle prime 15 posizioni.  La regione europea con il maggior numero di occupati indipendenti è la Lombardia con 929.400 seguita dal Nord-Est (RO) con 829.100, Mazowieckie (PL) con 572.400, Lazio con 536.900, Cataluña (ES) con 519.000, Andalucía (ES) con 495.900, Veneto con 494.600, Sud-Muntenia (RO) con 492.200, EmiliaRomagna con 472.600, Île de France (FR) con 470.800, Outer London (UK) con 454.100, Piemonte con 446.800, Toscana con 424.200, Campania con 418.200 e Comunidad de Madrid (ES) con 338.000.

In Italia la maggiore presenza incidenza di lavoro indipendente si regista nel Mezzogiorno con il 26,4% in cui spicca il Molise con il 33,0%. Segue il Centro con il 25,2% in cui spicca la Toscana con il 27,6%, il Nord-Est con il 23,9% ed il valore massimo del 24,7% dell’Emilia-Romagna ed infine il Nord-Ovest registra una incidenza del 23,3% con il valore massimo del 27,1% della Valle d’Aosta.

 

 

L’identikit delle nuove partita Iva nel 2015 

Nei primi undici mesi del 2015 si contano complessivamente 474.883 avvii di attività di partite IVA, di cui 340.473, pari al 71,7% sono riferite a persone fisiche. Per quanto riguarda la nazionalità di quest’ultime, 273.266, pari all’80,3%, sono italiane mentre tra quelle di nazionalità non italiana sono 54.795, pari all’81,5%, quelle di nazionalità extra europea che rappresentano il 16,1% del totale delle persone fisiche.

Con riferimento al genere prevalgono gli uomini con il 63,3% delle persone fisiche mentre con riferimento all’età si osserva che l’80,2% delle persone fisiche ha meno di 50 anni con una concentrazione del 45,2% per le persone fisiche fino ai 35 anni.ù

 

Il quadro del lavoro indipendente per regione provincia nell’appendice statistica. Clicca qui per scaricarla.

 

Occupazione indipendente per profilo professionale

(III trimestre 2015. Valori assoluti, composizione e incidenza %. 15 anni e oltre – Elaborazione Ufficio Studi su dati Istat)

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Occupati indipendenti in Unione europea a 28

(III trimestre 2015–valori in migliaia. 15 anni e oltre – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat)

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La leadership delle regioni italiane: prime 30 regioni Ue 28 per occupati indipendenti

(Anno 2014–valori in migliaia. 15 anni e oltre – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat)

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Occupazione dipendente e indipendente: 2004-2015

(Gennaio 2004-novembre 2015. Dati destagionalizzati. Indice gennaio 2004=100 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)

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Identikit degli avvii di partita IVA nei primi 11 mesi del 2015

(Dati cumulati gennaio-novembre 2015. Composizione % – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Min. dell’Economia e delle Finanze-Dip. delle Finanze)

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Identikit degli avvii di partita IVA nei primi 11 mesi del 2015

(Dati cumulati gennaio-novembre 2015. Valori assoluti e composizione % – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Min. dell’Economia e delle Finanze-Dip. delle Finanze)
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