3 Febbraio 2016, h. 13:11

STUDI – Persiste la selezione delle imprese artigiane (-1,4%), tiene l’artigianato dei Servizi

L’analisi degli opendata rilasciati da Movimprese sulla demografia di impresa evidenzia che alla fine del 2015 le imprese artigiane registrate sono 1.361.014 con una dinamica demografica nell’anno data da 87.929 iscritte, pari ad un tasso di iscrizione del 6,4% e 106.867 cessate non d’ufficio, pari ad un tasso di cessazione del 7,7%; la nati-mortalità di impresa determina un saldo negativo di 18.938 unità, equivalente ad un tasso di variazione – dato dal rapporto tra la differenza tra iscritte e cessate non d’ufficio nell’anno e le registrate alla fine del 2014 – del -1,4%, confermando il trend dell’anno precedente.

Come noto l’artigianato si concentra nel manifatturiero e nelle costruzioni, settori nei quali la ripresa mostra disomogeneità e ritardi: nei primi undici mesi del 2015 l’indice della produzione manifatturiera con la composizione settoriale dell’occupazione in micro e piccole imprese con meno di 20 addetti scende dell’1,1% rispetto lo stesso periodo dell’anno precedente e nelle costruzioni il calo è del 2,0%.

Tali andamenti congiunturali influenzano le aspettative future e la propensione a ‘fare impresa’ nei settori in maggiore ritardo, come conferma la demografia delle imprese artigiane per comparto: che nel 2015, infatti, la diminuzione dell’1,4% delle imprese artigiane è determinata prevalentemente dalla dinamica negativa delle imprese del Manifatturiero (-1,7%) e di quella delle Costruzioni (-2,3%), mentre nei Servizi si osserva una sostanziale tenuta (-0,1%).

 

LA DINAMICA PER TERRITORIO.

Nel dettaglio regionale, tutte le regioni presentano una dinamica negativa e si registrano diminuzioni meno intense, inferiori al punto percentuale, in Trentino-Alto Adige con -0,2%, in Friuli-Venezia Giulia con -0,7%, in Lombardia e in Liguria entrambe con -0,9%. Al contrario, le variazioni più accentuate si osservano nelle Marche (-1,9%), in Sardegna (-2,2%), in Basilicata (-2,4%) e in Abruzzo (-2,7%). In undici regioni italiane si registra un miglioramento del tasso di crescita, con una attenuazione della flessione registrata nel 2014.

Si osserva un tasso di crescita positivo solo in due province: Bolzano e Milano entrambe con +0,5%; seguono con diminuzioni meno accentuate Asti e Reggio Calabria con -0,1%, Firenze e Livorno con -0,3%, Pordenone e Taranto con -0,5%, Monza-Brianza e Prato con -0,6%.

Di contro le diminuzioni più ampie si osservano a Chieti, Ferrara, Massa-Carrara e Pescara tutte con -2,7%, Rieti con -2,8%, Caltanissetta, PesaroUrbino, Siracusa e Teramo con -2,9% e Crotone con -3,4%. In 1 provincia su 2 (55 province pari al 52,4%) si registra una attenuazione della flessione registrata nel 2014.

 

LA FORZA DELLE IMPRESE.

Pur in un contesto di saldo ancora negativo va sottolineato l’apporto delle nuove imprese alla crescita dell’economia e dell’occupazione. Tenuto conto delle 260 giornate all’anno in cui è possibile registrare un’impresa, nel corso del 2015 sono nate 338 imprese artigiane al giorno.

Sulla base dei dati Istat sulla demografia d’impresa del 2013, si osserva che nel 2013 le imprese nate nel 2010 e sopravvissute dopo tre anni danno occupazione a 382.089 addetti, a fronte di 374.420 unità occupate in tutte le imprese nate nel 2010, con una crescita netta di 7.669 unità pari al 2,0%. Nel dettaglio tale fenomeno è determinato dalla diminuzione di 144.301 (-38,5%) addetti appartenenti alle imprese non sopravvissute, e dall’incremento di 151.970 (+ 66,0%) occupati nelle imprese che sono ancora attive nel 2013 e che crescono di dimensione, passando da una dimensione media iniziale di 1,4 addetti per impresa d 2,4 addetti per impresa dopo tre anni.

Nell’Appendice statistica la dinamica delle imprese artigiane nel 2015 per regione e provincia.  Clicca qui per scaricarla.

 

Tasso di iscrizione, cessazione e crescita delle imprese artigiane: 2005-2015

(Var. % su registrate anno precedente differenze possono dipendere dagli arrotondamenti – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Unioncamere-Infocamere)

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Tasso di crescita delle imprese artigiane per settore

(Anno 2015. Var. % delle imprese art. registrate al netto delle cessazioni d’ufficio – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Unioncamere-Infocamere)

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Dinamica ASSOLUTA in tre anni degli addetti delle imprese nate nel 2010

(2010-2013 – var. ass. numero di addetti – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)

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Dinamica PERCENTUALE in tre anni degli addetti delle imprese nate nel 2010

(2010-2013 – var. %. numero di addetti – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)
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Province italiane con un tasso di crescita nel 2015 migliore del 2014

(Anno 2015; % numero province su 105 province italiane – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)

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