2 Marzo 2017, h. 12:40

RITRATTI DEL LAVORO – Nesa, da Vidor alla conquista del mondo

Vidor è un paese che sorge tra le morbide colline della provincia di Treviso, tra Montebelluna e Valdobbiadene, dove le infinite vigne di prosecco abbracciano i capannoni industriali di tante piccole eccellenze italiane. Una di queste è la Nesa Srl di Pierluigi Bassetto e Mario Adami, due ingegneri che dalla provincia veneta hanno saputo conquistare ogni angolo del globo a colpi d’innovazione tecnologica e di strumenti e sistemi per le rilevazioni ambientali, affidabili come pochi altri al mondo.
Strumentazioni che questa piccola impresa, composta da una decina tra ingegneri, fisici e statistici, sa ideare e progettare per qualsiasi tipo di rilevazione ambientale, come le profondità dell’Oceano Indiano, dove la Nesa ha conquistato uno dei successi più importanti della propria storia aziendale. “Eravamo all’indomani del disastroso tsunami del 2004 – ci spiegano i due titolari della Nesa Srl, impresa associata a Confartigianato Asolo MontebellunaUn ente indiano aveva indetto un concorso per un nuovo sistema di rilevamento degli tsunami in alto mare, a chilometri di distanza dalla costa. Oltre a noi, insieme a una società consociata, presentarono la propria idea altre due aziende, una norvegese e una statunitense. Avevamo pensato a una sonda da spedire a quasi 4mila metri di profondità negli abissi dell’oceano, che poi inviasse dei dati in superficie”, ci spiega Pierluigi Bassetto. “Considerate che, a chilometri di distanza dalla costa, uno tsunami nasce come un’onda di 50/60 millimetri, da riconoscere tra le oscillazioni delle onde naturali, delle maree e di tutta un’altra serie di fattori da discriminare – continua Adami – Gli americani abbandonarono il progetto all’inizio, al test in mare arrivammo noi e i norvegesi. La nostra sonda tornò in superficie dopo aver inviato tutti i dati richiesti. I norvegesi, invece, furono più sfortunati”, conclude con un sorriso che tradisce la simpatia tipica dei veneti e l’orgoglio imprenditoriale di due ingegneri che, oggi, esportano i loro sistemi di monitoraggio in più di 60 paesi del mondo, poli compresi.
“Possiamo descrivere i nostri sistemi di monitoraggio come mattoncini da montare, di volta in volta, per creare strumentazioni sempre più complesse, capaci di adattarsi alle necessità degli enti, delle università e dei privati che hanno bisogno di raccogliere dati e che si rivolgono a noi per trovare soluzioni strumentali ai loro bisogni – ci spiega Bassetto – Abbiamo creato questi mattoncini grazie all’innovazione continua e a un lavoro inesauribile di ricerca, che continuiamo a sviluppare ogni giorno. Siamo sempre alla ricerca di nuove soluzioni, che poi facciamo testare, modificare e approvare. Non basta saper fare un buon prodotto, per risolvere un problema è necessario saperlo utilizzare al meglio. Questo è il nostro valore aggiunto, per questo non temiamo, ad esempio, la concorrenza asiatica, dove potranno avere anche un prodotto competitivo, ma difficilmente avranno in poco tempo il know-how necessario per utilizzarlo”. “Il nostro lavoro è di tipo sartoriale, siamo artigiani che ascoltano le esigenze dei clienti e che ritagliano la soluzione migliore per le loro esigenze”, aggiunge Adami.
I sistemi della Nesa sono in grado di rilevare qualsiasi tipo di dato ambientale e i corridoi dell’azienda mostrano i lavori fatti in giro per il mondo. Immagini scattate tra le onde dell’oceano Indiano, tra i ghiacciai delle vette alpine, tra le dune dei deserti africani o sulle spiagge dei Caraibi, dove le sonde della Nesa hanno resistito alla furia dell’uragano Sandy, continuando a inviare dati e statistiche agli enti preposti anche nel pieno dell’occhio del ciclone.
Ingegneri che amano l’avventura, moderni Indiana Jones pronti a partire da Vidor per ogni angolo del globo, con strumenti e sistemi di monitoraggio in grado di salvare la vita a migliaia di cittadini di tutto il mondo.

Nesa srl
Vidor (TV)
www.nesasrl.eu
Confartigianato Imprese Marca Trevigiana
www.confartigianatomarcatrevigiana.it

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