17 Maggio 2017, h. 12:44

STUDI – Ritardo per l’Italia nell’interazione digitale con la PA: al 26° posto tra i 28 Paesi dell’Unione europea. Solo il 3,1% dei processi dei Comuni sono completamente gestiti on line

L’analisi degli indicatori di e-Government proposti dalla Commissione europea nell’ambito del DESI – Digital economy and society index – evidenzia un ritardo dell’Italia nell’applicazione delle tecnologie digitali alla relazione tra cittadini, imprese e Amministrazioni pubbliche. Nel dettaglio la quota di individui che hanno usato internet per interagire con le Pubbliche autorità spedendo moduli compilati – che è l’attività a più alta integrazione, con la maggiore complessità tecnologica e che riduce lunghi temi e code agli sportelli – in Italia è pari all’11,7%, collocando il nostro Paese al 26° posto tra i 28 Paesi dell’Unione europea, con un valore migliore solo a quello di Bulgaria e Romania. Nel dettaglio la quota di cittadini che interagisce con la PA è del 49,1% in Francia, del 34,4% nel Regno Unito, del 32,3% in Spagna e del 17,0% in Germania.

L’analisi dell’Istat sulla dotazione di ICT della Amministrazioni pubbliche locali evidenzia che nell’ambito di trenta servizi offerti dalle Amministrazioni comunali la quota di comuni che consentono l’avvio e la conclusione per via telematica dell’intero iter relativo al servizio richiesto è generalmente molto bassa. Nel dettaglio metà delle attività esaminate presenta una quota di comuni che gestiscono on line il servizio inferiore all’uno per cento. La quota più elevata, pari al 24,5% dei comuni, si riferisce allo Sportello Unico per le Attività Produttive, seguito dal 14,5% dei comuni che gestiscono on line Dichiarazione di inizio attività produttiva. Sul fronte fiscale è evidente il ritardo nella relazione digitale tra amministrazioni comunali e cittadini: solo il 3,8% dei comuni gestisce interamente per via telematica l’IMU, il 2,1% la Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (Ta.Ri), solo l’1,5% la Tassa Occupazione Spazi ed Aree Pubbliche (TOSAP).

Sulla base di questa distribuzione si osserva che sono on line solo il 3,1% dei processi realizzati dai comuni relativamente alle trenta attività gestionali esaminate, pari a 7.415 processi rapportati alle 241.410 procedure che potrebbero essere disponibili se tutti i comuni consentissero l’avvio e la conclusione telematica di tutti e trenta i servizi in esame.

Il rapporto digitale tra imprese e Pubblica amministrazione sarà oggetto di un confronto nel gruppo di lavoro sulla semplificazione tecnologica coordinato dal Direttore delle politiche fiscali di Confartigianato, Andrea Trevisani, nell’ambito dell’evento “L’amministrazione fiscale che cambia” organizzato per oggi dal Ministero dell’Economia e Finanze.
 

Quota di individui che ha inviato telematicamente moduli compilati alle autorità pubbliche nell’anno passato

Anno 2016 – % di individui tra 16 e 74 anni – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Commissione Europea – DESI

 

 

Quota dell’avvio e conclusione per via telematica dell’intero iter relativo al servizio richiesto nei comuni

Anno 2015. % dei rispettivi totali di amministrazioni locali, tipologia di attività gestionale – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

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