20 Dicembre 2017, h. 15:25

STUDI – Nell’ultimo anno 2,5 miliardi di euro in meno di credito alle imprese artigiane. Persiste calo credito a piccole imprese (-0,8%). Meno prestiti (-2,5%) anche per micro imprese sane

Il report periodico dell’Ufficio Studi mette in evidenza le più recenti tendenze del mercato del credito alle imprese. Ad ottobre 2017 i prestiti alle società non finanziarie scendono del 0,5% mentre i prestiti al totale delle famiglie aumentano del 2,8%. Per quanto riguarda la classe dimensionale d’impresa gli ultimi dati disponibili evidenziano per le imprese medio-grandi un aumento del credito dello 0,2% mentre persiste la flessione per le imprese con meno di 20 addetti che registrano un calo dello 0,8%. L’analisi settoriale per le società non finanziarie vede in crescita sia il Manifatturiero sia i Servizi dell’1,0% a cui si contrappone il calo del 5,1% delle Costruzioni. Il calo dei prestiti concentrato nelle piccole imprese non sembra inoltre strettamente determinato da condizioni strutturali di maggiore rischiosità: a giugno 2017, tra le società sane, il credito sale del 3,0% per le grandi imprese e dell’1,5% per le medie mentre ristagna (0,3%) per le piccole e scende del 2,5% per le micro imprese.

Il calo dei prestiti alle imprese concentrato sul segmento di piccola dimensione è influenzato da maggiore difficoltà di accesso al credito: nel settore manifatturiero il saldo di opinione sull’accesso al credito delle micro imprese a settembre 2017 rimane negativo (-2,5%) mentre è positivo per le imprese medie (1,5%) e grandi (3,0%). La maggiore difficoltà di accedere a strumenti di finanziamento bancario non è da considerarsi conseguenza della minore qualità del credito delle piccole imprese che presentano una quota di crediti deteriorati del 25,5%, inferiore di 2,7 punti percentuali rispetto al 28,2% di una impresa medio-grande. In parallelo, pur in un contesto caratterizzato dagli effetti positivi della politica monetaria sul costo del credito, una piccola impresa, in media nazionale, paga un tasso di interesse effettivo pari al 7,07% superiore di 301 punti base rispetto al 4,06% pagato da una impresa medio-grande.

L’analisi dei prestiti all’artigianato – resa possibile grazie alla collaborazione con Artigiancassa – evidenzia a giugno 2017 uno stock, comprensivo delle sofferenze, di 41,0 miliardi di euro, in calo in un anno di 2,5 miliardi: il calo del 5,8% intensifica la flessione del 4,5% di marzo 2017 ed uguaglia quella osservata un anno prima. In cinque anni (giugno 2012-giugno 2017) i prestiti all’artigianato si sono ridotti complessivamente di un quarto (-23,1%), pari a 12,3 miliardi di euro in meno, calo oltre una volta e mezzo quello registrato dal totale imprese (-13,5%).

Il recente andamento dei prestiti alle imprese e dei tassi di interesse sul territorio viene fotografato nell’Elaborazione Flash “Trend del credito alle imprese artigiane a giugno 2017”. Clicca qui per scaricarla.

 

 

Dinamica dei prestiti bancari alle imprese medio-grandi e alle imprese piccole

 Dicembre 2014-agosto2017. Var.% corrette con cartolarizzaz., riclassificaz. e altre var. non derivanti da transazioni – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d’Italia

 

 

 

Dinamica dei prestiti alle società non finanziarie per settore

Agosto 2017. Var. % rispetto agosto 2016 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d’Italia

NB: variazioni corrette con cartolarizzaz., riclassificaz. e altre var. non derivanti da transazioni. Nel dettaglio i dati settoriali non sono corretti per le var. del cambio

 

 

Tasso di interesse alle società non finanziarie in Italia e alle imprese nell’Eurozona negli ultimi cinque anni

Ottobre 2012-ottobre 2017. Tasso % – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca Centrale Europea

 

 

Dinamica trimestrale dei prestiti alle imprese artigiane negli ultimi 5 anni

Giugno 2012-giugno 2017, var. % stock di fine trimestre rispetto a stesso trimestre anno precedente. Sofferenze incluse – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Artigiancassa da fonte Banca d’Italia

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