2 Gennaio 2018, h. 10:31

STUDI – Transazioni POS salgono a 115,4 miliardi di euro: in tre anni +46,5% a fronte di +4,3% spesa per consumi delle famiglie

 

Nella riunione dello scorso 11 dicembre il Consiglio dei Ministri ha emanato il decreto legislativo sui servizi di pagamento nel mercato interno che, in particolare dispone che “per i pagamenti tramite carta di debito e prepagata la commissione interbancaria per ogni operazione di pagamento non può essere superiore allo 0,2% del valore dell’operazione stessa; per le operazioni tramite carta di credito la commissione interbancaria per operazione non può essere superiore allo 0,3% del valore dell’operazione.” (Governo Italiano, Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 61, 11 dicembre 2017). Inoltre viene abbassata, passando da 150 euro a 50 euro, la franchigia massima a carico degli utenti nel caso di pagamenti non autorizzati. Il provvedimento mira ad accelerare ulteriormente la diffusione e utilizzo della moneta elettronica, cresciuto in modo apprezzabile nell’ultimo triennio, dopo l’entrata in vigore dal 30 giugno 2014 della legge n. 221/2012 che prevede l’accettazione da parte di imprese e professionisti di pagamenti effettuati attraverso carte di debito.

Analizzando il trend delle installazioni dei POS in Italia è emerso che tra il 2013 – anno precedente all’introduzione dell’obbligo – il numero dei POS è cresciuto del 37,6% pari a 572.396 unità in più. Inoltre si è osservato un tasso medio annuo di crescita dell’11,2% dal 2013 al 2016 rispetto al più contenuto +0,8% del triennio precedente; di conseguenza tra il 2013 e il 2016 il numero di abitanti per POS passa da 39 a 29 abitanti per POS.

In parallelo tra il 2013 e il 2016 è cresciuto del 49,8% il numero delle transazioni con carta di debito tramite POS con un ritmo medio annuo del 14,4% rispetto al 10,2% osservato nel periodo precedente. L’ammontare delle transazioni sale a 115.418 milioni di euro e dal 2013 al 2016 è aumentato del 46,5%, con un trend maggiormente accentuato rispetto alla spesa per consumi finali delle famiglie che nel periodo è aumentata del 4,3%, evidenziando un crescente utilizzo da parte di imprese e consumatori.

L’analisi territoriale del numero dei POS in particolare mette a confronto i tassi medi di crescita del numero di POS nel triennio 2010-2013 precedente all’istituzione dell’obbligo di detenere POS e quello successivo (2013-2016). L’esame dei dati evidenzia che la regione in cui si osserva il differenziale più ampio è la Campania che è passata da un tasso medio negativo del -1,1% nei 3 anni precedenti all’obbligo ad un tasso positivo del +16,0% nel periodo successivo; seguono Molise che è passata dal +1,1% al +17,4%, Piemonte che è passata da -2,5% a +13,5% e Valle d’Aosta che è passata dal -4,3% al +11,4%.

Il quadro completo del numero di POS, abitanti per POS e i tassi medi di crescita 2010-2013 e 2013-2016 per regione e provincia nell’Elaborazione Flash “Trend del credito alle imprese artigiane a giugno 2017”. Clicca qui per scaricarla.

 

 

Numero di POS negli ultimi 10 anni

2006-2016. Unità. Include: quelli bancari, dal 2004 le segnalazioni delle soc. fin., dal 2011 degli ist. di pagam. e dal 2013 degli Imel – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d’Italia

 

 

 

Consumi delle famiglie e ammontare transazioni tramite POS negli ultimi 10 anni

2006-2016. Numeri indice 2013=100; spesa per consumi su territorio economico a prezzi correnti; dati grezzi – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d’Italia e Istat

 

 

Numero di POS, importo operazioni, n° transazioni e importo medio su POS negli ultimi 10 anni

006-2016. var %, ammontare in milioni euro, n° transazioni in migliaia di unità e importo medio in euro – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d’Italia
*POS bancari, dal 2004 società finanziarie, da 2011 istituti di pagamento e dal 2013 Imel
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