8 Maggio 2018, h. 16:19

STUDI – In Italia più di un occupato su dieci (10,6%) è straniero, con il 7,1% extra UE, oltre tre punti sopra la media UE (4,0%). Nel 2018 calo del 77% degli sbarchi mentre spesa per migranti sale a 4,6 miliardi di euro

I processi di integrazione rappresentano un tema chiave per la gestione dell’economia italiana. L’analisi degli ultimi dati Eurobarometro evidenzia che i cittadini italiani mettono il tema dell’immigrazione al secondo posto dopo la disoccupazione tra i temi che l’Unione europea deve affrontare. La pressione migratoria nel nostro Paese rimane elevata anche se in sensibile diminuzione: secondo l’ultima rilevazione del Ministero dell’Interno i migranti sbarcati dal 1° gennaio all’8 maggio 2018 sono 9.710, il 77,2% in meno rispetto al 2017. La riduzione è connessa – come viene indicato in un box tematico pubblicato nel DEF 2018 – “con le misure messe in atto nel Mediterraneo, tra cui l’attivazione di diversi hotspot per l’identificazione dei migranti in collaborazione con i funzionari di Easo, Frontex ed Europol, l’emanazione di un codice di condotta per le organizzazioni non governative (Ong) e l’affiancamento delle navi italiane a quelle della guardia costiera libica“.

Pur in un contesto di rallentamento degli sbarchi, rimane alta la pressione sulle strutture di accoglienza che a fine 2017 gestiscono 183 mila presenze, 7 mila in più delle 176 mila unità registrate a fine 2016. La gestione dei flussi migratori rappresenta una voce consistente e crescente del bilancio pubblico: la spesa pubblica per le operazioni di soccorso, assistenza sanitaria, accoglienza e istruzione è pari, al netto dei contributi dell’UE, a 4.287 milioni nel 2017 (0,25 per cento del PIL), ed è prevista in aumento del 6,8% nel 2018.

In Italia l’integrazione della componente straniera sul mercato del lavoro è più elevata rispetto alla media UE. Nel 2017 la quota di occupati stranieri in Italia è del 10,6% – pari a 2.387.400 unità – superiore di 2,6 punti all’8,0% della media UE. In particolare la quota di occupati stranieri extra UE nel nostro Paese è del 7,1% a fronte del 4,0% della media UE ed è superiore al 6,7% della Spagna, al 5,5% della Germania, al 3,5% della Francia e al 3,9% del Regno Unito.

La presenza degli stranieri è elevata anche tra i lavoratori indipendenti: nel 2017 la quota di indipendenti stranieri è pari al 6,3% più contenuta della media UE (7,0%) ma nel caso di indipendenti extra UE la quota in Italia è del 4,7% ed è più elevata della media dell’UE del 3,3%.

 

 

Occupati totali stranieri UE ed extra UE nei principali Paesi dell’Unione europea

Anno 2017 – % sul totale occupati – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat

 

 

Occupati indipendenti stranieri UE ed extra UE nei principali Paesi dell’Unione europea

Anno 2017 – % sul totale occupati – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat

 

 

 

Spesa sostenuta per la crisi migranti

Anni 2011-2018 – milioni di euro, al netto dei contributi UE – scenario costante – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

 

Fonte: Commissione europea
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