19 Luglio 2018, h. 11:00

RITRATTI DEL LAVORO – Granito Giallo San Giacomo, l’oro della Costa Smeralda

Dal 1958, quando ho cominciato a lavorare nella cava di mio padre, questo mestiere è totalmente cambiato, soprattutto sul fronte della sicurezza sul lavoro. Non avete idea di cosa volesse dire lavorare in quegli anni in una cava”. A parlare è Paolino Deiana, un sardo simpatico e solare, dalla battuta pronta e dal sorriso contagioso, appassionato del suo mestiere come solo un vero Maestro artigiano sa essere.
Da tre generazioni, la famiglia Deiana estrae granito dalla punta di una collina che si affaccia sull’isola della Maddalena e sulla Costa Smeralda. La Deiana Graniti è nata con Giovanni, ha vissuto il boom edilizio della zona con Paolino e poi il secondo passaggio generazionale con i suoi figli, GianniDomenico e Marco.
Siamo in provincia di Olbia, su una delle tante vette che caratterizzano questo angolo di Sardegna. La strada che porta alla cava è ripida e dissestata, persa tra il verde intenso della macchia mediterranea. Un percorso che si arrampica tra ulivi e piante di corbezzolo, fino a svelare un panorama mozzafiato, tra l’azzurro del cielo e le mille sfumature di blu del mare sardo. Qui, la Deiana Graniti estrae e lavora un granito tipico di questa zona, il Giallo San Giacomo. Per intenderci, la roccia tipica della Costa Smeralda, quella degli scogli e dei picchi di questa zona. “Curiamo l’intera filiera, dall’estrazione dei blocchi alla realizzazione dei manufatti e di parti per l’edilizia – ci spiega Domenico Deiana – Lavoriamo su commissione, realizziamo pezzi per l’arredamento interno e per l’esterno, come piani per cucine, camini, pavimenti, stipiti e architravi, utilizzando le tecniche della tradizione olbiese: la mezzapunta, la bocciardatura e la lucidatura, queste ultime due fatte con macchinari tecnologici e innovativi – continua Domenico – La produzione è fatta a mano, ad eccezione dell’estrazione dei blocchi di granito e del successivo taglio dei lastroni. Due fasi che non possono proprio essere fatte dall’uomo”. “Ai miei tempi – interviene Paolino Deiana – Nelle cave veniva utilizzato l’esplosivo, ma è una tecnica invasiva per l’ambiente, pericolosa per la salute dei lavoratori e per la qualità del materiale. Oggi, per estrarre il granito viene utilizzato il filo diamantato, che lentamente taglia i lastroni di granito dalla roccia”. I macchinari per il taglio distano poche decine di metri dalla cava, per quella che, a tutti gli effetti, è una produzione a chilometro zero e rispettosa dell’ambiente. “Non utilizziamo additivi o agenti chimici, gli scarti di lavorazione non sono altro che polvere di granito impastata ad acqua – spiega ancora Domenico Deiana – Abbiamo tutte le autorizzazioni per smaltirli direttamente qui in cava”.
La caratteristica principale di questo granito è il colore, un giallo più o meno intenso dato dall’alta presenza di ferro. La struttura granulare, tipica del granito, si presta a diverse lavorazioni. La bellezza sta nell’aspetto naturale, grezzo e poroso che ha definito lo stile architettonico della Costa Smeralda. “Viva l’Aga Khan – riprende con una risata Paolino Deiana – Una persona meravigliosa, che ho avuto l’onore di conoscere. Prima di lui e della nascita della Costa Smeralda, qui c’erano soltanto contadini, pastori e pecore. Non andavamo neanche al mare, figuratevi. Oggi, invece, è una delle località turistiche più incantevoli e apprezzate di tutto il Mediterraneo, forse del mondo”. 
I pezzi della Deiana Graniti hanno arredato questo territorio, da Porto Cervo a Capo Testa. “Il nostro mercato di riferimento è la Gallura e un po’ tutta la Sardegna – spiega il trentenne Marco Deiana che, dopo anni di studio e lavoro a Roma, è tornato nell’azienda di famiglia per allargarne gli orizzonti – Stiamo lavorando per aprire all’export e implementare la tecnologia che utilizziamo, un passaggio fondamentale per aumentare la competitività dell’azienda e dei nostri prodotti sui mercati esteri. Vogliamo continuare ad investire nella sicurezza e nel benessere dei nostri collaboratori. Nonostante l’evoluzione del lavoro, la cava rimane un luogo rischioso se non si adottano tutte le misure di sicurezza”.

 

Deiana Graniti
Olbia
www.deianagraniti.com
Confartigianato Gallura
confartigianatogallura.it

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