20 Settembre 2018, h. 15:19

BARI – 64^ Giornata dell’Artigianato. Confartigianato: ‘Ripartire dalle imprese del Sud’

“Sono anni che Confartigianato pone l’accento sulla necessità di una drastica revisione del sistema fiscale. Gli Italiani pagano ben 18,6 miliardi di tasse in più rispetto alla media degli altri cittadini dell’Unione: un divario inconcepibile. Quali che siano le modalità scelte per giungere alla riduzione della pressione fiscale, non si può rinunciare completamente a meccanismi di equità sociale né tanto meno ci si può limitare alla quantità. Va rivista anche la qualità, costruendo una volta per tutte un rapporto sano tra fisco e contribuenti, improntato a buona fede e reciproca collaborazione”.

Cosi il Presidente di Confartigianato Puglia Francesco Sgherza nel suo intervento di introduzione ai lavori della 64^ Giornata dell’Artigianato, costola delle Campionaria generale di Bari, alla Fiera del Levante, i cui lavori sono stati moderati dal giornalista Francesco Iato.
Da diversi decenni, la Fiera è teatro di grandi dibattiti, di denunce, di proposte che l’associazione degli artigiani formula all’indirizzo del Governo centrale e di quello regionale, oltre che dei Comuni. Se non c’è lavoro non ci può essere sviluppo e non ci può essere benessere. I vettori di ogni forma di progresso sono i giovani che non vanno assolutamente trascurati.
Abbiamo il dovere morale di arrestare la terrificante emorragia di giovani che si consuma ormai da quasi un ventennio nella dimessa rassegnazione di chi resta. Secondo l’ultimo rapporto Svimez, negli ultimi sedici anni – ha precisato Sgherza – hanno lasciato il Mezzogiorno 1 milione e 883mila residenti, per la metà giovani tra i 15 e i 34 anni, quasi un quinto laureati. Come possiamo parlare di futuro se prima non impegniamo ogni nostra energia nel creare un ecosistema che consenta ai giovani, citando il senatore a vita Renzo Piano, di “andare, partire, ma per curiosità, non per disperazione?”.

Confartigianato – ha dichiarato Giorgio Merletti, Presidente di Confartigianatosi batte per un lavoro di cittadinanza. Significa che chiediamo al Governo di attuare iniziative che sviluppino attività”. “Bisogna recuperare il concetto del lavoro – ha detto ancora Merletti – che sappia assicurare redditi concreti ed immediati a tutti e bisogna che le imprese pensino ad operare con sincera passione per il Paese. Siamo d’accordo sulla esigenza di recuperare parte dei finanziamenti liquidati ad aziende che poi delocalizzano!. Ora devono funzionare i controlli e ci si deve dedicare seriamente e responsabilmente al lavoro evitando di commettere il drammatico errore che si possa lucrare senza far nulla: la sfavorevole congiuntura, ancora in atto, ebbe inizio da una distorta concezione delle modalità di guadagno. Lo sviluppo e il progresso non si costruiscono a tavolino, meno che con la compra-vendita di bond o con speculazioni. Confartigianato porrà in essere ogni iniziativa per lo sviluppo delle imprese e per la valorizzazione di quelle del Sud”.

E sui giovani e sulla necessità che sia consentito loro di intraprendere soprattutto un’attività autonoma si sono espressi gli ospiti intervenuti come relatori: Carla Palone, assessore alle attività produttive del Comune di Bari; Loredana Capone, assessore regionale per l’industria turistica e culturale; l’on. Francesca Galizia; la dott.ssa Angela Partipilo, segretaria generale della CdC di Bari; Fabio Petri, presidente dell’Artigiancassa che ha annunciato importanti iniziative per il sostegno finanziario agevolato alle imprese pronte ad effettuare investimenti.
Dario Longo, segretario regionale dell’Urap Confartigianato ha illustrato una situazione in chiaroscuro dell’artigianato in Puglia ponendo in evidenza come si stia pian piano venendo fuori da un quadro di dispersione del numero delle imprese ad uno abbastanza confortante considerato altresì il coinvolgimento di stranieri, sia titolari che dipendenti.
Da voi nasce l’Università” ha esordito il rettore dell’Uniba Antonio Felice Uricchio, riconoscendo agli imprenditori l’iniziativa originaria di un centro di studio, di ricerca e di cultura in grado di proiettare le giovani generazioni in una dimensione di elevate capacità e di prestigio personale.“L’Alma mater studiorum” di Bologna – ha ricordato Uricchio – è stata, infatti, la prima università italiana a costituirsi con il fondamentale apporto delle corporazioni cioè delle attività produttive che, da sempre, sono state portatrici di benessere economico per le comunità di cittadini”. “Attualmente l’Università, quella di Bari in senso specifico, resta una grande palestra di saperi in cui i giovani hanno la possibilità di allenarsi per aggredire il lavoro e realizzarsi così sul piano professionale. Una particolare cura, si sta ponendo nell’insegnamento delle tecniche proprie della digitalizzazione e della robotica, ormai ineludibili in ogni processo lavorativo e in ogni confronto con le realtà degli altri Paesi. Bisogna ammettere che sono pochi i finanziamenti nel Sud per finalità innovative in ambiti accademici; gli incentivi sono legati a precise tipologie di beni e la nostra Università si sta mobilitando per poterne fruire quanto più possibile. L’obiettivo è quello di concorrere a determinare anche un artigianato 4.0, stante la grande importanza del settore per l’economia della nostra terra, per la storia di creatività e di presenza tramandata attraverso secoli. Se cresceranno le imprese, per numero e per qualità, ci saranno più redditi che, a loro volta causeranno un aumento dei consumi, tutti utili per dare spinta al rilancio del Sud. Un’attenzione diversa dovrà essere destinata alla tassazione, da riportare a livelli paragonabili con quelli del resto d’Europa, e da rendere molto più favorevole per le piccole imprese consentendo loro di svolgere il ruolo di raccordo con i sistemi della grande produzione. Ciò è auspicabile per neutralizzare il pericolo di una economia della disperazione a favore di uno sviluppo aperto alla collettività intera e ai giovani. L’Università di Bari saprà fare la sua parte per impedire la desertificazione del territorio”.

Pubblico qualificato per eventi di rilievo. Fra gli altri: il direttore generale di Artgiancassa Francesco Simone, con il direttore regionale Paolo Mazzone; il presidente della BCC di Bari Giuseppe Lobuono con il direttore generale Ugo Stecchi; Maddalena Pisani, presidente delle imprese insediate nella zona industriale di Molfetta; il presidente della CdC di Brindisi Alfredo Malcarne;, esponenti provinciali e comunali dell’Upsa.

 

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