12 Settembre 2018, h. 19:38

SUMMER SCHOOL – Fisco e piccole imprese: Confartigianato a confronto con il Governo sulla legge di bilancio

Accorpamento e riduzione delle aliquote Irpef da realizzare in modo equilibrato, coerente e graduale. E’ una delle ipotesi di intervento che potrebbe entrare già nella prossima legge di bilancio annunciata dal Ministro dell’Economia Giovanni Tria l’11 settembre durante il suo intervento alla Summer School di Confartigianato. Intervistato dal Vicedirettore del Corriere della Sera Antonio Polito, il Ministro Tria ha affrontato i nodi cruciali della manovra a cominciare dalla flat tax che, a suo dire, richiede tempo perché va finanziata con la complessa ridefinizione delle detrazioni e deduzioni fiscali. Su una cosa si è detto sicuro: la pace fiscale, tanto più motivata perché collegata alla riforma e alla riduzione strutturale del fisco, e ha confermato l’attenzione alle piccole imprese: “Ci sarà un grosso impegno: gran parte delle azioni, anche sul piano fiscale, riguarderanno direttamente o indirettamente le piccole imprese e l’artigianato. Le classi di reddito su cui agiremo sono quelle”.

E proprio il taglio delle tasse è l’intervento più atteso dai piccoli imprenditori, come ha sottolineato il Segretario Generale di Confartigianato Cesare Fumagalli: “L’obiettivo chiaro deve essere quello di una riduzione della pressione fiscale sulle piccole imprese che sono i soggetti che pagano di più, anche più delle grandi aziende. Avere la prospettiva di minori tasse, anche in più anni, ma con un punto di arrivo certo, è la condizione essenziale per fare impresa”.

La risposta alle sollecitazioni di Confartigianato è arrivata da Massimo Garavaglia, Vice ministro dell’Economia, che è entrato nei dettagli, annunciando l’intenzione di ampliare il regime dei minimi, applicando l’aliquota piatta del 15% fino a 65.000 euro e del 20% sui redditi aggiuntivi fino a 100.000 euro. Tra le altre opzioni, Garavaglia ha confermato la maxi-detassazione Ires per le imprese che investono gli utili in beni, macchinari, capannoni e assunzioni. E’ allo studio, ha detto, l’introduzione di “una dual tax Ires, al 24% per quello che tiri fuori e al 15% strutturale su quello che resta dentro l’azienda”. Dopo gli ultimi interventi normativi l’aliquota Ires è oggi al 24% dal precedente 27,5%. “Le intenzioni – ha detto il Viceministro – sono di arrivare ad un incentivo fiscale strutturale per quanto riguarda innovazione, ricerca, assunzioni, capitalizzazione, investimenti. Oggi ci sono tanti piccoli interventi spot. L’idea è di puntare alla semplificazione, con una aliquota ridotta del 15% per quel che l’imprenditore lascia in azienda con queste finalità. In questo modo l’impresa può programmare la propria spesa e non ha ogni anno l’incubo di misure transitorie”.
Insomma, alla Summer School di Confartigianato il Governo ha iniziato a calare alcune carte, ma la partita della legge di bilancio è appena iniziata e ha tutta l’aria di non essere facile.

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