16 Ottobre 2018, h. 13:28

MONTAGNA – Confartigianato agli Stati Generali della Montagna: “Territorio strategico per le imprese”

La Presidente di Confartigianato Belluno Claudia Scarzanella è intervenuta oggi, in qualità di rappresentante di Confartigianato Imprese nazionale, all’apertura degli Stati Generali della Montagna italiana convocati dal Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie con delega alla Montagna, Erika Stefani. All’incontro hanno partecipato esponenti del Governo, delle associazioni d’impresa, oltre a sindaci, presidenti di regione, sportivi e professionisti. Sono stati istituiti 11 tavoli permanenti su temi diversi: la governance della montagna; le nuove frontiere del turismo; agricoltura e valorizzazione dei prodotti agroalimentari, gestione forestale e  filiera del legno; l’innovazione sostenibile e le imprese in montagna; fiscalità e premialità di montagna; la cultura e la scienza della  montagna; lo sport e la sicurezza in montagna; i servizi e le  infrastrutture in montagna; il territorio e la biosfera della montagna; economia circolare  e servizi eco sistemici; le strategie  macro regionali Ue e la nuova programmazione comunitaria. A questi si  aggiunge un ‘tavolo dei tavoli’ sulla ricchezza della montagna. Il Dipartimento degli Affari regionali farà da coordinamento dei tavoli.

La Presidente Scarzanella ha ringraziato il Ministro Stefani per l’opportunità di potersi confrontare e coordinare tra associazioni di categoria e stakeholders attraverso il lavoro dei tavoli con l’obiettivo di dare concrete risposte alle esigenze di sviluppo della montagna.

“La montagna – ha sottolineato la rappresentante di Confartigianato – convive con svantaggi strutturali: lo spopolamento, la carenza di infrastrutture materiali ed immateriali, costi maggiori per vivere e fare impresa. Tuttavia la montagna è un territorio da considerare strategico, non certo residuale”. La Presidente Scarzanella ha quindi consegnato al Ministro una prima agenda per le politiche della Montagna con 10 punti prioritari. Eccoli. 1. Chiara definizione di montanità. Oggi la “montagna italiana” è troppo ampia e indifferenziata; 2. Fiscalità di vantaggio, quali detrazioni di imposta per i territori montani, che prevedano una premialità con abbattimento delle imposte dirette, a fronte dei maggiori costi e oneri sostenuti quali: riscaldamento, disagi della viabilità, delocalizzazione degli Uffici amministrativi; 3. Semplificazione del Codice degli Appalti pubblici, accompagnata da ulteriori misure finalizzate al raggiungimento di una “burocrazia zero” soprattutto per le attività svolte in condizioni di svantaggio strutturale; 4. Valorizzazione con strumenti plurimi delle capacità di autogoverno dei territori montani; 5. Più incisiva remunerazione dell’uso delle risorse naturali a cominciare dall’acqua; 6. Riconoscimento di tutti i servizi ecosistemici resi dai territori montani; 7. Rinegoziazione della partita idroelettrica (a prescindere dalla scadenza delle concessioni); 8. Focalizzazione della Strategia nazionale per le aree interne su tutte le aree montane delle Regioni a statuto ordinario (oltre che sulle risorse endogene) sui servizi alle PMI; 9. Sviluppo delle intese Stato Regioni per l’autonomia differenziata (ex art. 116, Cost.) con attenzione anche alle esigenze dei territori di montagna; 10. Un “Libro verde” (per superare il deficit informativo) su costi e sovraccosti del vivere e operare in montagna

“Già nel 2014 – ha concluso Scarzanella – Confartigianato, attraverso la conferenza nazionale della montagna a Belluno, si è attivata per legare le strategie progettuali con le opportunità offerte dai fondi strutturali. Siamo a disposizione per offrire il nostro contributo nei tavoli auspicando che i testi elaborati poi potranno essere presi in considerazione dal Governo”.

 

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