18 Ottobre 2018, h. 17:03

STUDI – 75 giorni al d-day della fatturazione elettronica. Dai 30 milioni di fatture verso la PA a 1,5 miliardi di fatture emesse dalle imprese

Il volume di fatture emesse in formato elettronico verso la PA è di circa 30 milioni, ma si moltiplica per cinquanta volte considerando le transazioni tra imprese e arrivando a circa 1,5 miliardi di fatture emesse in un anno.

I dati sono stati esaminati nel corso della giornata di approfondimento, di scambio di esperienze e di proposte agli interlocutori istituzionali sulla fatturazione elettronica organizzata dalla Direzione politiche fiscali di Confartigianato oggi, a 75 giorni dall’avvio dell’obbligo di fatturazione elettronica del 1° gennaio 2019.

L’obbligo, previsto dalla Legge di bilancio 2018, dovrà garantire al bilancio dello stato fino a 2,4 miliardi di euro di maggiori entrate, si concretizza in un contesto in cui la complessità burocratiche sono un problema per l’84% degli imprenditori italiani, oltre venti punti sopra il 60% della media UE. Il tempo necessario per pagare le imposte per una impresa italiana è del 48,1% superiore a quello impiegato da un competitor dell’area Ocse.

Nell’analisi del perimetro delle imprese interessate dal nuovo adempimento viene considerata la presenza di 988 mila imprese fornitrici della PA che già emettono fatture elettroniche, i 935 mila imprenditori in regime forfetario e di vantaggio esclusi dall’emissione in formato elettronico, a cui si aggiunge la platea delle imprese persone fisiche interessate dalla flat tax introdotta dalla manovra di bilancio, che estende l’ambito di applicazione del regime forfetario dei minimi con ricavi fino a 65.000 euro; in relazione al totale delle imprese che adotteranno il regime forfetario si definirà il volume delle fatture elettroniche emesse.

Nel confronto europeo si rileva che – dopo l’introduzione dell’obbligo di fatturazione nei confronti della PA – in Italia la quota di piccole imprese che emettono fatture elettroniche è del 28,8%, quasi il doppio del 16,0% della media UE.

Il report, inoltre, ha messo in evidenza che nell’ambito della progressiva digitalizzazione delle relazioni tra contribuenti e Amministrazione fiscale la complessità si trasforma e richiede un maggiore apporto professionale: nell’arco degli ultimi cinque anni – che comprende anche l’avvio della dichiarazione precompilata – le famiglie italiane che si rivolgono ad un commercialista, organizzazione o altra persona a pagamento sono salite del 16,2% (1,9 milioni di famiglie in più), con una quota di famiglie che presentano moduli fiscali compilati con l’assistenza di professionisti e Caf che nel 2017 sale al 59,0%, oltre cinque punti superiore al 53,6% di cinque anni prima; questa tendenza si associa alla bassa interazione digitale con la PA, che per i cittadini italiani è più dimezzata rispetto alla media UE.

Il report presentato dall’Ufficio Studi “Alcuni elementi di valutazione sulla fatturazione elettronica e sullo sviluppo del digitale”. Clicca qui per scaricarlo.

 

 

Piccole Imprese che inviano fatture elettroniche ad altre imprese e/o P.A. nei Paesi dell’Ue

Anni 2016. % sul totale imprese 10-49 addetti – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Commissione europea

 

 

Famiglie che presentano moduli fiscali compilati e di cui se ne occupa un commercialista, organizzazione o altra persona a pagamento

Anni 1993-2017 – % famiglie che presentano moduli – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

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