7 Novembre 2018, h. 17:57

STUDI – Quarta rivoluzione industriale, lavoro e robot. Maggiore esposizione al rischio automazione a Prato, Chieti, Reggio Emilia e Mantova. La presenza degli ‘anticorpi’ di innovazione, formazione e orientamento alle relazioni

L’analisi del rischio automazione nelle imprese italiane evidenzia che sulla base della probabilità settoriale di rischio automazione pubblicato in un lavoro dell’Ocse, in Italia il 26,6% degli addetti delle imprese, pari a 4,3 milioni di addetti, opera in settori ad alto rischio automazione, con una quota che diventa doppia (53,3%) nella media del manifatturiero.

Un recente report dell’Ufficio Studi ha delineato, per tutti i territori italiani, l’esposizione al rischio automazione associato al sistema di difesa immunitaria – che può concretamente ridurre la disoccupazione tecnologica – misurato grazie ad un indice sintetico di dodici variabili legate ad aspetti dell’innovazione, formazione, creatività e relazione.

Focalizzando l’analisi sui territori provinciali, le prime 10 province italiane per maggior peso sul totale occupazione degli addetti in settori ad elevato rischio automazione sono: Prato (44,9%), Chieti (38,2%), Reggio nell’Emilia (36,3%), Mantova (35,8%), Lecco (34,7%), Teramo (34,4%), Caltanissetta (34,3%), Biella (34,2%), Potenza (34,0%) e Vicenza (33,1%).

All’opposto, le province meno esposte sono Siena (16,9%), Trieste (17,4%), Fermo (19,1%), Genova (19,3%), Milano (19,4%), Siracusa (20,7%), Pisa (20,7%), Livorno (20,9%), Monza e della Brianza (21,8%) e Belluno (22,2%).

L’analisi combinata di rischio e capacità di difesa porta all’individuazione di quattro raggruppamenti di province, ad eccezione di quelle sarde che presentano, per le diverse variabili, differenti configurazioni territoriali. Nel dettaglio si contano 25 province con rischio automazione elevato (24,8% del totale), di queste 8 (7,9% del totale) hanno un livello di anticorpi elevato (Torino, Lecco, Vicenza, Treviso, Rovigo, Pordenone, Parma, Modena); 14 (13,9% del totale) hanno un livello di anticorpi medio (Biella, Verbano-Cusio-Ossola, Como, Brescia, Cremona, Mantova, Udine, Reggio nell’Emilia, Prato, Perugia, Ancona, Teramo, Chieti e Potenza) e 3 (3% del totale) hanno un livello di anticorpi basso (Avellino, Salerno e Caltanissetta).

Sono invece 52 quelle con livello di rischio automazione medio (51% del totale) di queste 11 – il 10,9% del totale – hanno un livello alto di anticorpi (Varese, Bergamo, Lodi, Verona, Venezia, Padova, Gorizia, Bologna, Ferrara, Ravenna e Ascoli Piceno); 27 – il 26,7% del totale – hanno un livello di anticorpi medio (Vercelli, Novara, Cuneo, Asti, Alessandria, Bolzano / Bozen, Trento, Savona, La Spezia, Piacenza, Forlì-Cesena, Massa-Carrara, Lucca, Pistoia, Arezzo, Grosseto, Terni, Pesaro e Urbino, Macerata, Viterbo, Rieti, Roma, Frosinone, L’Aquila, Pescara, Bari-Foggia e Brindisi) e 13 – il 12,9% del totale – hanno un livello di anticorpi basso (Imperia, Campobasso, Isernia, Benevento, Napoli, Taranto, Lecce, Crotone, Vibo Valentia, Trapani, Agrigento, Enna; in questo cluster si colloca l’intera Sardegna).

Presentano un livello di rischio automazione basso 25 province di cui 6 – il 5,9% del totale – hanno un livello di anticorpi alto (Milano, Pavia, Monza e della Brianza, Belluno, Trieste e Rimini), 10 province – il 9,9% del totale – hanno un livello di anticorpi medio (Aosta, Sondrio, Genova, Firenze, Livorno, Pisa, Siena, Fermo, Latina e Reggio di Calabria) e 9 – l’8,9% del totale – hanno un livello basso di anticorpi (Caserta, Matera, Cosenza, Catanzaro, Palermo, Messina, Catania, Ragusa e Siracusa).

L’analisi nell’Elaborazione Flash “Il rischio automazione nelle imprese italiane e il “sistema immunitario” dei territori”. Clicca qui per scaricarla.

 Distribuzione province italiane per profilo di rischio automazione e presenza di anticorpi per ridurne l’impatto

Anno 2015- addetti totale imprese attive – escluse province Sardegna – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e OCSE

 

 

Distribuzione province italiane per profilo di rischio automazione e presenza di anticorpi per ridurne l’impatto

Anno 2015- addetti imprese attive – escluse province Sardegna – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e OCSE

 

 

 

Prime 30 province italiane per quota occupati nel totale imprese in settori ad alto rischio automazione

Anno 2015- % totale addetti imprese attive – escluse province SardegnaElaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e OCSE

 

 

Ultime 30 province italiane per quota occupati nel totale imprese in settori ad alto rischio automazione

Anno 2015- % totale addetti imprese attive – escluse province SardegnaElaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e OCSE

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