14 Marzo 2019, h. 12:50

STUDI – Brexit – Nel Regno Unito 8,1 miliardi di euro di made in Italy nei settori di MPI, in salita del 3,1% con il traino (+4,9%) della Moda. Maggiore esposizione sul mercato UK per Friuli- Venezia Giulia, Veneto ed Emilia-Romagna

Ieri il Parlamento del Regno Unito non ha approvato l’emendamento che prevedere una uscita dell’Unione europea senza accordo (no deal). Oggi è previsto il voto sulla richiesta di una proroga della Brexit.

Le conseguenze della Brexit avranno un impatto significativo sull’export delle imprese italiane. Nel 2018 le esportazioni verso il Regno Unito ammontano a 23,5 miliardi di euro, il massimo degli ultimi 20 anni, e rappresentano l’1,3% del PIL, valore non lontano dal massimo dell’1,4% registrato nel 2015. Il Regno Unito è il quinto mercato del made in Italy manifatturiero e nel 2018 è stato superato dalla Spagna.

Le vendite dei settori di micro e piccola impresa – dove le MPI determinano più del 60% dell’occupazione: alimentare, moda, legno e mobili, prodotti in metallo, gioielleria e occhialeria – ammontano a 8,1 miliardi di euro, rappresentano il 35,5% delle esportazioni manifatturiere verso il mercato britannico ed il loro peso sul PIL è pari al 0,46%, il valore massimo degli ultimi dieci anni e in linea con il livello massimo pre crisi dei primi anni 2000.

Nel dettaglio le vendite di Alimentari ammontano a 2.039 milioni di euro (9,0% del totale delle esportazioni manifatturiere), seguite da Abbigliamento con 1.684 milioni (7,4%), Pelle con 1.164 milioni (5,1%), Metalli con 976 milioni (4,3%), Mobili con 889 milioni (3,9%), Altre manifatturiere – si tratta principalmente di Gioielleria ed Occhialeria – con 802 milioni (3,5%), Tessili con 403 milioni (1,8%), Legno con 110 milioni (0,5%) a cui si aggiungono 367 mila euro di Stampa. Le vendite della Moda – individuata da Tessile, Abbigliamento e Calzature – ammontano a 3.251 milioni di euro, pari al 40,3% delle esportazioni dei settori di MPI.

I dati di confronto internazionale disponibili per i dodici mesi tra dicembre 2017 e novembre 2018 indicano che l’Italia è il quinto Paese dell’UE 28 per export verso il Regno Unito con una quota del 7,3% delle vendite dell’UE, ma diventa il terzo Paese per quanto riguarda l’export dei settori di MPI con una quota che sale all’11,8%.

La dinamica per settore – Nel 2018 le esportazioni dei settori di MPI verso il Regno Unito crescono del 3,1% rispetto all’anno precedente, con una performance migliore del +1,2% del Manifatturiero ed è la Moda – tessile, abbigliamento e pelle – a fare da traino registrando una crescita del +4,9%. Nel dettaglio è positivo il contributo dell’Abbigliamento con il +7,0%, dei Metalli con il +5,8%, degli Altri prodotti manifatturieri con il +5,0%, degli Articoli in pelle con il 3,9%, del Legno con il +1,0% e dell’Alimentare con il +0,6% mentre diminuiscono il Tessile (-0,2%) ed i Mobili (-1,6%). Si segnala inoltre che tra i principali sottosettori – ognuno con oltre 200 milioni di euro di vendite – crescono, oltretutto più del +3,1% del totale dei settori di MPI: pullover e cardigan (+10,5%), borse e  pelletteria (+7,9%), abbigliamento esterno (+7,6%), calzature (+5,7%), occhialeria (+5,1%), camicie e t-shirt (+4,2%) e panna, burro e yogurt (+3,6%).

La dinamica per territorio – A livello territoriale prendendo a riferimento le principali regioni – che rappresentano ognuna almeno l’1% del totale export dei settori MPI verso il Regno Unito – si osserva nel 2018 un aumento a doppia cifra dell’export delle MPI in Puglia (+14,7%), Piemonte (+11,6%) e Emilia-Romagna (+11,3%) e si registra un aumento superiore alla media nel Trentino-Alto Adige (+8,5%). Seguono Friuli-Venezia Giulia (+1,4%), Veneto (+1,0%) e Campania e Lazio (entrambe con il +0,4%).

Tra le principali trentasei province ventuno sono in crescita ed in particolare si registrano aumenti a doppia cifra per Rimini (+42,3%), Bologna (+29,5%), Alessandria (+28,2%), Piacenza (+19,2%), Vercelli (+15,9%), Udine (+14,7%), Napoli (+14,4%), Cuneo (+11,5%), Venezia (+10,6%), ForlìCesena (+10,5%) e Torino (+10,1%); registrano aumenti uguali o superiori alla media Verona (+9,8%), Biella (+9,4%), Belluno (+9,3%), Gorizia (+8,0%), Milano (+7,0%) e Brescia (+4,6%). Seguono Arezzo (+3,1%), Bergamo (+2,9%), Vicenza (+1,5%) e Reggio Emilia (+1,2%).

Il grado di esposizione per territorio – valutato come il rapporto tra le esportazioni nei settori a maggior concentrazione di MPI verso il Regno Unito ed il valore aggiunto – si registra una media pari allo 0,53%; a livello territoriale il valore più elevato del rapporto tra le esportazioni nei settori di MPI verso il Regno Unito e il valore aggiunto regionale si registra in Friuli-Venezia Giulia dove è pari all’1,20% seguita dal Veneto con l’1,10%, dall’Emilia-Romagna con l’1,10% e dalla Toscana con lo 0,91%, tutte oltre la media. Per quanto riguarda le province, trentacinque mostrano un grado di esposizione superiore alla media. Primeggia Belluno con il 3,70% seguito da diciassette province con un grado di esposizione doppio rispetto alla media: Piacenza (3,64%), Vercelli (2,47%), Gorizia (2,46%), Arezzo (2,44%), Pordenone (2,39%), Reggio Emilia (2,28%), Prato (2,10%), Biella (2,07%), Treviso (1,75%), Vicenza (1,71%), Fermo (1,38%), Como (1,32%), Salerno (1,27%), Firenze (1,14%), Rimini (1,12%), Forlì-Cesena (1,09%) e Alessandria (1,08%).

Infine è utile segnalare alcune discordanze nelle ultime previsioni macroeconomiche di enti internazionali relative ai tassi di crescita per il Regno Unito. Per il 2019 l’Ocse, lo scorso 6 marzo indica una crescita 2019 del PIL del Regno Unito dello 0,8%, in forte peggioramento di 0,6 punti rispetto all’1,4% indicato a novembre mentre la Commissione europea a inizio febbraio indicava una crescita dell’1,3%, in leggero miglioramento rispetto al +1,2% previsto a novembre.

I dati di dettaglio territoriale e settoriale sono presentati nell’Appendice statistica “Made in Italy nei settori di MPI verso il Regno Unito”. Clicca qui per scaricarla.

 

 

Dinamica delle esportazioni totali e verso il Regno Unito

Anni 2008-2018. Variazioni % – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

Dinamica export settori MPI verso il Regno Unito per settore

Anno 2018. Var. % rispetto al 2017. Manifatturiero: 96,9% del totale esportazioni – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

Dinamica export settori MPI verso il Regno Unito per regione

Anno 2018. Var. % rispetto al 2017. Primo gruppo: regioni con almeno 1% di export MPI – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

 

Export settori MPI verso il Regno Unito: grado di esposizione per regione

Anno 2018. % esportazioni su valore aggiunto 2016 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

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