20 Maggio 2020, h. 12:50

STUDI – Attività costruzioni a marzo: Francia -41%, Italia -35% vs. Germania +5%. Nell’artigianato del settore 705 mila addetti

La crisi da coronavirus sta manifestando pesanti effetti sulle micro e piccole imprese del comparto delle costruzioni. Come evidenziato da una nostra recente analisi nel lockdown le MPI delle Costruzioni hanno perso ricavi per 13 miliardi euro, con una riduzione del 62% del fatturato di marzo-aprile 2020. Il comparto in Italia, lo ricordiamo, è caratterizzato dalla presenza di mezzo milione di imprese e 1,3 milioni di addetti, con l’88,6% degli occupati che lavorano in micro e piccole imprese (MPI). Nelle imprese artigiane dell’edilizia e dell’installazione di impianti operano 705 mila addetti, più della metà (53,8%) del comparto.

L’analisi delle stime di Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Unione europea, pubblicate ieri evidenziano che in diversi paesi europei non si è registrata la caduta dell’attività edilizia registrata in Italia. In ottica congiunturale, a marzo 2020 l’indice della produzione destagionalizzato nel settore delle costruzioni è diminuito rispetto a febbraio 2020 del 14,1% nell’area dell’euro e del 12,0% nell’UE. Tra gli Stati membri per i quali sono disponibili dati, le maggiori diminuzioni della produzione nell’edilizia sono state registrate in Francia (-40,2%), Italia (-36,2%) e Slovenia (-11,9%). Calo limitato al 2,5% in Spagna. In controtendenza, si osserva un aumento della produzione in Romania (+ 2,1%), Germania (+1,8%) e Paesi Bassi (+ 1,5%) e Svezia (+0,8).

In chiave tendenziale la produzione nell’edilizia è diminuita del 15,4% rispetto a marzo 2019, nell’area dell’euro e del 13,4% nell’UE. Sempre nel confronto annuale (marzo 2020-marzo 2019) le maggiori diminuzioni della produzione nell’edilizia sono state osservate in Francia (-41,2%), Italia (-35,4%) e Belgio (-23,2%); si rileva un calo marcato anche per la Spagna (-15,5%). All’opposto, si registrano aumenti dell’attività in Romania (+ 28,1%), Germania (+ 5,1%), Polonia e Finlandia (entrambi con un + 1,5%) e Olanda (+1,4%)

Per l’Italia il primo trimestre dell’anno – grazie ad un ottimo andamento a gennaio, in parte corretto a febbraio – si chiude con un calo della produzione delle costruzioni del 10,6%, facendo meglio della Francia (-14,7%); anche la Spagna chiude il trimestre con una flessione della produzione dell’8,2% mentre la Germania registra un aumento del 7,6%.

In un settore caratterizzato da una significativa presenza di domanda per investimenti pubblici in costruzioni – seppure diminuita di 14,9 miliardi di euro nell’arco di due cicli recessivi, come riportato in ‘Ripartenza lenta’, 4° report Covid-19 dell’Ufficio Studi di Confartigianato, clicca qui per scaricarlo – e in presenza di una crisi di liquidità delle imprese, assumono grande rilevanza il volume e la tempestività dei pagamenti delle Pubbliche amministrazioni committenti. Su questo fronte va segnalato che a marzo 2020 si è registrata una frenata dei pagamenti per la spesa per manutenzioni dei Comuni italiani, in diminuzione del 2,1% rispetto a marzo di anno prima, mentre si delinea un segnale di recupero ad aprile.

 

 

 

Trend congiunturale della produzione delle costruzioni a marzo 2020

Marzo 2020, var. % rispetto mese precedente – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat

 

 

Trend tendenziale della produzione delle costruzioni a marzo 2020

Marzo 2020, var. % rispetto stesso mese anno precedente – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat

 

 

Addetti delle imprese totali, artigiane e non, delle Costruzioni per classe dimensionale

Anno 2017 – migliaia di addetti – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

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