23 Ottobre 2020, h. 08:30

STUDI – Moda italiana leader in UE. Ripresa trainata da investimenti: MPI investono 1,1 miliardi €, interventi green per 63% MPI

L’Italia è leader nell’Unione  europea nel comparto della Moda: con oltre 472 mila addetti è il primo paese dell’Unione europea a 27 per occupazione dei settori del tessile, abbigliamento e pelli.

La struttura imprenditoriale della moda italiana si fonda sulle micro e piccole imprese,  diffuse sul territorio. Una nostra analisi sul settore, ripresa nel report settoriale di Cassa Depositi e Prestiti, EY e Luiss Business School,  ha evidenziato come l’occupazione delle micro e piccole imprese del comparto del quadrilatero italiano della Moda che comprende Toscana, Marche, Emilia Romagna, Veneto e Lombardia supera del 25,6% l’occupazione delle omologhe imprese di Spagna, Germania e Francia messe insieme.

I punti di forza e le criticità del settore sono contenute del nuovo report dell’Ufficio Studi ‘Micro e piccole imprese della Moda,  tra crisi Covid-19 e lenta ripresa’, pubblicato oggi.

Il quadro territoriale su imprese, MPI, imprese artigiane, occupati e made in Italy del tessile, abbigliamento pelle nell’Appendice statistica ‘Imprese e artigianato della Moda nel territorio’. Clicca qui per scaricarla.

Alcuni dati del lavoro sono stati anticipati ieri, nel corso dell’intervento di Fabio Pietrella, Presidente di Confartigianato Moda, in un webinar internazionale su innovazione, sostenibilità e prospettive nella MPI della moda, incluso nei lavori preparatori della sesta edizione del Foro italo-latinoamericano sulle PMI (Forum Pymes).

Nel report di Confartigianato si evidenzia come, verso la fine dell’estate, prima dell’ondata autunnale di contagi a livello mondiale, il settore della Moda ha registrato i primi segnali di ripresa: ad agosto 2020 il calo tendenziale della produzione è stato quasi completamente assorbito, e gli ordinativi segnano un aumento del 12,9%, superiore alla crescita del 6,1% della media del manifatturiero.

Rimangono pesanti gli effetti della crisi Covid-19 sulle imprese del settore che, nei primi 8 mesi del 2020, registrano un calo del fatturato del 25,9%, quasi dieci punti più ampia del -16,1% della media del manifatturiero.

La ripresa sarà trainata dagli investimenti, accelerata dagli interventi di policy nazionali ed europei, interessando in pieno le MPI della Moda, le quali generano un flusso di investimenti di 1.108 milioni di euro all’anno. Nella fase di espansione degli investimenti (2014-2018), la domanda ha trainato anche l’offerta: nel quadriennio in esame la produzione di macchinari per le imprese del tessile, abbigliamento e cuoio è salita del 14%.

Il report dell’Ufficio Studi evidenzia altri punti di forza su cui il settore farà leva nella complessa fase di recupero: la crescente qualità del made in Italy, con il valore intrinseco delle esportazioni che cresce del 6,2% a fronte di un aumento dell’1,2% dei prezzi, la capacità di innovare, con il 46,8% delle imprese del settore che svolgono attività innovative e l’orientamento green,  fondato su quasi due terzi (62,8% del totale) delle micro e piccole imprese che svolgono una o più azioni finalizzate a ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività.

Il nuovo report sulle MPI e artigianato della Moda, con l’Appendice statistica, è disponibili nell’area ‘Ricerche e Studi’ del portale. Clicca qui per scaricarli.

 

 

Occupati delle imprese della Moda

Anno 2018, migliaia, Nace 2 13 Tessile 14 Abbigliamento 15 Pelle – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat

 

Trend ordinativi Moda  e  manifattura

Settembre 2019-agosto 2020 – Var.% rispetto allo stesso mese anno precedente, dati grezzi –  Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

 

Trend valore medio unitario e prezzi all’export della Moda per settore

Var.% media annua nel 2019 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

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