31 Marzo 2021, h. 10:09

STUDI – La primavera della bici: +15% produzione nell’ultimo semestre. Bike economy ad alto presenza di imprese artigiane (63%)

Nel corso della presentazione a Vicenza del rapporto Artibici 2020, dopo un pesante lockdown conseguente alla pandemia da Covid-19 che aveva ridotto in modo straordinario l’attività manifatturiera, veniva delineata una prospettiva di recupero del settore della bicicletta, sostenuto dalla domanda incentivata del ‘bonus mobilità’ varato a maggio 2020 con il DL ‘Rilancio’.

L’analisi degli ultimi dati dell’Istat conferma il consolidamento della ripresa a partire dalla scorsa estate, con il settore della bicicletta che negli ultimi sei mesi – tra agosto 2020 e gennaio 2021 – segna un aumento del 15,2% della produzione, a fronte di un calo del 3,1% registrato nello stesso arco di tempo dalla media della produzione manifatturiera e di una flessione del 6,4% dei beni di consumo, composizione di un aumento dell’8% della produzione di beni di consumo durevoli e di una flessione del 9% dei beni di consumo non durevoli.

La domanda di bicicletta viene sostenuta anche dall’utilizzo per svolgere attività fisica mentre quella svolta in palestre e centri sportivi viene limitata dai provvedimenti restrittivi per combattere la pandemia da Covid-19. Sulla base dei dati messi a disposizione da Google, anche in presenza di severi provvedimenti restrittivi, con dodici regioni attualmente in area rossa, con l’arrivo della primavera si evidenzia un miglioramento relativo al trend degli spostamenti relativi a parchi, spiagge, porticcioli, piazze e giardini pubblici.

I dati del rapporto Artibici – La filiera della bicicletta conta 3.128 imprese registrate (di cui il 59,7% esegue riparazioni) con 7.409 addetti: l’artigianato conta 1.981 imprese, pari al 63,3% delle imprese della filiera (3 volte il 21,3% dell’artigianato sul totale imprese), e 3.514 addetti, il 47,4% del totale. Il fatturato stimato dell’intera filiera della bicicletta è di 1.032 milioni di euro, di cui l’83,3% produzione. Le regioni più vocate nella filiera della bicicletta sono Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna e Veneto. Nel confronto europeo l’Italia è il secondo Paese in UE per valore della produzione del settore bici, dietro alla Germania e davanti alla Francia, al Portogallo e alla Polonia.

Il made in Italy e la leadership dei produttori italiani – Nel 2019 l’Italia esporta 1.776.300 Biciclette complete, con un ritmo di 3,4 biciclette esportate al minuto. L’Italia ritorna ad essere il primo Paese in Unione europea per numero di biciclette complete esportate, davanti al Portogallo con 1.537.046 biciclette ed i Paesi Bassi con 1.276.834 biciclette.

 

 

Nel dettaglio dei prodotti della bicicletta, l’Italia è export leader nel mondo per le selle, con il 53,9% della quota mondiale: più della metà del valore delle selle commerciate nel mondo è made in Italy. Prima posizione per i produttori italiani anche per i cerchioni con l’11,5% dell’export mondiale, davanti alla Francia (10,9%).

Particolarmente significativo il posizionamento dell’Italia per i telai, al 4° posto nel mondo con una quota dell’8,3%, dietro a Vietnam (35,7%), Cina (12,2%) e USA (9,1%). Per le biciclette complete l’Italia è al 4° posto nel mondo, con una quota del 6,6%, dietro a Paesi Bassi (19,6%), Germania (16,8%) e Portogallo (6,9%). Per il cambio e altre parti, come manubri e portabagagli, l’Italia si colloca al 5° posto nel mondo con il 7,1% dell’export mondiale, dietro al Giappone, indiscusso leader in questo segmento (19,6%), Singapore (11,3%), Germania (10,2%) e Paesi Bassi (8,5%).

 

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Dinamica produzione negli ultimi sei mesi: biciclette e raggruppamenti manifatturieri

Agosto 2020-gennaio 2021, var. % tendenziale, dati grezzi – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

Biciclette esportate dai Paesi UE

Anno 2019. Numero di biciclette. HS6: 87.12.00 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat

 

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