27 Aprile 2021, h. 18:05 Comunicati stampa

CINEMA E AUDIOVISIVO – Il Presidente Azzollini: Risorse per tax credit esaurite in poche ore. PMI ai margini. Il sistema va rivisto

“Il fatto che le risorse dedicate al credito d’imposta per la produzione cinematografica siano andate per l’ennesima volta esaurite nel giro di un paio d’ore è tutt’altro che un bel segnale. Non mi sorprenderei di vedere ancora una volta le piccole imprese ai margini di questa competizione in cui la regola è una sola: chi prima arriva meglio alloggia. E se chi arriva per primo è una grande impresa, è inutile anche provare ad inoltrare la domanda”.

Così Corrado Azzollini, Presidente di Confartigianato Cinema e Audiovisivo, commenta la nota con cui la Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura ha comunicato la sospensione dell’invio delle domande per la linea di intervento di credito d’imposta per la produzione cinematografica (TCPF2, TCSF2) in considerazione delle richieste pervenute in relazione alle risorse disponibili.

Già dall’apertura della cosiddetta ‘finestra’, le imprese del comparto hanno sperimentato ogni tipo di difficoltà con la piattaforma informatica, tanto che molti, anche dopo aver inserito con grandissima difficoltà tutti i dati e tutta la documentazione, non hanno potuto ultimare il caricamento della domanda.
E dopo qualche ora è stata annunciata la sospensione della possibilità di inviare le richieste per esaurimento delle risorse.

Per Azzollini “il sistema va rivisto e subito. È incredibile che l’accesso ad un beneficio ministeriale debba essere condizionato da variabili completamente avulse rispetto al merito del prodotto ed assolutamente al di fuori del controllo delle imprese. Senza contare che bastano poche domande di grandi produzioni a far letteralmente saltare il banco, con il risultato che le piccole imprese, quelle che avrebbero più titolo e necessità di accedere al beneficio, restano a guardare. Per questo – continua Azzollini – abbiamo scritto al Ministro Franceschini: è innanzitutto necessario riaprire nei tempi più brevi la finestra di accesso alla misura consentendo in primis il recupero di quelle domande completate ma non finalizzate per ragioni dipendenti dalla piattaforma. Se l’intenzione è davvero quella di far crescere il comparto, allora è il caso di cominciare a cambiare alcune regole, a partire da quelle per l’accesso ai ristori per la distribuzione. È paradossale che, ad oggi, risultino escluse proprio le imprese più pesantemente danneggiate dalla pandemia o che hanno avuto la sfortuna di essere uscite con i propri prodotti nell’imminenza della chiusura delle sale: abbiamo già scritto al Ministero in merito e attendiamo risposta. I produttori indipendenti e le piccole imprese non sono la serie B del cinema italiano – conclude Azzollini. È ora che facciano sentire la propria voce”.

 

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