31 Maggio 2022, h. 17:01

STUDI – Effetto superbonus: la migliore performance delle costruzioni in Italia rispetto l’Europa vale 35,3 miliardi € di maggiore produzione

L’analisi dei conti economici trimestrali pubblicati stamane dall’Istat evidenzia che nel primo trimestre 2022 il valore aggiunto registra una variazione congiunturale dello 0,1%. In chiave settoriale si registra il maggiore dinamismo nel settore delle costruzioni, che segna un aumento del 5,8% rispetto al trimestre precedente e del 18,7% rispetto ad un anno prima. Si osservano andamenti congiunturali negativi per la manifattura (-0,9% per industria in senso stretto) e i servizi (-0,1%). Tra questi, in crescita le attività immobiliari dell’1,3% e le attività professionali del 4%.

Anche la produzione delle costruzioni, grazie alla spinta fornita del superbonus, nel primo quarto del 2022 segna un aumento del 7% rispetto al trimestre precedente, un ripresa più robusta rispetto a Germania (+4,0%)  e Francia (+2,4%). Migliore l’andamento del settore in Italia anche rispetto ad un anno prima, con un aumento del 19,4% rispetto al primo trimestre del 2021, a fronte del +5,8% della Germania e del +1,2% della Francia.

Le previsioni di primavera pubblicate a maggio dalla Commissione europea propongono un severa revisione delle previsioni di crescita dell’economia italiana (-1,9 punti rispetto alle previsioni di novembre), con correzioni al ribasso per consumi privati, consumi pubblici, domanda estera e investimenti in macchinari e impianti; unica componente in controtendenza è quella degli investimenti in costruzioni, che sono rivisti al rialzo di 3 punti (da +6,2% a +9,2%). Una crescita messa a rischio dal caos-superbonus determinato dal nuovo obbligo contenuto nel Dl ‘Taglia prezzi’ che, come ha denuncia Confartigianato, ha nuovamente bloccato il mercato.  Salgono così a 14 gli interventi normativi e di prassi sul superbonus in soli 4 mesi.

L’apporto degli incentivi fiscali, una analisi controfattuale –  Nell’edilizia residenziale l’attività delle imprese è stata sostenuta dagli incentivi fiscali per la riqualificazione del patrimonio abitativo, con effetti rilevanti, come evidenziato da una analisi controfattuale. In Italia nel 2021 il valore della produzione nelle costruzioni è cresciuto del 24,1% rispetto all’anno precedente, un incremento di produzione che vale, a prezzi costanti, 39.951 milioni di euro. Nei restanti 26 paesi dell’Unione europea l’aumento della produzione si ferma al +2,8%: un ritmo di crescita di questa intensità anche in Italia avrebbe limitato l’incremento del valore della produzione a 4.657 milioni di euro, pari a 35.294 milioni in meno di quella effettivamente conseguita, pari a 2 punti di PIL di minore produzione.

Il settore delle costruzioni sta contribuendo al recupero del mercato del lavoro. L’analisi dei dati pubblicati nell’ultima nota del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dalla Banca d’Italia e dall’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro evidenzia che nel primo quadrimestre del 2022 nelle costruzioni si osserva un aumento dell’11,3% delle attivazioni nette – si tratta del saldo tra attivazioni e cessazioni di rapporti di lavoro –, raggiungendo un livello che è del 65% superiore a quello del primo quadrimestre del 2019. In aumento il peso del lavoro stabile: la crescita di 7 mila assunzioni nette nell’arco dell’ultimo anno è la combinazione di una riduzione di 13 mila a tempo determinato e l’aumento di 20 mila tra tempo indeterminato e apprendistato.

I trend settoriali nel 19° report di Confartigianato ‘#wareconomy – la gelata della primavera e le sfide dell’inflazione’. Per scaricarlo accedi a ‘Consultare ricerche e studi’.

 

 

Dinamica produzione nelle costruzioni nel primo trimestre del 2022 nei principali paesi Ue

I trimestre 2022, var. % tendenziale, dati corretti per giorni lavorativi – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat

 

Dinamica produzione nelle costruzioni nel 2021 nei principali paesi Ue

2021, var. % tendenziale, dati corretti per giorni lavorativi – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat

 

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