22 Agosto 2022, h. 12:46

STUDI – Politiche espansive trainano gli investimenti: +14% in Italia in 5 anni, quasi doppio vs. +7,8% Eurozona

Interventi di politica fiscale espansiva hanno sostenuto i processi di accumulazione di capitale, con ricadute positive su produttività, occupazione, efficienza energetica e riduzione delle emissioni climalteranti: nell’arco della legislatura appena conclusa, nel 2022, ultimi dodici mesi a marzo, gli investimenti in Italia sono saliti in termini reali del 14% rispetto al 2017, un ritmo quasi doppio del +7,8% dell’Eurozona, ampiamente superiore al +3,5% della Germania e al +10,3% della Francia. Grazie al sostegno dei bonus edilizi e del credito di imposta sui beni strumentali, l’Italia quest’anno registra investimenti fissi lordi superiori del 9,5% rispetto ai livelli pre-pandemia, mentre l’Eurozona presenta ancora un ritardo del 2,1%, con la Francia che segna un recupero del 2,6% e la Germania un ritardo dell’1,8%.

Inoltre, la spesa pubblica per gli investimenti è caratterizzata da un più elevato moltiplicatore fiscale, generando una maggiore crescita e favorendo una riduzione del rapporto tra debito pubblico e PIL.

L’accumulazione di capitale sostiene un rilevante segmento di offerta di beni di investimento, a cavallo tra manifattura e costruzioni: nei settori di produzione e installazione di macchinari, produzione di computer, elettronica e automezzi e nelle costruzioni operano complessivamente  565mila micro e piccole imprese – di cui 389mila sono imprese artigiane, pari al 68,2% – che danno lavoro a 1 milione 597mila addetti, circa i due terzi (64,2%) dell’occupazione dei settori in esame.

 

Crescita investimenti 2022-2017

+14,0% Italia
+10,3% Francia
+7,7% Eurozona
+3,5% Germania

 

MPI nei sette settori chiave* di offerta di beni di investimento

565.000 micro e piccole imprese, pari al 99,1% del totale imprese
389.000 imprese artigiane, pari al 68,2% del totale imprese
1.597.000 addetti in MPI, pari al 64,2% dell’occupazione totale
389.000 addetti in imprese artigiane, pari al 33,0% dell’occupazione totale

*Ateco 2007: C26, C27, C28, C29,C30, C33, F

Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d’Italia, Eurostat e Istat

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