1 Ottobre 2024, h. 15:05 Notizie
EVENTI – Confartigianato e Consorzi Energia attori-chiave nella transizione verso un futuro sostenibile
Confartigianato si propone come un attore-chiave nella transizione verso un futuro più verde, capace di sostenere le Pmi italiane nella sfida della sostenibilità. Lo ha confermato alla 20° edizione della Convention “Energies and Transition Confartigianato High School” organizzata in collaborazione con i suoi Consorzi Energia (Caem, CenPi, Multienergia) a Chia (Cagliari) dal 25 al 27 settembre.
La tre giorni, che ha visto la partecipazione di oltre 250 rappresentanti del Sistema Confartigianato, è stata un’importante occasione di confronto e di apprendimento con la partecipazione di relatori di alto profilo, esponenti delle istituzioni, esperti, responsabili dei Consorzi energia in un programma ricco di contenuti per esplorare le prospettive della transizione energetica e la costruzione di un modello sostenibile per il Paese.
L’apertura dei lavori è stata affidata a Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, che ha sottolineato l’importanza di affrontare la questione energetica come un’opportunità per innovare e generare valore.
La transizione verso un modello economico e sociale sostenibile richiede un cambio di rotta nelle politiche energetiche, ambientali e formative. È questo il messaggio lanciato da Marco Granelli, Presidente di Confartigianato (Guarda l’intervista).
Sul fronte ambientale, l’Italia è in una posizione critica. Secondo i dati di Confartigianato, è il Paese dell’Unione Europea che ha subito i maggiori danni economici a causa dei cambiamenti climatici, con perdite stimate in 50 miliardi di euro nel decennio 2013-2022. Questo si traduce in un costo medio di 284 euro per abitante, ben oltre la media Ue di 117 euro. Granelli ha messo in evidenza l’urgenza di agire: “Non c’è più tempo da perdere. Serve un intervento strutturale per affrontare le fragilità del nostro territorio, dove le Pmi sono radicate”. La questione della prevenzione idrogeologica è al centro delle preoccupazioni. Granelli ha sottolineato che l’obbligo di assicurazione contro le calamità naturali rappresenta un onere aggiuntivo per gli imprenditori, senza risolvere il problema alla radice. “È fondamentale investire le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) per azioni di tutela ambientale e riqualificazione delle aree vulnerabili,” ha affermato, evidenziando la necessità di una manutenzione ordinaria e controlli costanti. Le Pmi italiane si trovano ad affrontare anche sfide significative sul fronte energetico. Le bollette elettriche pesano il 9,9% in più rispetto alla media europea, con un costo aggiuntivo di 11,8 miliardi di euro per le imprese nel biennio 2022-2023. “Dobbiamo diversificare le fonti di approvvigionamento e incentivare l’uso delle rinnovabili,” ha dichiarato Granelli, con un occhio di riguardo all’idrogeno e alle opportunità offerte dalle tecnologie nucleari di nuova generazione. Un altro ostacolo alla transizione green è la mancanza di personale specializzato. Le Pmi faticano a trovare 828.310 lavoratori con competenze green, vale a dire il 51,9% della manodopera necessaria con queste caratteristiche. “Non possiamo permetterci di avere posti di lavoro scoperti in un settore così cruciale,” ha avvertito Granelli, sottolineando l’importanza di politiche formative che mettano in collegamento le scuole con le imprese per preparare i giovani a queste nuove sfide. (Leggi i comunicati stampa di Confartigianato)
All’intervento del Presidente Granelli è seguito quello di Vannia Gava, ViceMinistro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, che ha aperto il suo intervento affrontando la sfida della decarbonizzazione, sottolineando l’importanza di trattarla come un obiettivo pragmatico piuttosto che ideologico. Ha evidenziato che è cruciale non fissare obiettivi troppo ambiziosi che alcune aziende potrebbero non essere in grado di seguire. Gava ha descritto le azioni intraprese dal Governo, con particolare riferimento ai biocarburanti, dove l’Italia è già all’avanguardia, e all’idrogeno, indicando che il paese sta investendo in progetti significativi come quello di cattura e stoccaggio della CO2.
Un altro aspetto segnalato da Gava è il processo di semplificazione delle autorizzazioni per le fonti rinnovabili. Gava ha riconosciuto l’importanza dell’eolico e del fotovoltaico, ma ha chiarito che l’Italia non può fare affidamento esclusivamente sulle energie rinnovabili. È necessario avere un mix energetico che includa anche l’energia di fissione e fusione, per garantire una transizione energetica completa e sostenibile.
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Alessandra Todde, Presidente della Regione Sardegna, ha enfatizzato la determinazione della Sardegna nel voler gestire autonomamente la propria transizione energetica. Ha presentato una legge equilibrata che consente di affrontare il cambiamento climatico senza subire imposizioni esterne su come e dove realizzarla. Ha chiarito che il deposito delle scorie nucleari non sarà accettato in Sardegna, affermando che l’isola non può diventare una discarica per l’Italia, data la sua storia di compromessi ambientali.
Todde ha evidenziato che, sebbene ci sia una disponibilità ad esplorare tecnologie come la fissione, non ci sono preclusioni ideologiche, ma una forte attenzione alla gestione degli scarti e delle scorie. Ha avvertito che la tecnologia deve essere messa in pratica con attenzione, citando i reattori di terza generazione come una scelta non auspicabile, poiché la Germania sta già dismettendo questa tecnologia.
A coordinare le tre giornate sono stati Carlo Piccinato, Segretario Generale di Confartigianato Lombardia e Coordinatore Comitato Tecnico C.En.P.I., e Loris Rui, Responsabile Area Energia di Confartigianato Imprese Vicenza e Direttore Consorzio CAEM. Il punto di ciascuna giornata è stata affidata a Gianluca Cavion, Presidente del Consorzio Caem (Guarda l’intervista), Fabrizio Campaioli, Presidente del Consorzio Multienergia (Guarda l’intervista), Daniele Riva, Presidente del Consorzio CEnPi (Guarda l’intervista).
Paolo Arrigoni, Presidente del GSE, ha fornito un aggiornamento sul piano Transizione 5.0, segnalando le numerose domande ricevute e l’importanza di questa misura per la digitalizzazione e la transizione energetica delle imprese. Ha evidenziato la disponibilità di 6,3 miliardi di euro, invitando le aziende a utilizzare questi fondi entro la fine del 2025. Arrigoni ha poi discusso del fotovoltaico, riferendo dell’installazione di 5 gigawatt tra gennaio e agosto dell’anno corrente. Ha evidenziato l’importanza del fotovoltaico nel mix energetico italiano, indicando che a fine 2023, il 30,3% della capacità installata deriverebbe da impianti fotovoltaici. Ha sottolineato la necessità di gestire la crescente complessità della rete elettrica e l’importanza di installare sistemi di accumulo per raggiungere gli obiettivi fissati nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC).
Da parte sua, Stefano Besseghini, Presidente di ARERA (Guarda l’intervista), ha esortato le imprese a investire in autoconsumo e generazione per ottimizzare i costi energetici. Ha osservato che, nonostante i costi di investimento siano relativamente bassi, è fondamentale mantenere un dialogo attivo con le associazioni di categoria per affrontare le sfide della crisi energetica. Ha sottolineato l’importanza dei consorzi energetici per le PMI e la necessità di una distribuzione efficiente della generazione di energia. Besseghini ha anche evidenziato i differenziali di prezzo con i competitor europei, esprimendo preoccupazione per le disuguaglianze che possono emergere. Ha suggerito di affrontare le prospettive energetiche a breve, medio e lungo termine, con un focus sulla penetrazione delle rinnovabili e sul mix energetico. Ha concluso affermando che, sebbene ci siano segnali di aumento dei costi per i clienti vulnerabili, l’andamento non dovrebbe superare una crescita a doppia cifra.
L’evento ha visto l’intervento di Gianluca Lentini, geofisico e ricercatore, che ha discusso degli effetti dei cambiamenti climatici sullo sviluppo delle civiltà in “Storie del clima: dalla Mesopotamia agli esopianeti”. Il giornalista e scrittore Alan Friedman ha affrontato “Il prezzo del futuro”, analizzando le sfide da affrontare per riemergere dalla crisi internazionale. Il politologo Vittorio Emanuele Parsi ha discusso delle nuove relazioni transatlantiche e delle politiche di sicurezza nel Mediterraneo. Le relazioni di Carlo Fumian e Maurizio Lancerin hanno approfondito l’energia idrica e il ruolo della tecnologia, mentre Clementina Sasso ed Eliana De Marchi di ENI hanno parlato della fusione magnetica. Un momento speciale è stato dedicato a “Sei un universo: generazioni a confronto”, presentato dalle scienziate di NASA e ASI, Amalia Ercoli Finzi ed Elvina Finzi. Tra gli altri interventi, quelli di Giacomo Cantarella, Presidente di Assoesco, Giuseppe Dasti di Intesa Sanpaolo intervenuto sulla finanza a sostegno dell’autoproduzione e delle rinnovabili, Lucio Poma, professore associato di economia applicata, che ha analizzato il ruolo dei big data e dell’intelligenza artificiale nel mercato energetico. Paolo Taticchi, esperto di strategia e sostenibilità, ha presentato la sfida della sostenibilità come leva strategica per lo sviluppo delle imprese.
Carlo Piccinato, Coordinatore del Team Confartigianato Imprese Sostenibili, (Guarda l’intervista) ha sintetizzato così il significato e il bilancio della Convention: “La transizione green non deve essere “vista in modo ideologico, ma connessa al mercato”, perché “se il mercato la chiede le nostre filiere si devono adattare”. “Siamo contenti – ha aggiunto – di aver elevato il livello formativo e portato questa conoscenza ai nostri quadri dirigenti e ai nostri funzionari di livello più alto”. Tra i principali temi affrontati nel corso della tre giorni quello della carenza di manodopera green. “Di professionalità green – ha spiegato Piccinato – non ce n’è mai abbastanza. Il mondo della scuola è molto in ritardo da questo punto di vista, le università devono ancora produrre persone capaci di affrontare questi temi”. Un focus è stato dedicato anche “al salto generazionale”, “cioè a questa gigantesca trasformazione tra la vecchia tradizione delle imprese, con un paradigma che si ripeteva negli anni e nei decenni, a una società che è completamente rivoluzionata dal verificarsi contemporaneo di una serie di rivoluzioni tecnologiche e anche psicologiche che stanno cambiando i tempi, come intelligenza artificiale e big data”. Per Piccinato le nuove generazioni “hanno bisogni completamente diversi dalle vecchie generazioni” e “questa è la grande sfida ineludibile del futuro. La compatibilità tra il sistema produttivo, il sistema di vita normale delle persone e l’equilibrio planetario è un obbligo, non è un’opzione”.
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