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Il Presidente Granelli: “L’energia diventi un’alleata delle imprese per competere meglio sul mercato”


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L’energia deve diventare un’alleata delle imprese per competere meglio nel mercato. Questo il messaggio che il Presidente di Confartigianato Marco Granelli ha lanciato dal palco della 21ª edizione della Scuola di Alta Formazione ‘Energies&Transition Confartigianato High School’, l’evento annuale organizzato da Confartigianato in collaborazione con i suoi Consorzi energia (Caem, CEnPI e Multienergia) svoltasi dal 1° al 3 ottobre, nella cornice di Domus de Maria (Cagliari).

Tre giorni di meeting che hanno riunito il management delle Associazioni territoriali del Sistema Confartigianato e i vertici nazionali della Confederazione a confronto con esperti, rappresentanti del Governo e del Parlamento, accademici, giornalisti, per fare il punto su transizione energetica e sostenibilità ambientale e sulle sfide poste al sistema produttivo italiano, in particolare alle micro e piccole imprese, oggi tra i soggetti più esposti all’instabilità dei mercati energetici.

Ad aprire i lavori i saluti del Presidente di Confartigianato Sardegna, Giacomo Meloni, e del Presidente di Confartigianato Marco Granelli. Moderati da Carlo Piccinato, Coordinatore di Confartigianato Imprese Sostenibili, e da Loris Rui, Direttore del Consorzio CAEM, i lavori della High School hanno toccato tutti i nodi cruciali dell’attuale scenario energetico: dagli equilibri geopolitici internazionali, al ruolo delle nuove tecnologie, passando per gli strumenti fiscali, regolatori e di mercato per rendere la transizione verde equa e inclusiva. Un’approfondita analisi dei nuovi paradigmi globali è stata al centro di un confronto con Lapo Pistelli, Director Public Affairs di ENI, Vittorio Emanuele Parsi, professore di relazioni internazionali, il senatore Matteo Renzi, senior advisor del Tony Blair Institute for Global Change, Giovanna Botteri, giornalista. Il dibattito, coordinato dal giornalista Marco Frittella, ha delineato un quadro in rapida evoluzione, in cui le tensioni geopolitiche e l’instabilità degli approvvigionamenti energetici impongono all’Italia scelte strategiche rapide e lungimiranti.

Sul fronte della crisi climatica e dell’impatto economico del riscaldamento globale, sono intervenuti il fisico del CNR Antonello Pasini e il docente del Politecnico di Milano Roberto Bianchini, che hanno ribadito l’urgenza di azioni coordinate e strutturali.

Grande attenzione è stata dedicata anche alle nuove tecnologie energetiche: Luca Mastrantonio di Enel ha presentato i progressi nei reattori nucleari modulari SMR, mentre il Presidente del GSE Paolo Arrigoni ha illustrato il ruolo crescente delle rinnovabili come asse portante della decarbonizzazione.

Il 2 ottobre è stata la giornata della politica e delle istituzioni, con il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, l’On. Alberto Gusmeroli, Presidente della Commissione Attività produttive della Camera. Sul fronte della ricerca, la convention ha ospitato Lucia Votano, Piero Martin, e Federico Testa, che hanno portato il punto di vista della scienza e dell’innovazione applicata all’energia. Il confronto ha mostrato come sia ormai maturo il tempo per costruire ponti tra mondo accademico e sistema produttivo, in particolare sul tema della decarbonizzazione dei processi industriali. Il confronto ha visto poi gli interventi di Maurizio Delfanti, Professore di Sistemi Elettrici per l’Energia al Politecnico di Milano e Salvatore Pinto, presidente dell’Associazione Energia Libera.  Le politiche industriali legate alla transizione sono state affrontate da Marco Calabrò (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), che ha ribadito l’impegno del Governo a sostenere l’evoluzione tecnologica delle PMI.

Protagonisti della convention i Consorzi energia di Confartigianato, con i presidenti Gianluca Cavion (Caem), Daniele Riva (CEnPI) e Fabrizio Campaioli (Multienergia) che hanno fatto il punto a conclusione di ciascuna giornata dell’evento.

Il tema del caro-energia ha dominato il dibattito. A testimoniarne l’importanza sono i dati presentati da Confartigianato: dal 2021 a oggi i prezzi al consumo di energia elettrica, gas e altri combustibili sono aumentati del 49,8%, un rincaro che pesa ben al di sopra dell’inflazione generale, attestata nello stesso periodo al 17%. Inoltre, le piccole imprese italiane hanno dovuto sostenere, nel solo 2024, una spesa per l’elettricità pari a 8,8 miliardi di euro, con un extracosto di 1,6 miliardi rispetto alla media dei competitor europei. A incidere in modo determinante è il prelievo fiscale, che in Italia supera del 117% la media dell’Ue: un’anomalia che penalizza chi consuma meno, ovvero le micro e piccole imprese, e favorisce le grandi aziende energivore.

Nel suo intervento alla Convention, il Presidente di Confartigianato Marco Granelli ha sottolineato che non può esserci vera sostenibilità ambientale senza un equilibrio economico che consenta anche alle piccole imprese di crescere e competere. “Le nostre aziende non chiedono privilegi – ha affermato – ma regole chiare, eque e coerenti con il principio europeo del ‘chi inquina paga’. Oggi, invece, con un prelievo fiscale sproporzionato nella bolletta, pagano di più proprio quelle realtà che consumano meno e che spesso sono protagoniste della transizione green nei territori”. Granelli, quindi, oltre a sollecitare il riequilibrio della tassazione sull’energia, ha evidenziato la necessità di un intervento articolato, che vada oltre le misure temporanee: servono politiche strutturali in grado di diversificare le fonti di approvvigionamento, sostenere concretamente le rinnovabili, incentivare lo sviluppo dell’idrogeno come vettore strategico e investire nella ricerca sul nucleare di nuova generazione, una tecnologia che – se ben governata – può offrire soluzioni pulite e sicure”.

Un altro dato preoccupante arriva dalle tasse ambientali: secondo Confartigianato, l’Italia paga ogni anno 11,1 miliardi in più rispetto alla media europea, con un impatto di 188 euro pro capite. Eppure, il nostro Paese inquina meno dell’8,4% rispetto alla media UE. Un paradosso che – ha spiegato Granelli – va affrontato con urgenza attraverso una riforma della fiscalità ambientale che tenga conto dell’efficienza energetica reale e dei comportamenti virtuosi di cittadini e imprese.

Granelli ha infine rilanciato l’impegno di Confartigianato e dei Consorzi energia per accompagnare le imprese nella transizione energetica, trasformando una criticità in opportunità di innovazione, sostenibilità e competitività. “L’energia deve tornare a essere un alleato per la crescita delle nostre imprese – ha concluso – e non un ostacolo. Solo così potremo affrontare con successo le sfide economiche, ambientali e sociali dei prossimi anni”.

L’appello del Presidente Granelli è stato raccolto dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin il quale ha annunciato che il Decreto energia in preparazione conterrà misure per ridurre la differenza tra il prezzo dell’energia italiano e quello dei paesi europei. Ha ammesso che molte scelte degli ultimi decenni, in particolare l’eccessiva dipendenza dal gas e la fragilità della rete, hanno contribuito all’attuale vulnerabilità del sistema. Sul fronte dell’idrogeno, ne ha rilanciato la visione strategica, pur riconoscendo che oggi i prezzi restano alti, rendendo il vettore non ancora competitivo. “Sì, il futuro può essere l’idrogeno – ha dichiarato –. Ci stiamo lavorando molto, anche a livello internazionale. In particolare, con i Paesi del Nord Africa, che possono diventare grandi produttori. Ma oggi l’idrogeno non è ancora competitivo: costa troppo, e il nostro sistema produttivo ha bisogno di qualità, ma anche di prezzi sostenibili. È l’iniziativa privata a fare la differenza: noi possiamo accompagnare, ma sono le imprese il vero motore dell’innovazione”. Il Ministro ha insistito sul fatto che le trasformazioni non possono avvenire in un solo colpo, ma occorre un mix di interventi pluriennali e misure di sostegno nel presente.

Da parte sua, l’economista Carlo Cottarelli ha definito la tassazione energetica un modo relativamente facile per lo Stato di raccogliere entrate. Se da un lato ha riconosciuto la legittimità della richiesta di Granelli di ridurre il peso fiscale, dall’altro ha messo in guardia che ridurlo implica scelte sulla spesa pubblica. Inoltre, riprendendo il tema del nucleare, ha osservato che se dieci anni fa si fosse deciso di investire seriamente su questa strada, molte delle tensioni attuali sul costo dell’energia sarebbero state attenuate.

Stefano Besseghini, presidente di ARERA, ha insistito sul fatto che non si può tornare ai prezzi “di una volta” e che bisogna gestire la transizione in un contesto di costi elevati sostenibili, rendendo le bollette più trasparenti e mettendo i consumatori, anche le Pmi, in condizione di comprendere e scegliere. Besseghini ha promosso il nuovo formato bolletta con frontespizio unificato e “scontrino dell’energia” come strumento di chiarezza fra consumo, oneri e quota fissa. Ha insistito sulla necessità di nuovi indicatori per confrontare le offerte nel mercato libero, strumento importante per quelle imprese che non dispongono di contratti “su misura”.

La convention in Sardegna è una tappa dell’impegno che la Confederazione, con il brand Confartigianato Imprese Sostenibili, nel corso dell’anno dedica al tema della sostenibilità: dal Forum svoltosi a giugno fino alla Settimana per l’Energia e la Sostenibilità in programma dal 20 al 25 ottobre con iniziative in tutta Italia per coinvolgere cittadini, imprese e istituzioni sui temi della transizione energetica e con un evento di apertura a Milano il 13 ottobre.


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Prezzi di energia e combustibili: +49,8% dal 2021. Granelli: ‘Servono interventi, da rinnovabili a nucleare’
A Mpi elettricità costa 1,6 mld in più di Ue. Granelli: ‘Riequilibrare il carico fiscale in bolletta’
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