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Il Presidente Vignolini: “Servono interventi mirati per tutelare qualità della filiera della moda”

Combattere l’ultra fast fashion e tutelare il lavoro nelle aziende italiane con un provvedimento pensato per contrastare l’invasione di prodotti tessili e calzaturieri stranieri a basso costo che penalizzano i produttori italiani mettendo a rischio l’intera filiera.

È questo il piano che il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha esposto durante un incontro urgente svoltosi il 15 ottobre (in attesa del tavolo della Moda del 17 novembre) con i vertici delle principali Associazioni del settore moda.

Al confronto è intervenuto il Presidente di Confartigianato Moda Moreno Vignolini che ha apprezzato l’impegno del Ministro, ribadendo la necessità di garantire, con interventi mirati, qualità, tracciabilità e legalità del sistema moda made in Italy in cui operano quasi 80mila imprese con 456.000 addetti, di cui 40.515 artigiane con 129.000 occupati.

Il Presidente Vignolini ha sottolineato che servono misure per premiare la legalità e la sostenibilità delle filiere produttive, ma senza penalizzare le imprese più fragili del tessuto economico. Secondo il Presidente di Confartigianato Moda, è fondamentale garantire trasparenza e tracciabilità lungo tutta la filiera, attraverso una mappatura accurata delle capacità produttive e delle organizzazioni operative dei fornitori, una giusta remunerazione delle commesse e un sistema di controlli proporzionato alle dimensioni e alle caratteristiche delle imprese.

 

 

 

 

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