Comunicati stampa
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In Dl sicurezza del lavoro bene puntare su prevenzione e formazione. No a inutile burocrazia

Senato, palazzo Madama, dal sito governo.it (Immagini messe a disposizione con licenza CC-BY-NC-SA 3.0 IT – https://www.governo.it/it/media/ucraina-informativa-del-presidente-draghi-parlamento/19867)

“La sicurezza non si costruisce con nuovi adempimenti, ma con cultura, prevenzione e formazione”. Lo hanno sottolineato i rappresentanti di Confartigianato, Cna, Casartigiani, intervenuti oggi in audizione alla 10° Commissione lavoro del Senato sul decreto legge n. 159/2025, “Misure urgenti per la tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e in materia di protezione civile”.

Le Confederazioni, nel ribadire la centralità della sicurezza come valore condiviso e investimento strategico e non come mero adempimento, hanno espresso una valutazione complessivamente positiva del provvedimento, che accoglie molte delle proposte avanzate dalle rappresentanze dell’artigianato, in particolare sulla revisione delle tariffe INAIL, sulla promozione della cultura della sicurezza sin dalla scuola e sul finanziamento della formazione tramite i Fondi interprofessionali.

Allo stesso tempo, Confartigianato, Cna e Casartigiani hanno richiamato la necessità di evitare nuovi oneri e complicazioni per le micro e piccole imprese, chiedendo un’attenta attuazione delle misure su badge di cantiere e patente a crediti e un pieno coinvolgimento delle parti sociali.

Particolare apprezzamento è stato espresso per gli interventi che incentivano la formazione e la prevenzione, considerati strumenti fondamentali per ridurre gli infortuni e migliorare la produttività. Le Confederazioni hanno anche sottolineato l’importanza di risorse dedicate alla formazione dei datori di lavoro e di favorire l’uso di tecnologie innovative e DPI intelligenti per migliorare la sicurezza.

Tra le osservazioni avanzate: la richiesta di chiarimenti sulla sorveglianza sanitaria, la proroga del termine per la comunicazione PEC degli amministratori, la volontarietà della segnalazione dei mancati infortuni (near miss) e la necessità di non vincolare i benefici occupazionali all’inserimento nel Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa.

 

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