L’Organismo Italiano di Contabilità (OIC) punta alla semplificazione per le piccole imprese
Le imprese di piccole dimensioni potrebbero usufruire di un set di regole contabili semplificato come del resto già previsto in altre giurisdizioni europee. E’ la proposta avanzata dall’Organismo Italiano di Contabilità nel corso del convegno ‘OIC verso la semplificazione: principi contabili e di sostenibilità adeguati alle esigenze delle piccole e medie imprese‘, promosso dall’organismo e che si è svolto il 20 novembre.
La proposta di OIC “si rivolge ad un universo di aziende che rappresentano il 96% del totale delle società di capitale italiane e che già attualmente possono redigere il bilancio in forma abbreviata. Considerando i limiti dimensionali della direttiva europea sui bilanci la stessa percentuale sale al 99%. A giudizio dell’organismo contabile, già impegnato in diversi progetti operativi, si può fare di più. L’OIC ha condotto una survey per le imprese non quotate di minori dimensioni da cui è emerso che l’80% dei partecipanti ritiene utile predisporre un unico principio contabile per le piccole imprese. È questa, del resto, la strada già scelta da altri ordinamenti (ad esempio in Regno Unito, Spagna, Svezia e Olanda) in alternativa alla semplificazione dei principi ordinari. Qualunque strategia si persegua non cambiano comunque le motivazioni. Occorre applicare con determinazione il principio di proporzionalità per far sì che nei bilanci le piccole imprese possano distinguere con maggiore precisione tra le informazioni realmente utili agli stakeholder e gli obblighi meramente formali o ridondanti”.
Il Presidente di Confartigianato Marco Granelli, intervenuto al convegno con un vjdeomessaggio, ha “colto con grande favore il segnale di apertura e dialogo che l’OIC sta manifestando verso il mondo dell’impresa diffusa. In un contesto normativo sempre più complesso, non solo sul piano contabile, ma anche su quello della sostenibilità, ha rimarcato Granelli, gli oneri amministrativi pesano in modo proporzionalmente più gravoso sulle realtà di minori dimensioni. Per questo Confartigianato sostiene convintamente l’impegno dell’OIC per ridurre i costi burocratici e a semplificare l’applicazione dei principi contabili e delle nuove regole di rendicontazione di sostenibilità. Siamo convinti che sia possibile definire un quadro regolatorio più proporzionato e realmente a misura delle piccole imprese, che rappresentano il 99% del tessuto produttivo italiano e che sono la vera forza dei territori. Siamo grati all’OIC per aver intrapreso questo percorso e Confartigianato offre sin d’ora la propria piena collaborazione per contribuire a un’evoluzione del sistema contabile che valorizzi anche le esigenze dell’impresa artigiana.
Sappiamo bene che non tutte le semplificazioni potranno avvenire senza interventi di carattere legislativo, ma confidiamo che gli esponenti politici presenti oggi colgano appieno il messaggio che viene dal mondo produttivo: la semplificazione non è un privilegio, è una condizione necessaria per la competitività del Paese, e va messa a terra, presto e bene”.
L’iniziativa di OIC, prosegue la nota, “è in piena sintonia con progetti analoghi in corso a livello europeo e nazionale. Ad esempio la nuova raccomandazione di standard di sostenibilità volontario per le Pmi emanata dalla Commissione europea nel 2025 assume una valenza cruciale per le società di minori dimensioni che intendono produrre informativa di sostenibilità. In Italia la recente riforma del Testo Unico della Finanza (Tuf) e la nuova ‘Legge Capitali’ introducono misure per sostenere la quotazione delle Pmi. In questo scenario si colloca anche un suggerimento dell’Organismo Italiano di Contabilità, quello di favorire il processo di quotazione delle Pmi anche attraverso la riduzione degli oneri amministrativi legati all’applicazione dei principi contabili internazionali al bilancio d’esercizio, attualmente obbligatorio (con limitate eccezioni) per tutte le società quotate”. “L’iniziativa di OIC – ha sottolineato il suo presidente Michele Pizzo – risponde a un’esigenza sempre più avvertita: rendere le regole contabili proporzionate con le dimensioni e la complessità del business, chiare e coerenti con la capacità amministrativa e gestionale delle piccole, affinché le imprese possano concentrarsi sulla competitività piuttosto che sulla complessità burocratica, senza condizionare la capacità informativa del bilancio”.
Related posts:
Politica fiscale e legge di bilancio: report e webinar con 500 fiscalisti di Confartigianato
Le Confederazioni artigiane: “Si a rateizzazione per ridurre magazzino fiscale ed evitarne l’aumento”
Domanda incerta per 492mila imprese artigiane dei servizi: ricavi a +0,7% nel 2025
Sulla frenata dell’economia italiana pesa la demografia. Tra 2024 e 2027 PIL pro-capite in Italia +2,1% meglio del +1,8% della Francia

