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Cucina italiana patrimonio immateriale Unesco – Confartigianato: “Riconosciuto valore artigianato alimentare”

Confartigianato accoglie con soddisfazione il riconoscimento della cucina italiana come patrimonio immateriale dell’umanità UNESCO, un risultato che valorizza il ruolo strategico delle imprese artigiane del food, un settore fondato sulla qualità, sulla sostenibilità e sul radicamento nei territori.

L’artigianato alimentare conta 64.365 imprese e 249mila addetti, un sistema produttivo glocal capace di coniugare tradizione e innovazione e di parlare ai mercati internazionali. “L’artigianato alimentare – sottolinea il Presidente di Confartigianato Marco Granelli – non è solo tradizione ma innovazione e presidio economico, culturale e sociale delle comunità. E’ un patrimonio da proteggere e rilanciare, soprattutto investendo su giovani, formazione e innovazione”.

Dai 5.717 prodotti agroalimentari tradizionali ai 330 prodotti DOP, IGP e STG, dai 529 vini certificati all’export dei dolci da ricorrenza (1,1 miliardi nel 2024) e dei vini DOC e IGT (8,1 miliardi), il patrimonio alimentare italiano parla artigiano. A questo si aggiunge la crescente domanda di prodotti locali: 12,1 milioni di italiani nel 2023 hanno scelto il chilometro zero, con picchi fra le donne (25,2%) e nel Mezzogiorno (29,8%).
Le imprese artigiane operano dentro una filiera agroalimentare composta da 204.789 aziende, in gran parte micro e piccole, che generano 130,9 miliardi di euro di valore aggiunto. Il 36,3% dei fornitori della filiera contribuisce direttamente alla qualità del prodotto finale, confermando il ruolo attivo dell’artigianato.

 

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