5 Maggio 2025, h. 16:01 Studi

STUDI – In salita del 5,6% i delitti che colpiscono l’attività di impresa. Legalità, un asset per le imprese nell’era dell’incertezza

Nel 2023 i delitti che interessano l’attività d’impresa denunciati dalle Forze di polizia all’Autorità giudiziaria sono saliti del 5,6%. Si tratta della terza crescita consecutiva, seppure in decelerazione dopo il +5,9% del 2022 e il 12,5% del 2021.

Nell’ambito del monitoraggio dell’Istat dei delitti denunciati dalle Forze di polizia all’Autorità giudiziaria sono diciotto i delitti che interessano l’attività d’impresa che ricomprendono i furti, le rapine, le estorsioni, la contraffazione  e la violazione della proprietà intellettuale, la ricettazione, il riciclaggio, l’usura, i danneggiamenti e il contrabbando, oltre ai reati informatici che rappresentano oltre un terzo (35,5%) del totale e sono dati dalla somma di truffe e frodi informatiche e dei delitti informatici.

La crescita del 5,6% registrata nel 2023 delle denunce trasmesse all’Autorità giudiziaria è la combinazione di un aumento del 7,8% dei reati informatici e di un aumento del 4,5% degli altri reati contro le imprese. I reati informatici sono tornati a salire dopo che nel 2022 si è registrato un calo del 2,8% mentre gli altri reati contro le imprese, pur in aumento, sono in decelerazione rispetto al +11,2% del 2022. Tra questi ultimi, in particolare, si osserva una crescita superiore alla media per i furti di automezzi per trasporto merci con 16,6%, rapine in pubblica via con +9,5%, furti auto con +7,4%, rapine in esercizi commerciali con +6,3% e furti in esercizi commerciali con +6% mentre sono in attenuazione contraffazione di marchi e prodotti industriali (-1,6%), estorsioni (-5,1%) e riciclaggio (-6%).

Le analisi di Confartigianato – Un focus sui delitti che colpiscono l’attività d’impresa e della relativa tendenza è proposto nel  19° rapporto annuale di Confartigianato mentre una nostra precedente analisi ha delineato le tendenze dei reati informatici degli investimenti e la domanda di esperti in cybersecurity nelle imprese. I temi della legalità, con particolare riferimento alla dinamica dei reati che colpiscono l’attività di impresa  e all’esposizione alla contraffazione e all’ abusivismo nel contesto nella turbolenta primavera 2025 sono stati esaminati nel report ‘La sicurezza, un asset per le imprese in una congiuntura dominata dall’incertezza’ che l’Ufficio Studi ha presentato lo scorso 28 aprile nel corso del convegno  su legalità e sicurezza come fattori di crescita dei territori, organizzato da Confartigianato Terni, Confartigianato Viterbo e Confartigianato Rieti. Qui per scaricare il report.  I dati per territorio sono proposti nell’Appendice statistica predisposta in collaborazione con l’Ufficio Studi Confartigianato Marche su imprese manifatturiere esposte alla contraffazione e delitti che colpiscono l’attività di impresa.

Il trend sul territorio – Considerando le principali sette regioni, nel 2023 crescono i delitti in esame in Piemonte (+11,8%), Lazio (+9,8%), Campania (+6,3%), Lombardia (+5,0%), Liguria (+4,5%), Sicilia (+3,3%), mentre in controtendenza, scendono in Puglia (-1,1%). Tra le ventitré principali province con un numero di delitti ogni 100 unità locali delle imprese che supera la media nazionale, si osserva una crescita di delitti superiore alle media nazionale del +5,6% per Firenze (+16,7%), Lodi (+15,7%), Torino (+14,9%), Trieste (+12,5%), Latina (+11,6%), Roma (+10,0%), Pavia (+9,7%), Parma (+9,5%), Caserta (+9,4%), Palermo (+9,2%), Novara (+6,7%), Genova e Siracusa (entrambe a +6,5%) e Napoli (+5,9%). Seguono Milano (+4,9%), Bologna (+3,8%), Nuoro (+2,3%), Catania (+0,6%) e Ferrara (+0,5%). Il fenomeno è stazionario a Foggia mentre si osserva una diminuzione dei delitti a Livorno (-0,2%), Imperia (-2%), Bari (-4,2%) e Barletta-Andria-Trani (-12,5%).

Nell’arco di quattro anni (2019-2023) i delitti che colpiscono l’attività d’impresa sono cresciuti del 10,0%, dinamica sostenuta dalla crescita del 45,5% dei reati informatici mentre scendono del 3,0% gli altri reati che interessano l’attività di impresa.

In chiave territoriale il totale dei delitti che colpiscono l’attività d’impresa risultano in crescita tutte le principali regioni: Lazio (+15,6%), Campania (+12,3%), Piemonte (+11,9%), Sicilia (+10,7%), Lombardia (+7,2%), Puglia (+4,0%) e Liguria (+1,3%).

Tra il 2019 e il 2023 nelle principali province si rilevano aumenti dei delitti a doppia cifra e almeno uguali alla media, a Lodi (+51,3%), Firenze (+26,3%), Palermo (+25,8%), Barletta-Andria-Trani (+23,1%), Parma (+20,8%), Siracusa (+18,0%), Caserta (+17,8%), Latina (+17,5%), Livorno (+17,2%), Roma (+14,5%), Torino (+13,6%), Trieste (+10,1%) e Ferrara (+10,0%). Seguono Napoli (+9,8%), Novara (+7,3%), Bologna (+6,5%), Pavia (+4,3%), Milano (+3,7%), Imperia (+2,9%), Bari (+2,7%), Genova (+1,2%) e Catania (+0,4%) mentre si registra una diminuzione a Foggia (-4,4%).

 

 

Dinamica annuale e sul 2019 dei 18 delitti che colpiscono l’attività d’impresa denunciati per regione

Anno 2023. Variaz. % su 2022 e su 2019. Primo gruppo: regioni con delitti 2023/100 unità locali delle imprese attive 2022 >media – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

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