Crisi aziendali? Entra in azione il Fondo di solidarietà bilaterale dell’artigianato
 Dal 9 marzo l’artigianato può contare su un sistema di ammortizzatori sociali gestito dagli imprenditori e dai sindacati dei lavoratori. E’ il Fondo di solidarietà bilaterale che eroga prestazioni di sostegno al reddito ai dipendenti, in costanza di rapporto di lavoro, nei casi di sospensione o riduzione dell’attività per crisi aziendale o occupazionale. Un pilastro della bilateralità artigiana che nasce per difendere il patrimonio di lavoro delle aziende escluse dagli interventi di cassa integrazione ordinaria.
Dal 9 marzo l’artigianato può contare su un sistema di ammortizzatori sociali gestito dagli imprenditori e dai sindacati dei lavoratori. E’ il Fondo di solidarietà bilaterale che eroga prestazioni di sostegno al reddito ai dipendenti, in costanza di rapporto di lavoro, nei casi di sospensione o riduzione dell’attività per crisi aziendale o occupazionale. Un pilastro della bilateralità artigiana che nasce per difendere il patrimonio di lavoro delle aziende escluse dagli interventi di cassa integrazione ordinaria.
 Costituito un anno fa, esattamente il 24 marzo 2014, da Confartigianato e dalle altre Confederazione artigiane insieme con Cgil, Cisl e Uil, il Fondo ha avuto il via libera ad operare da un decreto dei Ministeri dell’Economia e del Lavoro pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 9 marzo scorso.
 E’ una tappa fondamentale del percorso che da anni vede Confartigianato impegnata a dare risposte efficaci alle imprese con gli strumenti della bilateralità, valorizzando la cultura partecipativa, i principi di sussidiarietà e di mutualismo espressi nelle relazioni sindacali dell’artigianato.
 Claudio Miotto, Vicepresidente vicario di Confartigianato con delega alle relazioni sindacali, è il Presidente del Fondo e spiega le finalità di questo strumento che responsabilizza le parti sociali e assume straordinaria importanza soprattutto in questo momento di crisi economica e in vista dei prossimi provvedimenti del Governo in materia di ammortizzatori sociali. “Il Fondo ha due obiettivi fondamentali: mantenere, in caso di difficoltà dell’azienda la capacità di reddito dei propri dipendenti e conservare il legame tra l’impresa e il suo capitale umano, vale a dire le persone formate in tanti anni. Se si perde questa relazione, è molto difficile da ricostituire. L’obbligo di legge impone questa forma di ammortizzatore sociale per le aziende sopra i 15 dipendenti. Noi lo abbiamo garantito per tutte le aziende da 1 dipendente in su. In questo modo assicuriamo pari dignità a tutte le aziende e a tutti i dipendenti”.
 Protagonisti del funzionamento del Fondo sono gli Enti bilaterali regionali che gestiranno la redistribuzione delle risorse raccolte attraverso la contribuzione delle imprese. “La raccolta – spiega il Presidente Miotto – è unica, ma la rendicontazione e la distribuzione ritornano nella singole regioni nelle quali sono stati raccolti i fondi”.
 Il Fondo è aperto anche all’adesione delle Associazioni che lo costituiscono, delle loro società e degli stessi enti bilaterali nazionale e territoriali, con l’obiettivo di consentire anche ai dipendenti di queste strutture di usufruire degli strumenti di sostegno al reddito in costanza di rapporto di lavoro.
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