Gli artigiani veneti prendono per la gola i Parlamentari europei
Prendete il meglio delle specialità alimentari venete prodotte dagli artigiani, fatele cucinare da chef d’alto livello e servite il tutto ad oltre 600 rappresentanti del Parlamento europeo. A realizzare l’impresa è stata Confartigianato del Veneto che, la scorsa settimana, ha portato a Bruxelles, nella sede dell’Europarlamento, una delegazione di 39 persone tra cuochi e imprenditori del settore alimentare per imbandire una cena e una colazione a base di pietanze tradizionali, rigorosamente made in Veneto. Risultato: un trionfo di gusti tipici che hanno deliziato i palati dei deputati e dei funzionari del Parlamento europeo. E’ stato un successo senza precedenti per l’iniziativa ‘Sapori di Veneto’ che gli Alimentaristi di Confartigianato hanno organizzato in collaborazione con l’europarlamentare Mara Bizzotto per testimoniare l’eccellenza dell’enogastronomia artigiana e far comprendere all’Europa i valori alla base delle nostre produzioni. Claudio Miotto, vicepresidente nazionale di Confartigianato, ha sottolineato: ‘Con questa iniziativa, abbiamo voluto invitare anche i nostri rappresentanti al Parlamento europeo, istituzione estremamente importante, ad essere più attenti al territorio’. Il messaggio lanciato ai legislatori di Bruxelles è chiaro: assaggiate i nostri piatti e capirete che non si possono penalizzare con leggi assurde ed una burocrazia asfissiante produzioni secolari che hanno reso l’Italia famosa nel mondo. Non si possono tollerare contraffazioni che distruggono il buon nome del cibo italiano. Non si può soffocare il mercato tipico in nome della globalizzazione. E Giuseppe Sbalchiero, Presidente di Confartigianato del Veneto, lo ha detto senza mezzi termini: ‘Noi chiediamo semplicemente la salvaguardia della nostra cultura e della cultura dei nostri prodotti. Perché non è facendo leggi nuove e impedendo agli imprenditori di lavorare secondo i metodi tradizionali che si crea economia. Il turismo non viaggia con le scatolette, ma con i cibi locali e noi li dobbiamo difendere’. La sfida all’Europa è stata lanciata a colpi di ricette prelibate. Ma è soltanto la prima mossa per aprire la strada ad iniziative analoghe in altri settori di punta del made in Italy. Che rischiano di pagare a caro prezzo regole europee spesso pensate per taglie imprenditoriali ben diverse da quelle prevalenti in Italia.
CRISI - Cesare Fumagalli, Confartigianato, al Governo: “Servono misure straordinarie per Pmi: subito compensazione tra crediti verso Pa e debiti fiscali”
“A una situazione di crisi straordinaria occorre rispondere con misure straordinarie da attuare immediatamente. Chiediamo al Governo di intervenire con urgenza, consentendo agli imprenditori la compensazione tra i crediti che Leggere di più
Parte dal Veneto la rivoluzione digitale della comunicazione
Fermare l’inevitabile è impossibile, il fatto stesso di pensarlo è di per sè utopia allo stato puro. E se l’inevitabile è il futuro, è la globalizzazione, è il digitale, la rivoluzione industriale dei nostri tempi, allora è opportuno aprire gli orizzonti, accogliere il cambiamento a braccia aperte, sfruttandone prospettive e possibilità. Una convinzione che gli artigiani del mondo della comunicazione hanno fatto propria. D’altronde, questo è il settore che più di altri si confronta con i cambiamenti sempre più repentini dell’innovazione tecnologica, degli strumenti di una comunicazione che diventa ogni giorno più immediata e personalizzata. “Nel nostro comparto si stanno susseguendo evoluzioni molto rapide - ha detto Rinaldo Pellizzari, presidente di Confartigianato Comunicazione - Noi siamo proiettati in avanti per riuscire a capirle, ad interpretarle e, possibilmente, anche a cavalcarle”Il futuro della comunicazione artigiana passa per il Veneto, con l’assemblea del direttivo regionale della comunicazione del 15 marzo. Il titolo scelto per l’evento, “Print different, la comunicazione liquida”, lascia davvero poco spazio all’immaginazione. Stampare in maniera differente, lavorare in maniera diversa rispetto al passato diventa così il motto di una categoria di artigiani chiamati a rinnovarsi e ad innovarsi per restare sul mercato. L’abbattimento del prezzo delle tecnologie ed un mercato sempre più affollato e improvvisato, sono problemi trasversali ai fotografi, agli stampatori e ai grafici. Una situazione che può essere sintetizzata con una metafora. “La metafora è questa - ha aggiunto Pellizzari - Una volta vidi un’intervista di Reinhold Messner in una delle sue tante missioni che, con la massima serenità, sottolineava l’importanza di restare svegli di notte. Il pericolo era la continua rottura della banchisa polare. Se non si restava vigili, pronti a saltare da un pezzo all’altro, si rischiava di finire nell’acqua gelata. Ecco, spero che la metafora renda bene l’idea della situazione che stiamo vivendo. Mi piace ricordare, comunque, che noi artigiani siamo molto bravi a vivere situazioni come questa”. In questa situazione di cambiamento, le associazioni di categoria sono pronte a fare la propria parte a favore degli imprenditori. Incontri, confronti, momenti di approfondimento e soprattutto di formazione diventano sempre più importanti per affrontare il mercato con il piglio giusto. “Io credo e spero che questo nuovo modo di affrontare la comunicazione offra anche delle opportunità di lavoro, nuova occupazione e nuova imprenditorialità cavalcando l’evoluzione tecnologica e del nostro mercato di riferimento”, ha concluso Rinaldo Pellizzari.
CRISI - Il Presidente di Confartigianato Guerrini al Ministro Passera: “Bene impegni. Ora attuare subito terapia d’urto per Pmi”
Registriamo con soddisfazione gli impegni assunti dal Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera che conosce bene le priorità di artigiani e piccoli imprenditori”.Leggere di più
Intervista al leader dell'UDC Pierferdinando Casini
<b>Presidente Casini, quali interventi per un fisco più a misura di piccole imprese?</b> "Guardi, senza fare l’elenco demagogico delle varie proposte, dico che c’è una pressione fiscale eccessiva; chi paga le tasse le paga anche per quelli che non le pagano, quindi la lotta all’evasione fiscale, se ci sarà un extra gettito, dovrà portare ad un alleggerimento della pressione fiscale perché così non si potrà andare avanti molto". <b>Quali blocchi è necessario rimuovere per agevolare l’autoimprenditorialità e l’occupazione giovanile?</b> "La burocrazia e in alcune aree di Paese la criminalità". <b>Quando l’esperienza del governo tecnico finirà, quali strumenti il suo partito pensa di offrire alle imprese per vincere la sfida della globalizzazione?</b> "Più flessibilità porta a maggiore competitività. La flessibilità deve anche coincidere con un sistema giudiziario efficiente che dia risposte in temi utili. Naturalmente c’è il grande tema della crescita, ad esempio, la pubblica amministrazione deve pagare le piccole aziende che hanno crediti e nello stesso tempo c’è un tema di accesso al credito. Le banche attingono all’1% dalla BCE ma questo credito si deve riversare nei confronti delle aziende, soprattutto di quelle piccole e medie che sono le più indifese nel mercato".
Intervista al vicesegretario del PD Enrico Letta
<b>Quali interventi per un fisco più a misura di piccole imprese?</b> "La questione essenziale, centrale, ovviamente è legata a tutto il tema della semplificazione. Quello è il tema fondamentale. Bisogna capire che una piccola impresa ha esigenze e costi, anche personale, che non è paragonabile a quello delle imprese medio-grandi che sono quelle che poi hanno più disponibilità, più risorse, più competenze, che possono permettersi anche una maggior articolazione. Io credo che questa sia la questione principale. Qualche passo avanti si sta facendo, troppo pochi, ma attorno a questo tema bisogna lavorare ancora di più". <b>Quali blocchi è necessario rimuovere per agevolare l’autoimprenditorialità e l’occupazione giovanile?</b> "Sull’occupazione giovanile non ho dubbi: la strada è quella che il governo ha iniziato a tracciare, il tema fondamentalmente dell’Irap, il tema fondamentalmente della necessità di modificare profondamente l’impianto di quella tassa, cioè una tassa che ha alla fine penalizzato le imprese che assumono. La scelta che è stata fatta di indirizzare verso la strada dell’aiuto a chi assume, in particolare chi assume i giovani, mi sembra la strada giusta". <b>Quando l’esperienza del Governo tecnico finirà, quali strumenti il suo partito pensa di offrire alle imprese per vincere la sfida della globalizzazione?</b> "Il tema di fondo è quello delle reti di impresa, è quello dei sostegni all’internazionalizzazione, del rafforzamento del lavoro dei distretti e naturalmente la questione del costo del lavoro e del fisco. Queste sono le questioni sulle quali vogliamo lavorare di più. Abbiamo già cominciato a lavorare e vogliamo lavorare in scia con quello che il Governo sta facendo in questo periodo".