Confartigianato: “Reinvestire il saldo attivo dell’Inail nella formazione delle imprese”

Risorse per la prevenzione e la formazione delle imprese in materia di sicurezza sul lavoro. Questa è, in estremi sintesi, la proposta di Confartigianato alla Commissione parlamentare d’inchiesta di Palazzo Madama ed è da qui che deve partire la riorganizzazione delle normative al riguardo. Una convinzione che nasce dai comportamenti virtuosi delle piccole imprese artigiane negli ultimi anni. A parlare, e chiaramente, sono i numeri forniti dall’Inail. Dal 2000 al 2006, infatti, la Gestione Separata dell’artigianato presso l’Istituto ha registrato un calo dell’11,1 % degli infortuni sul lavoro, di gran lunga più ampio rispetto al - 7,7 % delle Gestioni dell’industria e dei servizi. Un segno evidente di quanto le imprese artigiane investano e difendano il lavoratore, valore assoluto della qualità dell’artigianato. Un’attenzione che gli imprenditori artigiani hanno sempre dimostrato e sostenuto, ad esempio con l’istituzione degli Organismi Paritetici Territoriali dell’Artigianato, strutture locali con competenze in materia di sicurezza e salute sul lavoro, il cui impegno ha portato alla drastica riduzione degli incidenti e degli infortuni nelle imprese artigiane. Forte di queste esperienze, Confartigianato ha posto all’attenzione del Parlamento diverse soluzioni che devono essere alla base delle future normative sulla sicurezza dei posti del lavoro. Innanzitutto, hanno sostenuto i rappresentanti della Confederazione durante l’Audizione, “si dovrebbero investire gli avanzi di bilancio delle gestioni separate nella prevenzione. Per garantire migliori condizioni di sicurezza del lavoro non servono norme d’emergenza concentrate sull’inasprimento delle sanzioni. E’ invece indispensabile potenziare l’educazione e la prevenzione, attraverso poche regole chiare, procedure snelle ed efficaci, il coinvolgimento degli organismi bilaterali rappresentativi delle parti sociali, il sostegno mirato per gli investimenti e le buone prassi attuate dalle piccole imprese”. Le risorse economiche a disposizione dell’Inail rappresentano cifre importanti. Basti pensare che le recenti previsioni di bilancio dell’Inail hanno evidenziato fondi a disposizione pari ad oltre 12 miliardi di euro. Con un simile fondo cassa, gli investimenti in formazione e prevenzione potrebbero essere potenziati. “Le risorse economiche per migliorare gli interventi di prevenzione esistono. Basti pensare – ha fatto rilevare Confartigianato - all’ingente avanzo di gestione annuale dell’Inail: soltanto la Gestione dell’artigianato ha fatto registrare, nel 2006, un avanzo economico di oltre un miliardo di euro”. Formazione e prevenzione, dunque, da accompagnare a “premi” per quelle imprese che dimostreranno di attuare un’imponente ed efficace politica di sicurezza sul lavoro. Un incentivo per le imprese e non un accanimento attraverso l’aumento delle sanzioni alle imprese meno attente. Un’idea, quella espressa da Confartigianato, che sembra aver avuto già dei sostenitori autorevoli a livello istituzionale. A cominciare dal ministro Cesare Damiano, titolare del dicastero del Lavoro, che nei giorni scorsi si è espresso in linea con la proposta Confederale. “Nel momento in cui l’Inail ha un saldo attivo nel suo bilancio è giusto che una quota venga restituita in primo luogo ai lavoratori, in termini di indennizzo nel caso di infortuni e nel miglioramento delle tabelle delle malattie professionali”. Fenomeno, questo, più grave rispetto al caso specifico degli infortuni, in quanto le malattie professionali si manifestano in un periodo più lungo e con danni, spesso, ben più gravi del semplice infortunio. Il ministro Damiano ha poi concluso sottolineando come “sia giusto diminuire il costo dei premi assicurativi andando esclusivamente a vantaggio di un comportamento aziendale che assuma la sicurezza come una componente del successo dell’impresa”. Nel frattempo il Governo ha accelerato i tempi di stesura del Testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, premendo per l’approvazione entro gennaio 2008.


Sicurezza del lavoro Confartigianato: “Contro gli infortuni più risorse alla prevenzione”

“La battaglia contro gli infortuni deve essere combattuta puntando sulla prevenzione e valorizzando le esperienze maturate in questi anni dalle imprese artigiane (ad Leggere di più


sicurezza sul lavoro

Sicurezza sul lavoro - Confartigianato: Contro gli infortuni più risorse alla prevenzione


Immigrati: il percorso a ostacoli delle richieste di lavoro on-line

Il sistema informatico messo a punto dal Viminale per la trasmissione telematica delle richieste di assunzione di lavoratori extracomunitari, ha rivelato diverse criticità, soprattutto nella parte riservata alle Associazioni e alle Organizzazioni imprenditoriali. La rivoluzione promessa, che avrebbe dovuto ridurre gli inconvenienti e i problemi degli scorsi anni snellendo la macchina complessiva, è stata mantenuta solo in parte: scomparse le file di fronte alle Poste per accaparrarsi i Kit di rinnovo dei permessi, ne sono spuntate altre, quelle dei documenti digitali che a tratti hanno faticato a raggiungere il cervellone del Ministero degli Interni, lungo gli snodi della rete Internet. Ritardi che in alcuni casi porteranno al rigetto di domande inviate puntualmente a partire dalle ore 8.00 di sabato 15 dicembre, ma processate dai server degli Interni dopo lunghe attese. Una ‘lotteria dei permessi’ giocata sul filo dei secondi: alla fine, rischia di aggiudicarsi il nulla osta non chi è stato più efficiente, ma il più fortunato. Questo il risultato del primo dei tre ‘click day’, dedicato agli ingressi per motivi di lavoro subordinato non stagionale dei lavoratori provenienti da Paesi con quote riservate (albanesi, algerini, bengalesi egiziani, filippini, ghanesi, marocchini, moldavi, nigeriani, pakistani, senegalesi, srilankesi, tunisini). I problemi maggiori con la nuova procedura li hanno incontrati le Organizzazioni imprenditoriali, come Confartigianato, che avevano messo a disposizione le proprie strutture territoriali per assistere i datori di lavoro e le imprese nella compilazione e nella trasmissione in via telematica delle domande, sulla base di un protocollo stipulato lo scorso 5 Novembre con i ministeri del Lavoro e della Solidarietà Sociale. Proprio i loro invii, centinaia e simultanei, sono stati penalizzati. Infatti – ma questo lo si è saputo solo in seguito – le domande sono state trasmesse una alla volta, insomma, ogni richiesta è partita solo dopo che la precedente era arrivata con successo. Tempi molto lunghi che incideranno negativamente sul buon esito di queste istanze: basti pensare che dal 15 al 17 dicembre il ministero dell’Interno ha ricevuto quasi 400.000 domande a fronte di soli 47.100 posti in graduatoria che, come già detto, saranno aggiudicati in base alla velocità di invio – verificati anche i secondi – e di arrivo della richiesta. Secondo gli accordi con i due ministeri, le Organizzazioni imprenditoriali e i patronati, avrebbero dovuto fruire di una ‘corsia preferenziale’ visto il gran numero di pratiche istruite. Invece, è successo l’inverso: il sistema informatico ha dato la precedenza agli invii singoli, al posto di quelli multipli. Anche per questo motivo, oltre che per i problemi tecnici riscontrati nel funzionamento del sistema informatico, Confartigianato ha preso contatti con il Ministero degli Interni per avere gli opportuni chiarimenti. In particolare la problematica di maggior rilievo riscontrata sembra essere legata al vero e proprio ‘blocco’ del sistema informatico nella ricezione delle richieste che riguardavano i lavoratori provenienti dallo Sri Lanka, accettate dal cervellone del Viminale con grande ritardo. Uno stop che, nel caso degli invii multipli da un solo computer, ha determinato il fermo di tutte le pratiche in coda. Un altro problema riscontrato da Confartigianato ha riguardato il messaggio di allerta “non è possibile inviare poiché il modulo risulta già inviato”, comparso per richieste inviate per la prima volta. Anche l’help desk riservato alle Associazioni non ha funzionato al meglio. Problemi a contattare gli operatori per sovraccarico delle linee e difficoltà nel ricevere soluzioni pratiche ai problemi segnalati.


Sicurezza sul lavoro: entro l’inverno i decreti attuativi

Per il via al Testo unico delle leggi sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, non bisognerà attendere fino alla ‘scadenza naturale’ della delega del Governo, fissata per maggio 2008. L’intenzione del Ministro Damiano è quella di accelerare il più possibile la stesura dei decreti applicativi e di varare le nuove norme entro gennaio 2008. Nessun decreto ad hoc, dunque, a seguito dell’incidente all’acciaieria Thyssen Krupp di Torino, ma tempi più stretti per la messa punto del provvedimento e per la sua definitiva emanazione. Nei giorni scorsi è stata distribuita alle parti sociali la prima bozza del testo, relativa al titolo I della delega. Il documento è stato discusso il 17 dicembre nel corso di un tavolo di confronto convocato dal Governo. “L’incontro con le parti – ha dichiarato il ministro del Lavoro – è stato molto positivo e parte dalla condivisione della linea di azione del Governo che ha scelto di non procedere con legislazione di emergenza per affrontare un tema così delicato”. Il prossimo appuntamento è stato fissato per la settimana di Natale, quando le Organizzazione di rappresentanza dei lavoratori e i sindacati presenteranno al Governo le loro osservazioni. Obiettivo: chiudere i lavori entro il prossimo 31 gennaio, dopo altri due incontri fissati per l’8 e l’11 gennaio. Come anticipato dal ministro Damiano, il testo conferma sostanzialmente i contenuti delle leggi 626/94 e 123/07, definite dallo stesso “buone leggi, che richiedono solo di essere applicate”. Da una prima analisi compiuta da Confartiginanto, risulta che il testo attualizza i principi della legge delega ricalcando in buona parte lo schema del decreto legislativo 626/94. Il quadro complessivo è sicuramente più organico e ‘compiuto’, grazie a una suddivisione più logica dei capi e delle sezioni, all’integrazione in un solo testo delle disposizioni immediatamente operative della Legge 123/07 (sospensione dell’attività, appalti, responsabilità dell’impresa, aumento dell’organico degli Ispettori del lavoro), e al miglior coordinamento dei vari decreti ministeriali in vigore, effettuata direttamente o con rimandi espliciti. Di contro molti passaggi del documento necessitano ancora di essere messi fuoco, vuoi per la mancanza di parti fondamentali del testo (recepimenti di direttive, apparato sanzionatorio, abrogazioni, allegati tecnici), vuoi per l’indeterminatezza di alcuni riferimenti importanti (bilateralità, ricorso a decretazione futura). Di seguito le principali novità del testo. COMPETENZE ISTITUZIONALI: I Ministeri del Lavoro e della Salute presiederanno due distinti organi consultivi, il primo per le problematiche tecniche del lavoro, il secondo per la vigilanza. Istituito il Sistema informativo nazionale per la prevenzione e, a livello regionale, i comitati di coordinamento. FORMAZIONE: Resi strutturali gli interventi per promuovere la cultura della sicurezza. Centrale il ruolo dell’Inail che dovrà finanziare attività formative ed investimenti nel settore. OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO: Chiaramente suddivisi in delegabili e non delegabili. Tra questi ultimi: la valutazione dei rischi, l’elaborazione del documento sugli stessi, la designazione del Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione. ESTENSIONE DI OBBLIGHI A LAVORATORI AUTONOMI E COMPONENTI IMPRESA FAMILIARE: Obbligo anche per queste due tipologie di lavoratori di utilizzare attrezzature di lavoro conformi, munirsi di dispositivi di protezione individuale, tesserino di riconoscimento in caso di appalto. Ancora non indicate le sanzioni in caso di mancata osservanza delle disposizioni. Oltre agli obblighi, previste alcune facoltà: effettuare sorveglianza sanitaria e partecipare a corsi di formazione. SISTEMA DI QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE: Imprenditori e lavoratori autonomi soggetti ad un “sistema di qualificazione”, basato su esperienza, competenza e conoscenza acquisite tramite formazione. Le modalità della disposizione sono scarsamente precisate. Il sistema potrà risultare vincolante per la partecipazione a gare d’appalto o per l’accesso a contributi. VALUTAZIONE DEI RISCHI: Confermata la deroga per le imprese fino a 10 dipendenti: regime di autocertificazione non oltre il 30 giugno 2010. SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE: Confermato e consolidato il quadro vigente. Semplificate le condizioni per lo svolgimento diretto del servizio di prevenzione e protezione previste dall’art. 10 comma 2 del D.Lgs 626/94: scompaiono la dichiarazione di capacità professionale, la dichiarazione dell’assolvimento degli obblighi di valutazione dei rischi, la relazione sull’andamento infortunistico aziendale. Rimangono obbligatori l’obbligo della formazione (scompare l’attestazione) e l’aggiornamento periodico. FORMAZIONE: La formazione viene trattata in modo non dissimile a quanto già previsto dalle leggi vigenti. SORVEGLIANZA SANITARIA: Approfondito il capo V del D.Lgs. 626/94, sul quale opera un intervento organico, intervenendo anche con norme di tipo contrattuale (il medico competente può essere inquadrato anche come collaboratore, superando l’interpretazione secondo la quale avrebbe dovuto essere inquadrato come dipendente). RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI: Mantenuto l’impianto generale: fino a 15 dipendenti possibilità di individuare esternamente o eleggere internamente il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza. Sopra i 15 dipendenti obbligo di eleggere internamente il RSL. Introdotta la nuova figura del RSL di sito produttivo (grandi impianti siderurgici, porti, centri intermodali). Riconfermato il ruolo degli organi paritetici.


L’ANAP lancia la “Campagna di predizione e prevenzione dell’Alzheimer”

Lo scorso 13 dicembre, presso la Sede nazionale di Confartigianato, l’ANAP ha presentato ufficialmente la “Campagna di predizione dell’Alzheimer”. Un progetto nato dalla collaborazione tra l’Associazione anziani e pensionati di Confartigianato con la FIMeG, la Federazione Italiana di Medicina Geriatrica, la Croce Rossa Italiana ed il Dipartimento di Medicina dell’Invecchiamento dell’Università La Sapienza di Roma diretto dal prof. Marigliano. “Le persone colpite dal morbo di Alzheimer - sostiene Fabio Menicacci, segretario nazionale ANAP Confartigianato - sono tantissime e, purtroppo, in costante crescita, come sottolineato anche dal Censis nell’ultimo rapporto. L’Alzheimer rappresenta, dunque, un problema sociale estremamente grave che oggi ricade soprattutto, se non essenzialmente, sulle famiglie di chi ne è colpito”. Da questa consapevolezza parte il progetto a tappe dell’ANAP, da sempre sensibile alle problematiche sociali del Paese. Iniziata con il finanziamento di tre dottorati di ricerca presso il Dipartimento di Scienza dell’Invecchiamento de La Sapienza, la campagna di predizione dell’Alzheimer è proseguita con la diffusione sull’intero territorio nazionale di un questionario, non anonimo, per valutare la predisposizione alla malattia degli oltre 1000 pensionati a cui è stato sottoposto il primo ciclo di domande. Nel frattempo, l’ANAP ha attivato, e rilanciato grazie alla nuova versione del sito, il portale Salute, uno strumento efficace per diffondere una corretta informazione medica. La presentazione ufficiale della campagna ANAP di predizione dell’Alzheimer ha rappresentato, poi, il trampolino di lancio per la seconda fase del progetto. A partire dal 7 gennaio 2008, infatti, ogni socio Confartigianato, ma anche tutti i cittadini, potranno raccogliere e compilare presso tutte le Associazioni territoriali un questionario di base che, grazie all’apporto della Croce Rossa Italiana, potrà essere accompagnato dal cosiddetto MMSE, un breve documento d’indagine sul rischio della persona. Una volta raccolti, i questionari verranno spediti a cadenza periodica al Dipartimento di Scienze dell’Invecchiamento de La Sapienza che li esaminerà ed eventualmente, nel caso in cui venisse riscontrata una certa predisposizione, provvederà ad informare l’interessato e la famiglia, che così potranno recarsi, grazie alla collaborazione con la FIMeG, dal più vicino specialista. In più, sempre dal prossimo gennaio, presso le sedi Confartigianato o presso le Asl che aderiranno al progetto, verranno organizzati degli incontri periodici per sensibilizzare i cittadini e per affiancare le famiglie ed i malati. L’Alzheimer è una malattia dai numeri impressionanti. Secondo un’elaborazione dell’Ufficio studi di Confartigianato, infatti, sono circa 270.000 le persone colpite, con una spesa sostenuta dalle famiglie che raggiunge i 54.000 euro all’anno per malato. Una cifra immensa, dovuta in parte, si legge nel rapporto, allo scarso peso in termini di investimento nel sociale fatto in Italia. Basti pensare, infatti, che, nel quinquennio 1996/2001, la spesa pubblica per la gestione della burocrazia nelle amministrazioni locali è cresciuta del 91%, mentre quella per la protezione sociale appena del 56,5%. Uno squilibrio, o meglio, una mancanza di investimenti che ha portato all’abbandono di 1.885.000 famiglie italiane con disabili, il 79,1% del totale, che attualmente non possono contare su alcun tipo di assistenza sociale pubblica, anche e soprattutto nel caso di alcune malattie completamente invalidanti come l’Alzheimer. La “Campagna di predizione dell’Alzheimer”, come sottolinea Enzo Ciccarelli, presidente nazionale ANAP Confartigianato, vuole, “attraverso questionari appositamente approntati e somministrati, creare un’imponente banca dati a disposizione della ricerca italiana, che consentirà un’analisi e uno studio più approfondito del fenomeno, capace di facilitarne la predizione e la prevenzione. Oltre, ovviamente, a monitorare la salute dei nostri associati”. Un’iniziativa importante per chi è convinto che “senza ricordi non si ha un futuro”, come recita il motto della campagna ANAP che raggiungerà l’apice il 29 marzo 2008 in occasione della “Giornata di prevenzione dell’Alzheimer”.