I giovani imprenditori incontrano l’Europa

La presidente di Jeune, l’Organizzazione che rappresenta gli interessi dei giovani artigiani e dei giovani imprenditori di piccole e medie imprese all’interno dell’Ueapme - circa 100.000 imprenditori under 40 di 8 stati membri - ha le idee chiare. Le imprese devono parlare più europeo e gli imprenditori, soprattutto quelli delle nuove generazioni, devono essere più reattivi: “non possono stare a casa e allo stesso tempo pensare di cambiare il mondo”. E ancora, “devono confrontarsi con chi fa impresa negli altri Paesi europei e imparare a muoversi in contesti internazionali”. Soprattutto a Bruxelles, dove è possibile ottenere entrambe i risultati. Elena Pellaschiar, presidente di Jeune e Vice presidente dei Giovani imprenditori di Confartigianato, lancia il guanto della sfida. I giovani imprenditori, secondo lei, devono partecipare di più a quanto avviene nei ‘palazzi’ dell’Unione Europea, devono conoscere da vicino l’attività di lobbying svolta da organizzazioni come Jeune, approfondire i meccanismi che portano alla formazione delle direttive e proiettarsi all’interno dei processi decisionali. Una partecipazione che oggi è resa possibile dalla tecnologia. “Oggi è possibile contribuire alla formazione di una normativa stando nella propria azienda in qualunque punto d’Europa. Non serve spostarsi. Ci sono strumenti semplici, è possibile inviare input e feedback a chi deve costuire le nuove norme. Si può partecipare anche segnalando che tutto va bene, che la linea intrapresa è quella più giusta per le piccole imprese, oppure si può dire ‘no, così non va, occorre apportare delle modifiche’. Per aver peso, per incidere sulle decisioni, bisogna farsi sentire. Bisogna farlo, visto che ne abbiamo le possibilità”. Ma Bruxelles appare lontana. “Le battaglie all’Europarlamento su temi di interesse per le imprese avvengono con grande anticipo rispetto alle ricadute pratiche. Parlo di anni: si discute una direttiva, si arriva alla conclusione dell’iter, ma passano tre anni prima che le singole nazioni la applichino. Un ritardo molto lungo che rischia di generare una sorta di disinteresse nei cittadini e nelle imprese rispetto alle decisioni prese in quei contesti. E’ per questo, per evitare che gli imprenditori si disaffezionino a queste importanti istituzioni, che abbiamo pensato di portarli direttamente a Bruxelles, perché possano vedere in prima persona quello che succede lì. Perché è difficile restituire con precisione le dinamiche e il contesto in cui maturano le decisioni”. L’appuntamento anticipato dalla presidente Pellaschiar, è la “Prima assemblea dei giovani imprenditori delle imprese artigiane e delle piccole e medie imprese”, che si terrà il 3 dicembre 2007 a Bruxelles. Un appuntamento importante per diverse ragioni. La prima è stata già accennata: se fino ad oggi sono stati i lobbisti a riportare sul territorio le notizie delle attività svolte all’Europarlamento, da oggi i giovani imprenditori europei hanno la possibilità di incontrarsi e di discutere dei problemi di chi fa impresa direttamente nei luoghi dove si stabiliscono le regole del mercato. La seconda riguarda i temi all’ordine del giorno: l’accesso al credito e i valori dell’imprenditorialità. “Sono due temi centrali nella vita delle imprese che saranno discussi nei due panel che si terranno la mattina del 3 dicembre – spiega Elena Pellaschiar -. Chi fa impresa deve sapere come sono cambiate nel tempo le dinamiche dei finanziamenti. Fino a qualche anno fa la Commissione concedeva i finanziamenti direttamente alle imprese, oggi circa l’85% dei fondi sono dati alle regioni che li ‘girano’ con apposite leggi al territorio. Quindi una parte delle sovvenzioni può essere ancora comunitaria, ma la maggior parte dei fondi si trovano sul territorio”. Le novità per i giovani imprenditori, in termini di rappresentanza, non finiscono qui. E’ sempre Elena Pellaschiar a parlare. “Grazie alla presidenza di Jeune, sono entrata a far parte dell’Enterprise policy group, una struttura di alto livello inserita all’interno della Direzione generale dell’Impresa e dell’Industria, che da indicazioni sulle politiche economiche, industriali e delle imprese. Questo fa sì che siamo messi nelle condizioni di risolvere i problemi, al posto di continuare solo a denunciarli”.


Solarium ed attività di estetica: Confartigianato Estetica sollecita chiarezza delle norme

“Da quasi 18 anni chiediamo una chiara e definitiva regolamentazione delle attrezzature utilizzate nell’ambito dell’attività di estetica. Oggi, purtroppo, nell’incertezza della normativa, a rimetterci siamo sempre noi”.Leggere di più


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ESTETICA - Solarium ed attività di estetica: Confartigianato Estetica solleciata chiarezza delle norme


L’energia degli integratori alimentari

Lo scorso 14 novembre, presso il Ministero della Salute, le Associazioni di categoria, con in testa Confartigianato, hanno incontrato il Sottosegretario Gian Paolo Patta. Una riunione importante per disegnare un quadro generale dell’attuale mercato e su quanto le diverse Associazioni stanno facendo per migliorare gli standard di qualità, di produzione e di certificazione di questo segmento alimentare, un comparto in crescita per sviluppo ed innovazione. Soltanto nell’ultimo anno, infatti, sono state vendute 107 milioni di confezioni dei cosiddetti “health foods”, registrando un fatturato annuo di 1.225 milioni di euro. L’8,4% in più rispetto ai dati dell’anno precedente. Se il fatturato del comparto è in crescita, è in parte anche grazie all’alto tasso di innovazione sviluppato dalle imprese del settore, capaci di aumentare del 3,3% il numero e la tipologia di prodotti già presenti sul mercato nel 2005. E’ Mauro Cornioli, Presidente degli Erboristi di Confartigianato, a spiegare la crescita del settore. “Il motivo principale credo stia nella recente evoluzione del concetto di salute, che oggi non si identifica più nella semplice assenza di patologie, ma in un complessivo benessere psico-fisico, inteso come sentirsi bene con se stessi, sotto tutti i punti di vista”. Cornioli ha poi sottolineato come “sia assoluta priorità di Confartigianato Alimentazione lavorare per rendere più chiare ed esplicative le etichette dei prodotti, una garanzia a tutela dei nostri consumatori”. Gli integratori alimentari, infatti, sono quei prodotti che favoriscono l’assunzione di principi nutrivi altrimenti assenti con una dieta non corretta. Non hanno proprietà curative, ma servono a completare la normale dieta alimentare. Un’integrazione appunto, non una cura. Una convinzione che inizia ad entrare anche nella mente degli italiani.


CLASS ACTION Il Presidente di Confartigianato Guerrini sollecita correttivi

Il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini esprime preoccupazione sulla norma in materia di class action.Leggere di più


L’Italia della qualità in mostra alla Campionaria

Dopo 16 anni di assenza torna a Milano la Fiera Campionaria. Un ritorno in grande stile per la manifestazione che più di ogni altra ha saputo cogliere e rappresentare le trasformazioni sociali ed economiche del Paese. La Campionaria del nuovo millennio, che si terrà dal 22 al 25 novembre 2007 nel nuovo polo fieristico di Rho-Pero, rinnoverà la tradizione della fiera generalista e la sua vocazione all’innovazione, e punterà sulla qualità come filo conduttore, in un intreccio originale di territori che incontrano le imprese, di nuovi e antichi saperi che stringono tra loro alleanze per generare nuovi prodotti, di tradizione, competitività e ricerca che alimentano processi positivi di coesione sociale e di crescita delle piccole e grandi comunità. La qualità sarà raccontata come cultura, insieme di variegate esperienze personali, familiari, comunitarie, territoriali, imprenditoriali, istituzionali e associative. Una vetrina del “nuovo made in Italy”, per far conoscere all’Italia e al mondo la qualità italiana in tutte le sue declinazioni: dalle produzioni artigiane e manifatturiere, a quelle industriali di punta, dalla ricerca al marketing territoriale, dall’architettura e dal design al turismo, dalle nuove tecnologie alle eccellenze enologiche e agroalimentari. I migliori prodotti ed esperienze della ‘soft economy’ italiana andranno a comporre – come nella migliore tradizione della Campionaria – il ritratto dinamico dell’Italia “che ce la fa”. L’evento è organizzato da Symbola, una nuova alleanza che ‘mette insieme’ esperienze diverse, accomunate dalla scommessa sulla qualità. In questa intesa un posto di primo piano lo occupa Confartigianato, presente alla manifestazione con uno stand istituzionale, ma soprattutto con un progetto innovativo che opera su due livelli distinti: da una parte fornisce all’artigiano nuovi strumenti di valutazione per comunicare ai clienti le qualità del suo lavoro, dall’altra aiuta il consumatore finale a capire quanto di eccellente c’è nel prodotto artigiano. Il progetto ha un nome complesso: “L’ottagono dei valori identitari del Nuovo Artigianato”, è stato realizzato insieme a Total Tool, società di consulenza e progetto nel campo del design, e sarà presentato dal Segretario Generale di Confartigianato Cesare Fumagalli sabato 24 novembre (ore 14-16 sala Agorà) nel corso di un workshop. Parteciperanno al tavolo dei lavori Ampelio Bucci (consulente di marketing, Mies - Milano), Mario D’Andrea (esperto di moda e di distribuzione), Andrea Granelli (Esperto di innovazione, Kanso – Roma), Albero Veca (critico d’arte). Oltre al wokshop, il Segretario Fumagalli parteciperà sabato 24 all’incontro “Industria 2015” dove saranno presenti, tra gli altri il Ministro per lo Sviluppo Economico Pierluigi Bersani e Andrea Bianchi Direttore generale dello stesso dicastero. Tornando al progetto, Confartigianato parte dall’analisi di alcuni scenari che caratterizzano oggi l’offerta globale, che vanno da prodotti la cui tipicità è di fatto una convenzione culturale, ad altri che necessitano di una conoscenza più profonda della loro origine e provenienza per essere apprezzati. La considerazione della percezione e delle aspettative del consumatore conduce alla ridefinizione della figura dell’artigiano, e alla sua ricomposizione innovativa in alcune figure-tipo. La prima è quella dell’Artigiano-artista, dove talento e sensibilità concorrono a creare pezzi unici. Segue l’Arti-tecnico, capacità di problem solving sostenuta da conoscenza di materiali e tecnologie. E’ poi la volta dell’Arti-tipico, per il quale la tradizione va mantenuta a ogni costo; dell’Arti-Eccelso, che dialoga con il mondo dell’industria e del lusso che contribuisce a produrre valore in merci e servizi spesso di rinomanza globale; dell’Arti-dedito che eroga servizi principalmente alla persona attraverso la sua attività di cura, assistenza, formazione. Facile a questo punto incrociare le figure descritte con le categorie della confederazione in modo da verificare quanta tipicità, artisticità, tecnicità e così via, sia presente nei singoli mestieri artigiani. Un metodo per misurare il valore aggiunto che rende ‘personale’ e unico un servizio o un prodotto, sicuramente non di serie.