19 Novembre 2007, h. 08:07

Solarium ed attività di estetica: Confartigianato Estetica sollecita chiarezza delle norme

“Da quasi 18 anni chiediamo una chiara e definitiva regolamentazione delle attrezzature utilizzate nell’ambito dell’attività di estetica. Oggi, purtroppo, nell’incertezza della normativa, a rimetterci siamo sempre noi”.

Così Anna Parpagiolla, Presidente di Confartigianato Estetica, commenta l’inchiesta della Procura della Repubblica di Torino sull’uso di solarium e lampade abbronzanti.

La Presidente Parpagiolla ricorda che “la legge 1 del 1990 che disciplina l’attività di estetista prevede l’emanazione, da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministro della Salute e sentite le Organizzazioni di categoria maggiormente rappresentative, di un decreto di attuazione contenente norme sulle caratteristiche tecnico-dinamiche, i meccanismi di regolazione, le modalità di esercizio e di applicazione e le cautele d’uso degli apparecchi elettromeccanici come, appunto, i solarium e le lampade abbronzanti.  La legge ne prevedeva anche l’aggiornamento, a conferma del fatto che il legislatore era ben consapevole dell’evoluzione tecnologica del settore e proprio per questo adottò a suo tempo, nell’elencare le attrezzature, formulazioni di valore funzionale suscettibili di trovare applicazione anche in ambiti innovativi rispetto a quelli originari.

Proprio per favorire l’emanazione del decreto, nei mesi scorsi è stato costituito, sotto l’egida dei Ministeri competenti (Sviluppo Economico e Salute), un gruppo di lavoro incaricato di predisporre una bozza di regolamento contenente le schede tecniche circa le caratteristiche delle attrezzature.

Il gruppo di lavoro (composto dai rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico, del Ministero della Salute, dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’ISPESL, del Comitato Elettrotecnico Italiano, delle Associazioni nazionali di categoria del settore estetico)  ha concluso la sua attività nello scorso mese di aprile. E’ quindi iniziato l’iter di esame del provvedimento da parte del Consiglio Superiore di Sanità che dovrebbe pronunciarsi a breve.

Confartigianato Estetica auspica una rapida decisione affinché la categoria dei professionisti dell’estetica possa finalmente esercitare la propria attività su basi certe, prive di qualsiasi rischio o  fraintendimento.

Anna Parpagiolla evidenzia, inoltre, che “i maggiori problemi sorgono nei centri estetici improvvisati nei quali la lampada solarium non costituisce il complemento di un’attività di estetista, bensì un vero e proprio abuso e viene utilizzata da soggetti che non hanno un’adeguata qualificazione professionale. Gia nel 2000 il Consiglio Superiore di Sanità ha stabilito che nei centri estetici in cui si usano lampade solarium vi debba essere un’estetista qualificata”.

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