Rischi di nuovi aumenti per le aziende dalla nuova ‘bolletta sociale’
Rischiano di diventare ancora più pesanti le bollette già salatissime che le imprese pagano per la fornitura di energia elettrica, a causa della riforma della ‘tariffa sociale’ domestica, ancora in fase di bozza, ma che potrebbe diventare operativa già all’inizio dell’anno nuovo. Stando alle prime indiscrezioni, gli aumenti sarebbero compresi tra 0,12 e 0,59 centesimi di euro al chilowat ora, a seconda che il costo dell’operazione sia caricato sull’intero sistema dei consumatori di energia o unicamente sull’utenza domestica. Si tratta di cifre provvisorie che emergono da uno studio dell’Autorità che stima il costo complessivo della manovra in circa 340 milioni di euro. Anche quest’ultimo dato non è definitivo e sarà sicuramente rimodulato nei prossimi giorni. Secondo Confartigianato, la modifica della tariffa sociale è una misura importante e necessaria per venire incontro alle esigenze delle famiglie realmente disagiate o di quelle che devono prendersi cura di un malato assistendolo a casa con l’ausilio di apparecchiature elettriche salvavita. Nel contempo viene espressa pereoccupazione per il pericolo che il costo di una tale operazione possa ricadere sulle bollette delle imprese, che già oggi sono le più alte di tutta l’Europa a 27. Dalle prime stime sul provvedimento, previsto dal decreto legge sulle liberalizzazioni del mercato elettrico, ammonta a circa 200 milioni di euro il contributo che le PMI sarebbero chiamate a versare. Si tratta circa della metà del totale dell’operazione, una cifra che diventa insostenibile se sommata al balzello dei meccanismi ‘incentivanti’ (CIP6, sviluppo fonti rinnovabili e risparmio energetico) che ha fatto lievitare i costi della corrente, e all’effetto moltiplicatore dell’Iva, che esporrebbe di fatto le aziende a una ingiustificata forma di doppia tassazione sull’energia. Tutti aspetti critici che sono stati segnalati da Confartigianato il 19 luglio nel corso dell’audizione periodica dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, e ribadite in questi giorni in una nota congiunta con le sei confederazioni delle PMI aderenti al Progetto Energia Intelligente (Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Cna, Confapi, Confagricoltura). La posizione confederale è chiara: i costi del sistema di protezione sociale, importante e condiviso, devono gravare sulla fiscalità generale e non sulle PMI che, rappresentando circa il 50% dei consumi elettrici nazionali, sarebbero chiamate a farsene carico in massima parte. L’iter del provvedimento è appena cominciato: per fine ottobre è previsto l’esame della Conferenza Stato Regioni, successivamente quello delle Commissioni Parlamentari. Durante la fase di studio dell’iniziativa, erano state formulate tre ipotesi per recuperare l’onere della riforma tariffaria. La prima prevedeva che potesse andare a carico dei soli utenti domestici; la seconda di tutti gli utenti, incluse le imprese; la terza, invece, immaginava di farlo assorbire dal sistema fiscale. La strada che sembra aver imboccato l’Authority, di concerto con i ministeri dello Sviluppo economico, Tesoro, Famiglia e Solidarietà sociale, è quella di mezzo, quella che chiama in causa la globalità delle utenze, mondo delle aziende compreso. Prende forma, intanto, il meccanismo di sostegno che da gennaio potrebbe ridurre di circa il 20% la bolletta elettrica dei nuclei familiari meno abbienti e numerosi, superando l’attuale sistema basato sui consumi, che privilegia i ‘single’ che giocoforza consumano pochissimo, e penalizza le famiglie che, all’opposto, fanno fatica a rallentare la corsa del contatore. Il bonus sarà erogato come una compensazione e non come uno sconto in bolletta. Potenziali beneficiari, una platea di circa 5,2 milioni di famiglie, quasi il 20% del totale dei 22,6 milioni di nuclei familiari italiani. I destinatari della misura saranno individuati tramite l’Isee, l’Indicatore di situazione economica equivalente, e riguarderanno le famiglie con indice fino a 7.500 euro l’anno, un tetto in cui rientrano anche i cittadini che godono dell’esenzione totale del ticket. Nel documento sono previsti anche ‘specifici interventi tariffari’ riconosciuti a prescindere da considerazioni di carattere economico, a persone che per gravi ragioni di salute necessitano di apparecchiature elettriche quali respiratori, concentratori di ossigeno, ventilatori, strumenti che consumano grandi quantità di corrente e che spesso devono rimanere accesi tutti i giorni dalle 16 alle 24 ore. Qualora si prevedessero corrispettivi crescenti al crescere dei consumi, ecco che questi, in mancanza di specifiche disposizioni, risulterebbero ingiustamente penalizzati. La bozza prevede anche l’ipotesi di chi rientra allo stesso tempo nella fascia svantaggiata dal punto di vista economico e in quella degli utilizzatori dei dispositivi salvavita: in questo caso i bonus si sommano.
I mestieri artigiani in passerella
Trentaquattro edizioni, duecento espositori, semila metri quadrati espositivi, sessantamila visitatori nell’edizione del 2006. Questi i numeri della Mostra Mercato dell’Artigianato che dal 27 ottobre al 4 novembre aprirà i battenti presso il centro espositivo Lariofiere di Erba, organizzata e promossa da Confartigianato Como. Punti di successo dell’iniziativa, la vivacità del settore artigiano e il suo radicamento con il territorio, oltre a un programma che si propone di trasmettere nel suo insieme il mondo artigiano, con tutti i suoi valori, la sua organizzazione, i suoi prodotti, i suoi interpreti. “Anche quest’anno i protagonisti della manifestazione saranno gli artigiani e la loro creatività - spiega Cornelio Cetti Presidente di Confartigianato Como - Nove giorni di incontri, workshop, spettacoli e momenti di approfondimento. L’artigianato merita l’attenzione del pubblico, un’attenzione che abbiamo cercato di catturare, alternando lungo il percorso espositivo i tradizionali stand con spazi tematici dove i visitatori possono assistere alle dimostrazioni pratiche organizzate dai gruppi di categoria. Un incontro diretto con la manualità, la ricerca e le capacità innovative che caratterizzano il nostro comparto”. Saranno sette gli stand laboratorio che consentiranno al pubblico di avvicinare altrettanti mestieri artigiani; ‘mostre nella mostra’ dedicate all’evoluzione nel tempo delle tecniche di restauratori, coltellinai, metalmeccanici, sarti, pittori edili, falegnami e lavanderie. In più, lavorazioni dal vivo, quelle moderne, per illustrare le metodologie e gli strumenti del lavoro quotidiano degli artigiani. Uno spazio speciale sarà riservato alla lavorazione del ferro battuto: la prova del fuoco toccherà ai fabbri delle scuola di Rovato (Brescia). Torna per il secondo anno consecutivo il ‘Premio letterario Mondo Artigiano’, che in questa edizione avrà per titolo ‘Il cuore, la mente, le mani”. Due le categorie (under e over 35) e due le sezioni (narrativa e poesia). “ Il cuore, la mente, le mani sono i tre strumenti attraverso i quali un artigiano si esprime, spesso per creare manufatti unici ed assolutamente originali”, dichiara Alberto Crippa Presidente del Comitato promotore della Mostra. Confermato anche l’appuntamento con il ‘Premio Prodotto Artigiano’, giunto alla settima edizione, che per la prima volta vedrà in concorso gli studenti dei Politecnici di Milano, Como e Lecco, impegnati su un tema di grande attualità e di forte impatto sociale: ‘Miglioriamo il loro futuro: l’handicap e l’anziano’. La sfida raccolta dai giovani partecipanti è quella di progettare oggetti dedicati a persone con problemi di mobilità e motilità. Saranno ancora i ragazzi i protagonisti dell’estemporanea di pittura ‘Giovani artisti disegnano l’artigianato’: cinque le tele di grande formato (sei metri per tre) che avranno a disposizione i pittori, e che saranno messe all’asta l’ultimo giorno della mostra. Il ricavato sarà devoluto in beneficenza.
I Giovani Imprenditori riuniti a Firenze
“Abbiamo bisogno di certezze per le nostre imprese e per le nostre famiglie. Il nostro peggior nemico è chi non vuole il cambiamento”. Con queste parole Maurizio Del Tenno, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato, ha aperto la due giorni fiorentina che ha riunito più di 300 rappresentanti della piccola impresa. L’assemblea nazionale ha ospitato molti personaggi della scena politica e del mondo dell’informazione, affrontando temi ed argomenti fondamentali per chi, oggi, cerca di fare impresa in Italia, “con la grinta, l’entusiasmo e la capacità di noi giovani”, come ribadito da Del Tenno. Ad aprire i lavori, Fabio Banti, presidente Confartigianato Toscana, e Matteo Renzi, Presidente della Provincia di Firenze, oltre ovviamente a Maurizio Del Tenno. Il Presidente dei Giovani Imprenditori ha sottolineato, una volta di più, “come sia sbagliata la convinzione che ci apostrofa come gli evasori d’Italia, noi le tasse le paghiamo”, prima di richiamare l’attenzione delle istituzioni sui problemi ambientali con cui sono chiamati a confrontarsi molti imprenditori. “In primo luogo – ha sottolineato Del Tenno – la mancanza di sicurezza, con il racket e la criminalità organizzata, la più grande impresa italiana. Su queste problematiche serve una maggiore attenzione da parte delle istituzioni”. Non potevano mancare i riferimenti alla Finanziaria e al protocollo sul Welfare, i temi di maggiore attualità. “Dopo la vessazione dell’anno scorso nei nostri confronti – ha ricordato Del Tenno a proposito della vicenda degli studi di settore – ci saremmo aspettati una manovra di tenore diverso. Mancano invece tagli sostanziali alla spesa pubblica ed una posizione certa su temi come la controriforma del welfare ed il rinnovo del contratto degli statali. Proprio in questi giorni – ha continuato Del Tenno – Visco ci ha ricordato che abbiamo raggiunto il livello massimo di pressione fiscale dal dopoguerra ad oggi, confermando quindi che in questa Finanziaria ci sono state poche azioni concrete per diminuire realmente la pressione fiscale”. L’ultima battuta di Del Tenno ha riguardato l’ormai famoso “bamboccioni” riferito ai giovani italiani. “Al Ministro Padoa Schioppa – ha dichiarato il Presidente dei Giovani – rispondo che noi giovani di Confartigianato non siamo affatto dei bamboccioni, ma gente che fa impresa e che è pronta a superare tutti gli ostacoli che incontriamo nel cambiare il Paese”. La discussione, centrata sul motto “cambiare è possibile”, è continuata con l’intervento di Oscar Giannino, Direttore di Libero Mercato, che ha sottolineato “come sia davvero difficile capire, per chi non fa impresa, le problematiche con cui vi confrontate ogni giorno”. A seguire si è dibattuto sulla possibilità del cambiamento con le due tavole rotonde, entrambe moderate dal giornalista Roberto Arditti. Alla prima, “Il cambiamento come via del successo”, hanno preso parte testimoni di successo imprenditoriale. Da Arturo Artom, della Netsystem, a Giuliano da Empoli, della Rivista Zero, passando per Luca Roda, di Roda Cravatte, e Stefano Rosso, della Diesel, finendo con Florindo Rubbettino, editore di successo. La seconda, invece, dal titolo “Come cambia l’Italia”, ha disegnato un quadro attuale del rinnovamento nella varie attività economiche del Paese. Roberto Bertola, direttore generale di Unicredit Group, ha parlato dei cambiamenti in ambito bancario, Andrea Pamparana, vice direttore del Tg5, di quelli in ambito mediatico, Claudio Scajola, Presidente del Comitato Parlamentare sull’informazione e la sicurezza, in ambito politico, mentre Maria Grazia Cucinotta e Giorgio Rocca in quello cinematografico e sportivo. La prima giornata di lavori, quella di venerdì 12 ottobre, si è poi conclusa con un’intervista ad Antonio Di Pietro, Ministro delle Infrastrutture. Sulle competenze e le azioni del proprio dicastero, Di Pietro ha sottolineato “come sia importante, quantomeno in fatto di infrastrutture, continuare le opere iniziate dal precedente Governo”, confermando “che è priorità dell’Esecutivo completare le opere già avviate, prima di iniziare le opere connesse alle prime”. La seconda giornata del convegno, quella di sabato 13 ottobre, è stata aperta dall’intervento di Alida Fabbri, componente della Giunta di Confartigianato con delega ai Movimenti. La Fabbri ha dato un’immagine nuova del fare impresa, un’attività che ha le stesse caratteristiche dei giovani imprenditori. “L’impresa artigiana è di per se stessa un’impresa giovane, in quanto flessibile, sempre pronta ad innovare, a cambiare e a muoversi”. Deciso e convinto l’intervento di Tullio Uez, vice Presidente di Confartigianato, che ha denunciato “il mancato beneficio dato dall’extragettito al 90% delle imprese italiane, vale a dire le piccole e medie imprese artigiane”. Successivamente è stato presentato il “2° Osservatorio sull’imprenditoria giovanile artigiana in Italia” [vedi box d’approfondimento] che ha studiato le tendenze ed il mercato dei 625.224 giovani imprenditori con meno di 40 anni che attualmente popolano il mondo dell’artigianato. Dopo la presentazione dei risultati dell’Osservatorio, la platea dei giovani imprenditori si è confrontata con Daniel Altman, economista ed editorialista dell’ “International Herald Tribune”. L’economista inglese ha sottolineato come “sia necessario per un imprenditore considerare una pluralità di fonti informative, grazie alla quale può comprendere in anticipo i futuri scenari economici, scegliendo così le migliori iniziative imprenditoriali”. Prima delle conclusioni del Presidente Del Tenno, la mattinata di sabato è stata animata dalla tavola rotonda “Le riforme possibili”, moderata dal giornalista Paolo Messa e a cui hanno preso parte diversi esponenti del panorama politico attuale. Ha avviato la discussione Franco Bassanini, docente di Diritto Costituzionale, che ha sottolineato come “la prima delle riforme necessarie per rilanciare la competitività delle imprese italiane sia quella delle liberalizzazioni che ancora mancano, seguita da una netta semplificazione legislativa in grado – ha continuato l’ex Ministro della Funzione Pubblica – di rendere davvero efficiente la burocrazia italiana”. Efficienza ed efficacia che sono stati al centro anche dell’intervento di Daniele Capezzone, Presidente della X Commissione della Camera dei Deputati. “Per rendere davvero fluida l’attività legislativa ed esecutiva, ed in merito alla riforma elettorale, credo sia necessario – ha proseguito il segretario dei radicali italiani – dare vita ad un bipolarismo all’americana, due megapartiti che possano iniziare una serie di riforme in grado di dare nuovo slancio al Paese, senza che le doppie competenze intralcino i lavori del Parlamento”. L’esclusività delle competenze è stato l’oggetto anche dell’intervento di Giancarlo Giorgetti, vice Presidente della III Commissione della Camera dei Deputati. “In Italia non si riesce a fare un federalismo esclusivo. Se si riconosce ad un Ente o ad una Amministrazione una competenza, questa stessa non può spettare anche ad un altro. In questo modo non si riesce a snellire il complesso meccanismo burocratico”, ha concluso il deputato. A chiudere la tavola rotonda politica è intervenuto Mario Segni, docente di Diritto Civile, per il quale “è assolutamente necessario cambiare l’attuale legge elettorale, se non si vuole correre il rischio di rimanere in mano ad una politica voluta dall’alto, disegnata dalle segreterie dei partiti ed incapace di prendere iniziative importanti in termini di riforme”. La due giorni di incontro e confronto dei giovani imprenditori è stata chiusa dall’intervento del Presidente di Confartigianato Giovani, Maurizio Del Tenno, convinto nell’affermare che “Cambiare è possibile. E oggi più che mai si deve”.
giovani assemblea
I giovani imprenditori di Confartigianato: Subito riforme per burocrazia, fisco, mercato del lavoro
625.224 giovani alla guida delle piccole imprese italiane I risultati del 2° Osservatorio sull’imprenditoria giovanile artigiana presentati all’Assemblea dei Giovani Imprenditori di Confartigianato
Il futuro dell’artigianato e delle piccole imprese è nelle mani di 625.224 giovani imprenditori con meno di 40 anni.Leggere di più
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Burocrazia, fisco, mercato del lavoro sono i temi che preoccupano maggiormente i giovani imprenditori artigiani che chiedono riforme per migliorare la competitività delle loro imprese.Leggere di più