15 Ottobre 2007, h. 00:00

I Giovani Imprenditori riuniti a Firenze

“Abbiamo bisogno di certezze per le nostre imprese e per le nostre famiglie. Il nostro peggior nemico è chi non vuole il cambiamento”. Con queste parole Maurizio Del Tenno, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato, ha aperto la due giorni fiorentina che ha riunito più di 300 rappresentanti della piccola impresa. L’assemblea nazionale ha ospitato molti personaggi della scena politica e del mondo dell’informazione, affrontando temi ed argomenti fondamentali per chi, oggi, cerca di fare impresa in Italia, “con la grinta, l’entusiasmo e la capacità di noi giovani”, come ribadito da Del Tenno. Ad aprire i lavori, Fabio Banti, presidente Confartigianato Toscana, e Matteo Renzi, Presidente della Provincia di Firenze, oltre ovviamente a Maurizio Del Tenno. Il Presidente dei Giovani Imprenditori ha sottolineato, una volta di più, “come sia sbagliata la convinzione che ci apostrofa come gli evasori d’Italia, noi le tasse le paghiamo”, prima di richiamare l’attenzione delle istituzioni sui problemi ambientali con cui sono chiamati a confrontarsi molti imprenditori. “In primo luogo – ha sottolineato Del Tenno – la mancanza di sicurezza, con il racket e la criminalità organizzata, la più grande impresa italiana. Su queste problematiche serve una maggiore attenzione da parte delle istituzioni”. Non potevano mancare i riferimenti alla Finanziaria e al protocollo sul Welfare, i temi di maggiore attualità. “Dopo la vessazione dell’anno scorso nei nostri confronti – ha ricordato Del Tenno a proposito della vicenda degli studi di settore – ci saremmo aspettati una manovra di tenore diverso. Mancano invece tagli sostanziali alla spesa pubblica ed una posizione certa su temi come la controriforma del welfare ed il rinnovo del contratto degli statali. Proprio in questi giorni – ha continuato Del Tenno – Visco ci ha ricordato che abbiamo raggiunto il livello massimo di pressione fiscale dal dopoguerra ad oggi, confermando quindi che in questa Finanziaria ci sono state poche azioni concrete per diminuire realmente la pressione fiscale”. L’ultima battuta di Del Tenno ha riguardato l’ormai famoso “bamboccioni” riferito ai giovani italiani. “Al Ministro Padoa Schioppa – ha dichiarato il Presidente dei Giovani – rispondo che noi giovani di Confartigianato non siamo affatto dei bamboccioni, ma gente che fa impresa e che è pronta a superare tutti gli ostacoli che incontriamo nel cambiare il Paese”. La discussione, centrata sul motto “cambiare è possibile”, è continuata con l’intervento di Oscar Giannino, Direttore di Libero Mercato, che ha sottolineato “come sia davvero difficile capire, per chi non fa impresa, le problematiche con cui vi confrontate ogni giorno”. A seguire si è dibattuto sulla possibilità del cambiamento con le due tavole rotonde, entrambe moderate dal giornalista Roberto Arditti. Alla prima, “Il cambiamento come via del successo”, hanno preso parte testimoni di successo imprenditoriale. Da Arturo Artom, della Netsystem, a Giuliano da Empoli, della Rivista Zero, passando per Luca Roda, di Roda Cravatte, e Stefano Rosso, della Diesel, finendo con Florindo Rubbettino, editore di successo. La seconda, invece, dal titolo “Come cambia l’Italia”, ha disegnato un quadro attuale del rinnovamento nella varie attività economiche del Paese. Roberto Bertola, direttore generale di Unicredit Group, ha parlato dei cambiamenti in ambito bancario, Andrea Pamparana, vice direttore del Tg5, di quelli in ambito mediatico, Claudio Scajola, Presidente del Comitato Parlamentare sull’informazione e la sicurezza, in ambito politico, mentre Maria Grazia Cucinotta e Giorgio Rocca in quello cinematografico e sportivo. La prima giornata di lavori, quella di venerdì 12 ottobre, si è poi conclusa con un’intervista ad Antonio Di Pietro, Ministro delle Infrastrutture. Sulle competenze e le azioni del proprio dicastero, Di Pietro ha sottolineato “come sia importante, quantomeno in fatto di infrastrutture, continuare le opere iniziate dal precedente Governo”, confermando “che è priorità dell’Esecutivo completare le opere già avviate, prima di iniziare le opere connesse alle prime”. La seconda giornata del convegno, quella di sabato 13 ottobre, è stata aperta dall’intervento di Alida Fabbri, componente della Giunta di Confartigianato con delega ai Movimenti. La Fabbri ha dato un’immagine nuova del fare impresa, un’attività che ha le stesse caratteristiche dei giovani imprenditori. “L’impresa artigiana è di per se stessa un’impresa giovane, in quanto flessibile, sempre pronta ad innovare, a cambiare e a muoversi”. Deciso e convinto l’intervento di Tullio Uez, vice Presidente di Confartigianato, che ha denunciato “il mancato beneficio dato dall’extragettito al 90% delle imprese italiane, vale a dire le piccole e medie imprese artigiane”. Successivamente è stato presentato il “2° Osservatorio sull’imprenditoria giovanile artigiana in Italia” [vedi box d’approfondimento] che ha studiato le tendenze ed il mercato dei 625.224 giovani imprenditori con meno di 40 anni che attualmente popolano il mondo dell’artigianato. Dopo la presentazione dei risultati dell’Osservatorio, la platea dei giovani imprenditori si è confrontata con Daniel Altman, economista ed editorialista dell’ “International Herald Tribune”. L’economista inglese ha sottolineato come “sia necessario per un imprenditore considerare una pluralità di fonti informative, grazie alla quale può comprendere in anticipo i futuri scenari economici, scegliendo così le migliori iniziative imprenditoriali”. Prima delle conclusioni del Presidente Del Tenno, la mattinata di sabato è stata animata dalla tavola rotonda “Le riforme possibili”, moderata dal giornalista Paolo Messa e a cui hanno preso parte diversi esponenti del panorama politico attuale. Ha avviato la discussione Franco Bassanini, docente di Diritto Costituzionale, che ha sottolineato come “la prima delle riforme necessarie per rilanciare la competitività delle imprese italiane sia quella delle liberalizzazioni che ancora mancano, seguita da una netta semplificazione legislativa in grado – ha continuato l’ex Ministro della Funzione Pubblica – di rendere davvero efficiente la burocrazia italiana”. Efficienza ed efficacia che sono stati al centro anche dell’intervento di Daniele Capezzone, Presidente della X Commissione della Camera dei Deputati. “Per rendere davvero fluida l’attività legislativa ed esecutiva, ed in merito alla riforma elettorale, credo sia necessario – ha proseguito il segretario dei radicali italiani – dare vita ad un bipolarismo all’americana, due megapartiti che possano iniziare una serie di riforme in grado di dare nuovo slancio al Paese, senza che le doppie competenze intralcino i lavori del Parlamento”. L’esclusività delle competenze è stato l’oggetto anche dell’intervento di Giancarlo Giorgetti, vice Presidente della III Commissione della Camera dei Deputati. “In Italia non si riesce a fare un federalismo esclusivo. Se si riconosce ad un Ente o ad una Amministrazione una competenza, questa stessa non può spettare anche ad un altro. In questo modo non si riesce a snellire il complesso meccanismo burocratico”, ha concluso il deputato. A chiudere la tavola rotonda politica è intervenuto Mario Segni, docente di Diritto Civile, per il quale “è assolutamente necessario cambiare l’attuale legge elettorale, se non si vuole correre il rischio di rimanere in mano ad una politica voluta dall’alto, disegnata dalle segreterie dei partiti ed incapace di prendere iniziative importanti in termini di riforme”. La due giorni di incontro e confronto dei giovani imprenditori è stata chiusa dall’intervento del Presidente di Confartigianato Giovani, Maurizio Del Tenno, convinto nell’affermare che “Cambiare è possibile. E oggi più che mai si deve”.

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