4 Agosto 2015, h. 10:08

STUDI – Prosegue calo credito alle imprese artigiane: -5,0% a marzo 2015. L’analisi per territorio.

La politica monetaria espansiva sta proseguendo nell’azione di riduzione dei tassi di interesse, ma nel contempo persiste la diminuzione dei prestiti alle imprese: a maggio 2015 i prestiti segnano un calo del 2,3% per le imprese con meno di 20 addetti, non modificando il trend rispetto al -2,4% di aprile e al -2,2% rilevato a giugno 2014. Il totale delle imprese mostra una flessione dei prestiti dell’1,6% in miglioramento rispetto ad aprile (-1,9%) grazie alla performance delle imprese medio-grandi (-1,4%) che da dicembre 2014 mostrano una flessione meno intensa rispetto alle piccole imprese e in riduzione.

In Italia le società non finanziarie – escluse le famiglie produttrici – a maggio 2015 pagano sui nuovi finanziamenti un tasso di interesse del 2,17%, 18 punti base in più rispetto a quello medio dell’Eurozona a 19 (1,99%): il tasso italiano è superiore a quello europeo da oltre tre anni e mezzo, ma il fenomeno è in attenuazione (un anno prima il gap era pari a 67 punti base). Il costo del credito per le imprese in Italia è inferiore solo a quello rilevato in Spagna (2,67%) ed in un anno il tasso scende di 112 punti base, il calo più intenso tra i paesi in esame.

Prestiti e investimenti – Tra giugno 2011 e marzo 2015 risultano decimati i prestiti alle imprese (-10,6% a prezzi correnti), pari ad un calo cumulato di 105,9 miliardi di euro; nello stesso periodo si affianca una diminuzione degli investimenti fissi lordi – a valori grezzi correnti – di 51,6 miliardi di euro (-15,9%); al contrario la dinamica sia dei prestiti che degli investimenti è in territorio positivo in Francia e Germania.

Prestiti all’artigianato per regione e provincia – Permangono critiche le condizioni sul mercato del credito all’artigianato. L’analisi – resa possibile grazie alla collaborazione con Artigiancassa – di questo segmento del mercato del credito a marzo 2015 registra prestiti per 46.797 milioni di euro, con un calo del 5,0% nell’ultimo anno; il calo dei prestiti all’artigianato prosegue da due anni ed a marzo 2015 si osserva una accelerazione del fenomeno rispetto al -3,8% di dicembre 2014 e al -3,5% di un anno prima. La flessione è diffusa in tutte le regioni – una sostanziale stabilità solo in Valle d’Aosta (+0,1%) e Umbria (-0,2%), con cali meno accentuati in Sardegna e Toscana (entrambe a -3,2%). Solo in tre province si registra un aumento dei prestiti all’artigianato (Livorno a +1,1%, Perugia a +0,5% e Aosta a +0,1%), mentre all’opposto in 55 province si registra una diminuzione superiore alla media (-5,0%). La dinamica tendenziale dei prestiti all’artigianato migliora rispetto a quella registrata nel trimestre precedente solo in 2 regioni su 20: la Valle d’Aosta, che passa in campo positivo (da -0,7% a +0,1%) e l’Umbria (da -3,9% al -0,2%). In 107 province su 110 si registra un calo tendenziale dei prestiti all’artigianato e solo un quinto delle province (23) mostra riduzione o stabilità della flessione rispetto al calo osservato nel trimestre precedente. A fronte di un peso medio del credito all’artigianato sull’ammontare dei prestiti al totale imprese del 5,2%, in 9 province tale peso è superiore al 10%.

Tassi attivi effettivi sui finanziamenti alle imprese per territorio – A marzo 2015 una impresa italiana paga mediamente un tasso effettivo del 5,53% sui finanziamenti per cassa riferiti ad operazioni in essere e a rischi autoliquidanti e a revoca; tra piccole e medio-grandi imprese uno spread di 272 punti base.

Ampie le variazioni a livello territoriale: ai primi sette posti le regioni del Mezzogiorno di Calabria (8,89%, -66 punti base in un anno), Sicilia (7,89%, -74 p.b. in un anno), Molise (7,68%, -20 p.b. in un anno), Campania (7,60%, -83 p.b. in un anno) e Puglia (7,58%, -60 p.b. in un anno), Sardegna (7,19, -115 p.b. in un anno) e Abruzzo (7,06%, -68 p.b. in un anno), i tassi più bassi in Piemonte (4,53%, -156 p.b. in un anno), Trentino-Alto Adige (4,80%, -47 p.b. in un anno) e Lombardia (5,08%, -80 p.b. in un anno). Il gap tra il tasso più alto della Calabria e quello più basso del Piemonte è pari a 436 punti base. Il gap Mezzogiorno/Centro-Nord è pari 236 punti base e tocca il massimo storico da dicembre 2008, mese di inizio delle rilevazioni.

L’analisi del trend del credito all’artigianato per territorio nell’Elaborazione Flash “Tendenze del credito alle imprese artigiane a marzo 2015”

 

 

Dinamica trimestrale dei prestiti alle imprese artigiane

(Marzo 2013–marzo 2015, var. % stock di fine trimestre rispetto a stesso trimestre anno precedente. Sofferenze incluse – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Artigiancassa da fonte Banca d’Italia)

Microsoft Word - NEWS_CREDITO_v09_31072015_wip2_2IDM.docDinamica dei prestiti bancari* alle imprese medio-grandi e alle imprese piccole

(Dicembre 2012-maggio 2015 (provvisorio); var.% corrette con cartolarizzaz., riclassificaz. e altre var. non derivanti da transazioni – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d’Italia)
* Includono i pronti contro termine e le sofferenze – NB: Imprese piccole: quasi-società e famiglie produttrici cioè imprese individuali, società semplici, società di fatto, s.a.s. e s.n.c. con meno di 20 addetti. Il totale imprese considera le imprese piccole più quelle medio-grandi (società non finanziarie al netto delle quasi società)

Microsoft Word - NEWS_CREDITO_v09_31072015_wip2_2IDM.doc

Il tasso alle imprese* in Italia e nell’Eurozona a 19 negli ultimi 5 anni

(Maggio 2010-maggio 2015.Tassi % – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca Centrale Europea)
* tasso medio per totale nuovi prestiti non c/c. Prestiti diversi da debiti da carte di credito (a saldo e revolving) e da prestiti rotativi e scoperti di conto corrente

Microsoft Word - NEWS_CREDITO_v09_31072015_wip2_2IDM.docSerie storica dei tassi attivi effettivi* su finanz. per cassa a breve e in essere a imprese non fin. nel Centro-Nord e nel Mezzogiorno

(31 dicembre 2008-31 marzo 2015-tassi %. Rischi autoliquidanti e a revoca su operazioni in essere – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d’Italia)
* Media ponderata dei tassi effettivi applicati alla clientela (società non finanziarie e famiglie produttrici) escludendo le operazioni a tasso agevolato. NB: indagine basata sui dati che gli intermediari devono inviare per ciascun cliente che alla fine del trimestre di riferimento, abbia segnalato alla Centrale dei rischi una somma dell’accordato o dell’utilizzato dei finanziamenti oggetto di analisi pari o superiore a 75.000 euro

Microsoft Word - NEWS_CREDITO_v09_31072015_wip2_2IDM.doc

 

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