25 Gennaio 2016, h. 08:29

STUDI – Iran, con revoca sanzioni +16,2% import nel 2016. Made in Italy oggi a 1.213 mln €, oltre la metà (54%) in macchinari

La Repubblica Islamica dell’Iran presenta nel 2016 un Pil valutato a prezzi correnti di 416,2 miliardi di dollari e una popolazione di 79,5 milioni di persone e – secondo le valutazioni del Fondo Monetario Internazionale – registrerà nel 2016 un tasso di crescita del Pil reale del 4,4%, notevolmente superiore rispetto allo 0,8% dell’anno precedente, e una crescita del 16,2% delle importazioni di beni e servizi grazie alla maggiore domanda interna e alla sospensione delle sanzioni economiche.

Dall’analisi dei dati sull’interscambio commerciale dell’Italia con l’Iran, si evidenzia che negli ultimi dodici mesi – da novembre 2014 a ottobre 2015 – l’Italia ha esportato prodotti per un totale di 1.213 milioni di euro e importato beni per 509 milioni, con un corrispondente saldo commerciale positivo di 704 milioni. L’Italia è il secondo paese in Ue per il export in Iran, dietro alla Germania.

Nell’esame di lungo periodo si evidenzia che nel 2015 le esportazioni verso l’Iran sono diminuite del 41,1% rispetto al 2010 mentre le importazioni si sono pressoché dimezzate (-89,3%), a seguito delle sanzioni dell’Unione europea applicate da luglio del 2010 nei confronti dell’Iran mirate a disincentivare il programma nucleare del Paese e ulteriormente intensificate da marzo del 2012 con il divieto di importare nell’Unione prodotti petrolchimici dall’Iran; a tal proposito si segnala che nel 2011 l’import di greggio ammontava a 5.122 milioni di euro e rappresentava il 96,2% delle importazioni dall’Iran, il quale era il nostro terzo fornitore di petrolio dietro ad Azerbaigian (8.199 milioni di euro di greggio importato) ed Arabia Saudita (5.758 milioni di euro).

I prodotti del made in Italy in Iran. Sulla base degli ultimi dati disponibili relativi ai primi dieci mesi del 2015 si evidenzia che i principali prodotti made in Italy esportati in Iran sono i Macchinari e apparecchiature, con un peso del 54,0% sul totale export, seguiti dai Prodotti chimici con il 7,9%, dalle Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche con il 7,3%, dai Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature con il 6,0%, dai Computer e prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, di misurazione e orologi con il 3,9% e dai Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici con il 3,7%.

I settori a maggiore concentrazione di Micro e Piccole imprese – che pesano per il 13,0% sul totale – hanno registrato tra il triennio 2010-2012 e il triennio 2013-2015 una diminuzione delle esportazioni verso l’Iran del 23,2%, meno ampia del -35,5% registrato dal totale del Manifatturiero.

L’Italia è il secondo Paese dell’Unione europea per esportazioni verso l’Iran di prodotti dei settori a maggiore concentrazione di micro e piccole imprese, pari a 124 milioni di euro nei primi dieci mesi del 2015, dietro alla Germania (196 milioni) e davanti a Paesi Bassi (119 milioni), Belgio (68 milioni), Francia (46 milioni) e Spagna (24 milioni).

I territori. L’analisi territoriale – focalizzata sull’export manifatturiero degli ultimi quattro trimestri (dal quarto trimestre del 2014 al terzo trimestre del 2015) – evidenzia che la regione più esposta nei confronti del mercato iraniano è l’Emilia-Romagna, con un export del Manifatturiero pari allo 0,19% del valore aggiunto regionale, superiore alla media nazionale dello 0,08%; seguono la Liguria con lo 0,17%, il Veneto e la Lombardia con lo 0,13%, il Trentino-Alto Adige con lo 0,11% e il Piemonte con lo 0,08%.

Nei primi nove mesi del 2015 le esportazioni del Manifatturiero verso l’Iran sono aumentate del 9,6% rispetto allo stesso periodo del 2014, e – tra le cinque principali regioni esportatrici che nel complesso pesano per l’83,2% sul totale – si registrano gli incrementi più ampi in Liguria (+76,1%), Veneto (+17,9%), Lombardia (+15,8%), a fronte delle diminuzioni in Piemonte (-6,5%) e in Emilia-Romagna (-6,8%).

A livello provinciale, ventisei province mostrano una esposizione nei confronti dell’Iran superiore alla media nazionale e nel dettaglio Reggio Emilia è la provincia maggiormente esposta con esportazioni manifatturiere pari allo 0,31% del valore aggiunto provinciale; seguono Parma con lo 0,29%, Genova con lo 0,28%, Monza e Brianza, Sondrio e Bologna con lo 0,25%, Alessandria e Vercelli con lo 0,24%.

Il dettaglio dell’export dei macchinari e i dati per regione e per provincia nell’Elaborazione Flash “Made in Italy verso la Repubblica Islamica dell’Iran”. Clicca qui per scaricarla

 

 

 

Interscambio commerciale dell’Italia con l’Iran negli ultimi 11 anni

(Anni 2005-2015 – valori in milioni di euro. Per il 2015 novembre 2014-ottobre 2015 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)

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Primi 10 settori dell’export made in Italy verso l’Iran

(% sul totale esportazioni relative ai primi 10 mesi del 2015 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)

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Primi dieci Paesi Ue a 28 per export settori MPI* verso l’Iran

(Valori in milioni di euro cumulati relativi ai primi 10 mesi del 2015 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat – *settori MPI: 10, 13-16, 18, 25, 31-32 divisioni Ateco 2007)
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Esposizione sul mercato iraniano delle Regioni

(% esportazioni manifatturiere IV trim. 2014-III trim. 2015 sul valore aggiunto del 2014 a prezzi base e correnti del territori – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e Unioncamere)

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Le prime 26 province per esposizione sul mercato iraniano, superiore alla media nazionale

(% esportazioni manifatturiere IV trim. 2014-III trim. 2015 sul valore aggiunto del 2014 a prezzi base e correnti del territori – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e Unioncamere)
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