3 Giugno 2005, h. 10:32

GELATO ARTIGIANALE Sondaggio di Confartigianato: Non più solo un piacere estivo. Per il 40% degli italiani sostituisce il pasto principale durante tutto l’anno Un settore in buona salute: in Italia attive 32.419 gelaterie artigiane che crescono ad un ritmo del 3% l’anno

Non è più soltanto un piacere estivo. Nell’ultimo anno, per il 40% degli italiani il gelato artigianale si è confermato, in tutte le stagioni, un ottimo sostituto del pasto principale ed è apprezzato soprattutto nelle regioni del Nord.

La tendenza emerge da un sondaggio di Confartigianato realizzato presso un campione di 800 gelaterie artigiane in tutta Italia.

Per il restante 60% dei consumatori il gelato rimane un elemento di gratificazione gustato soprattutto nel primo pomeriggio e anche a cena.

Sempre negli ultimi 12 mesi sono cresciute di circa il 20% le preferenze del prodotto in vaschetta per asporto.

Per quanto riguarda i gusti, gli italiani non cercano più le strane miscele create negli ultimi anni per colpire la fantasia. Sono più orientati invece verso i gusti semplici come i classici crema e cioccolato e, soprattutto, sono sempre più attenti a soddisfare particolari esigenze dietetiche (come il gelato ipocalorico) o legate a intolleranze alimentari.

Secondo i dati di Confartigianato, il settore del gelato artigianale è in buona salute. Le gelaterie artigiane, al 31 dicembre 2004, erano 32.419 con 82.716 addetti, realizzano il 56% della produzione nazionale e dal 2001 al 2004 hanno registrato un tasso di sviluppo medio annuo di circa il 3%.

A sorpresa sono le regioni del Nord a detenere il record della presenza di gelaterie: la Regione con la maggiore diffusione è la Lombardia (con 5.389 imprese), seguita dal Veneto (3.182 imprese). Fanalino di coda il Molise con 167 gelaterie.

Quella del gelato artigiano italiano – che negli ultimi 12 mesi è stato consumato in 332.000 tonnellate (circa 12 Kg pro capite) – è una ricetta semplice e genuina: soltanto latte, uova, zucchero e frutta. Rigorosamente freschi, senza conservanti ed additivi artificiali, e lavorati secondo le tecniche tradizionali senza insufflazione d’aria.

Confartigianato, proprio per difendere questa ricetta dalle ‘imitazioni’, dalla contaminazione di sostanze a rischio (in particolare della presenza di OGM) e renderla immediatamente riconoscibile ai consumatori, rispetto al prodotto industriale, ha chiesto all’Unione europea il riconoscimento del marchio europeo STG (Specialità Tradizionale Garantita).

A tal fine, Confartigianato ha già presentato al Ministero per le Politiche Agricole il ‘disciplinare di produzione’ del gelato artigiano.

Si tratta di una sorta di ‘codice’ con ingredienti e metodo di lavorazione necessari per ottenere dall’Ue il riconoscimento del marchio STG. Il ‘disciplinare’ sarà presentato all’Unione europea e che, se non ravviserà problemi, pubblicherà il nome del prodotto protetto nella Gazzetta Ufficiale delle Comunità europee.

Soltanto i gelatieri che rispetteranno le regole indicate dal disciplinare (i controlli, svolti da Enti di certificazione della qualità, sono molto rigorosi) – sottolinea Confartigianato – potranno ottenere ed esporre il marchio e fregiarsi del titolo di testimoni della qualità del gelato artigiano.

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