13 Luglio 2005, h. 17:33

PREVIDENZA COMPLEMENTARE Le Confederazioni dell’artigianato: “Incentivare la previdenza integrativa per i lavoratori autonomi”

“Le condizioni per un effettivo decollo della previdenza complementare possono essere create soltanto attraverso un’ampia condivisione da parte delle forze sociali dei meccanismi che ne regoleranno il sistema. Lo schema di decreto legislativo recante disciplina delle forme pensionistiche complementari non sembra essere invece del tutto in linea con i principi fondamentali, condivisi dalla gran parte delle Organizzazioni di rappresentanza dei datori di lavoro e dei lavoratori, ed espressi nel documento che ha costituito la base per il confronto con il Ministro del Lavoro durante tutta la fase di stesura dello schema di decreto”. Questa la posizione espressa oggi dalle Confederazioni dell’artigianato e delle piccole imprese – Confartigianato, Cna, Casartigiani, Claai – nell’ambito dell’Audizione presso la Commissione Lavoro del Senato sullo schema di decreto legislativo recante disciplina delle forme pensionistiche complementari. I rappresentanti di Confartigianato, Cna, Casartigiani e Claai hanno ribadito seguenti priorità: · definire strumenti specifici di incentivazione della previdenza integrativa anche per i lavoratori autonomi, dal momento che l’entrata a regime del metodo contributivo di calcolo delle pensioni obbligatorie comporterà una drastica riduzione delle prestazioni per gli artigiani; · creare le condizioni – attraverso misure di compensazione che siano realmente fruibili – affinché lo smobilizzo del TFR non comporti oneri aggiuntivi per le imprese e assicurare la possibilità di reperire sul mercato i finanziamenti necessari agli imprenditori; · rafforzare la contrattazione in materia previdenziale per evitare il rischio di capovolgere, per via legislativa, il principio dei livelli gerarchici della negoziazione.

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