20 Settembre 2005, h. 18:46

AUMENTANO I DIRITTI DI SEGRETERIA SULLE REVISIONI AUTO Confartigianato e CNA: per gli automobilisti oltre il danno anche la beffa

La revisione delle auto rischia di essere percepita dagli automobilisti sempre più come un balzello da pagare, anziché come uno strumento per garantire la corretta manutenzione del parco auto circolante e la sicurezza stradale.
Sulla Gazzetta Ufficiale di ieri, infatti, è stato pubblicato il decreto ministeriale che dispone l’aumento della tassa di concessione governativa da 5,16 euro a 7,80 euro, con decorrenza 19 settembre 2005. Un aumento che porterà nelle casse dello Stato circa 16 milioni di euro per l’anno in corso.
Sempre riguardo agli oneri “aggiuntivi” legati alle operazioni di revisione auto, nell’ultimo biennio le Poste Italiane hanno incrementato il costo dei bollettini postali di circa il 120%.
Ed i vantaggi per gli automobilisti a fronte di questi maggiori esborsi? Nessuno!
L’ANARA/Confartigianato e l’AIRA/CNA (le Associazioni nazionali dei Revisori Auto) ritengono inaccettabili incrementi di costi che nulla hanno a che vedere con le operazioni di revisione. Bisogna infatti precisare che dei circa 40 euro pagati dal cittadino, ben 15 sono riferiti a tasse e concessioni governative.
I Centri di revisione incassano attualmente 25,82 euro per ogni revisione, cifra ferma dal 1999 che non ha goduto nemmeno del semplice adeguamento agli indici ISTAT e che i Revisori auto considerano insufficiente a coprire il costo del servizio. Soprattutto se confrontata con i 43 euro della Germania, i 52 della Francia, i 50 della Gran Bretagna ed i 59 dell’Olanda. Sono rimaste senza risposta anche le richieste dei revisori auto derivanti dagli investimenti ai quali le aziende del settore hanno dovuto fare fronte in questi anni.
Secondo l’ANARA/Confartigianato e l’AIRA/CNA questo stato di cose favorisce il fenomeno delle “revisioni fasulle” o eseguite in modo approssimativo. Se la tariffa non sarà adeguatamente incrementata, pertanto, non saranno più in grado di garantire la qualità delle revisioni e saranno costretti a contrarre i tempi a discapito dell’accuratezza dei controlli.
Il settore delle revisioni auto, peraltro, risente della concorrenza sleale di soggetti che operano senza possedere idonei requisiti, con l’unico obiettivo di eseguire il maggior numero di revisioni e nel più breve tempo possibile. Ciò è reso possibile dalla totale assenza di controlli a seguito della concessione dell’autorizzazione da parte dell’Organismo preposto, nonostante lo Stato abbia incassato, dal 1999 ad oggi circa 670 milioni di euro tra tasse di concessione ed IVA attraverso le revisioni effettuate dai privati.
I Revisori Auto di Confartigianato e CNA sollecitano pertanto, ancora una volta, l’emanazione del decreto di adeguamento della tariffa che preveda una giusta remunerazione per gli operatori.
Se da parte del Governo non arriveranno risposte su questa annosa problematica, le Confederazioni si riservano tutte le opportune forme di tutela delle aziende associate e della sicurezza degli utenti, compresa la dichiarazione dello stato di agitazione della categoria.

 

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