20 Settembre 2005, h. 18:47

Confartigianato in Audizione alla Commissione Industria del Senato “Approvare subito il marchio ‘100 per cento Italia’. Un’arma in più per difendere le piccole imprese” La contraffazione sottrae 6 miliardi € l’anno alle imprese italiane

“E’ indispensabile che il Senato approvi rapidamente le norme per la riconoscibilità e la tutela dei prodotti italiani. Ne va della sopravvivenza delle nostre imprese”. 
Lo ha sollecitato oggi il Vicepresidente di Confartigianato Gianmaria Rizzi durante l’Audizione presso la X Commissione Industria del Senato sul provvedimento che istituisce marchi per la riconoscibilità e la tutela della qualità dei prodotti italiani.
“Il provvedimento – ha dichiarato il Vicepresidente Rizzi – recepisce le nostre sollecitazioni e rappresenta un’arma in più per difenderci dalla concorrenza sleale dei Paesi emergenti, dalle importazioni illegali di merci a costi irrisori e a scarso valore aggiunto, dal fenomeno della contraffazione che sottrae alle aziende italiane 6 miliardi di euro l’anno”.
Rizzi segnala in particolare l’importanza di 4 articoli della proposta di legge: l’istituzione del marchio per identificare i prodotti interamente realizzati in Italia, compresi i semilavorati grezzi; l’obbligatorietà dell’etichettatura di provenienza dei prodotti extra Ue; la carta d’identità dei prodotti finiti made in Italy; l’applicazione dei principi di legge a tutti i marchi collettivi e alle denominazioni ed etichettature previsti nelle legislazioni regionali per la tutela della qualità delle produzioni territoriali”.
“Certo i marchi, da soli, non bastano: per arginare la gravissima crisi in cui si dibattono soprattutto le piccole imprese, in particolare, del settore tessile-abbigliamento-calzature – ha aggiunto il Vicepresidente di Confartigianato – bisogna anche puntare su innovazione, qualità, contenuti tecnologici delle nostre produzioni. Basti pensare che, secondo un’indagine di Eurobarometro, il 94% dei consumatori dell’Unione europea cerca un prodotto di buona qualità, l’84% è disposto a pagare di più per una qualità migliore e il 69% dei consumatori europei ricerca prodotti caratterizzati dal paese d’origine”.

 

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