19 Gennaio 2006, h. 15:15

ENERGIA Guerrini (Confartigianato): “Riforme strutturali contro le politiche dell’emergenza. Risparmio ed efficienza sono le risposte migliori”

“Le riforme strutturali devono sostituire le politiche dell’emergenza e gli artifici contabili messi in atto per nascondere l’aumento dei prezzi di gas ed elettricità. Bisogna puntare invece su risparmio ed efficienza energetica come principali risposte alla scarsità ed all’alto costo degli idrocarburi (petrolio e soprattutto gas metano). PMI ed artigiani sono pronti a recitare un ruolo di primo piano nella filiera dell’efficienza energetica che deve divenire un vero è proprio nuovo settore economico e produttivo”.

E’ la posizione espressa dal Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini il quale ribadisce la necessità di scelte innovative nella politica energetica.

“Occorre – sostiene Guerrini – riequilibrare e diversificare il mix di approvvigionamenti energetici. Iniziando a realizzare impianti di rigassificazione, pur nel rispetto delle compatibilità ambientali e della corretta informazione delle popolazioni interessate dagli insediamenti. Se oggi funzionassero a pieno regime gli impianti ancora ‘sulla carta’, produrrebbero 64,2 miliardi di metri cubi di gas, a fronte di quasi 80 miliardi di metri cubi di gas consumati in Italia. In pratica, potrebbero soddisfare oltre l’80% dei fabbisogni di gas del nostro Paese”.

Secondo Guerrini, inoltre, “bisogna incentivare risparmio ed efficienza negli usi finali di energia, puntando anche sulla realizzazione di impianti di micro-generazione alimentati da fonti rinnovabili (impianti solari fotovoltaici, minicentrali idroelettriche, impianti di cogenerazione, centrali biomassa)”.

“Senza dimenticare – aggiunge il Presidente di Confartigianato – la necessità di completare la liberalizzazione, finora rimasta sulla carta, dei mercati energetici (elettricità e gas), aprendoli alla vera concorrenza, e di ridurre e riequilibrare la pressione fiscale sul prezzo dell’energia elettrica e del gas. Attualmente, infatti, le piccole imprese sono penalizzate da un trattamento fiscale iniquo rispetto ai grandi consumatori industriali”.

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