22 Maggio 2006, h. 15:16

ENERGIA Allarme di Confartigianato: “Gli extra-costi da CO2 ‘gonfiano’ le bollette elettriche delle imprese italiane”

“L’applicazione della Direttiva ‘Emission Trading’ – riguardante l’assegnazione delle quote massime di emissioni di anidride carbonica (CO2) in Italia, in attuazione del Protocollo di Kyoto – sta provocando un forte aumento dei costi di approvvigionamento energetico delle imprese. Soltanto per le 520.000 imprese rappresentate da Confartigianato gli oneri aggiuntivi rischiano di essere pari a 20 milioni di euro per l’anno 2005. Tutto ciò senza che i consumatori possano verificare la congruità dei costi e senza che il meccanismo della Direttiva produca effetti positivi in termini di impatto ambientale”.

L’allarme viene dal Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini il quale ha segnalato il problema ai Ministeri dell’Ambiente e delle Attività Produttive, all’Autorità Antitrust, all’Autorità per l’energia elettrica ed il gas, all’Acquirente Unico e all’Enel.

“Le bollette elettriche delle nostre imprese – sottolinea Guerrini – si stanno ‘gonfiando’ a causa di sovra-oneri derivanti da scelte effettuate negli anni scorsi dai produttori elettrici italiani e riguardanti gli impianti di generazione dell’energia e le fonti di alimentazione. Scelte che hanno provocato lo sfondamento dei tetti di emissioni di CO2 attualmente imposti agli impianti di generazione termoelettrica”.

“La situazione – spiega Guerrini – è aggravata dal fatto che ogni anno i consumatori elettrici italiani versano, con la componente tariffaria A3 (finalizzata alla costruzione di impianti da fonti rinnovabili), un importo totale pari a circa 2 miliardi di euro. Un valore equivalente a circa il 6% della loro spesa energetica mensile”.

“Queste ingenti risorse, però – fa notare il Presidente di Confartigianato – non hanno consentito di abbattere le quote di CO2 attribuite alle centrali del nostro Paese dal meccanismo di assegnazione della Direttiva ‘Emission Trading’. Oggi, il risultato è che i sovra-oneri da CO2 vengono trasferiti al 100% nella bolletta elettrica dei consumatori finali che operano nel mercato libero e ci sono forti timori che ciò avvenga anche per i clienti del mercato vincolato. Con buona pace degli auspicati risparmi previsti grazie alla liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica”.

Il Presidente Guerrini sollecita pertanto alle istituzioni competenti e agli operatori del mercato interventi utili a risolvere la problematica che penalizza gravemente soprattutto le piccole imprese. Anche prevedendo opportuni meccanismi di vigilanza sulle modalità di attuazione del sistema di emission trading, per evitare la diffusione di comportamenti che, invece di attenuare l’impatto ambientale della produzione termoelettrica, si traducano in ulteriori costi per i consumatori finali.

 

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