4 Luglio 2006, h. 14:51

Assemblea Annuale di Fedart Fidi Confidi artigiani, un sistema in crescita: 8,5 mld i finanziamenti garantiti a 680.000 imprese associate

Il sistema dei Consorzi Fidi Artigiani rappresentati da Fedart Fidi – la Federazione Nazionale Unitaria dei Consorzi e delle Cooperative Artigiane di Garanzia Fidi costituita da Confartigianato, Cna e Casartigiani – si presenta alla 12a Assemblea annuale ancora in crescita e sempre più strumento indispensabile per facilitare l’accesso ai finanziamenti bancari da parte delle piccole imprese.

L’Assemblea del 4 luglio è un’occasione di verifica del cammino percorso e di confronto con Governo, Parlamento, sistema bancario, Camere di Commercio, Confederazioni Artigiane, sulle politiche da adottare per continuare a sostenere il sistema della garanzia mutualistica come strumento imprescindibile per l’accesso al credito della categoria. 

I Consorzi Fidi rappresentati da Fedart Fidi sono 314, associano 680.000 imprese e nel 2005 avevano in essere 8,5 miliardi di euro di finanziamenti garantiti.

In Italia, 1 artigiano su 2 si rivolge ad un Confidi per risolvere le proprie esigenze finanziarie, soprattutto per effettuare investimenti.

Il sistema dei Confidi associati a Fedart Fidi opera per il 62% su finanziamenti a medio-lungo termine a differenza degli istituti di credito che operano più sul breve termine. 

A confermare l’efficienza e l’efficacia con cui i Confidi conducono l’istruttoria di fido e valutano l’affidabilità delle imprese è il tasso di sofferenza molto contenuto: la media  nazionale si attesta all’1,8%, quindi molto più basso rispetto alle sofferenze complessive del sistema bancario. Anche i tassi medi praticati sui finanziamenti garantiti dai Confidi si attestano su valori decisamente inferiori a quelli di mercato applicati dalle banche agli artigiani, con differenze molto contenute tra Nord e Sud. 

La struttura organizzativa dei Confidi artigiani è in forte evoluzione per conseguire adeguata efficienza e qualità del servizio. Sono numerose le strutture che hanno ottenuto la certificazione di qualità e che presentano bilanci certificati segno di oggettiva trasparenza amministrativa. 

Tutto ciò è importante, ma non basta per affrontare le impegnative sfide del futuro legate all’attuazione della Direttiva Comunitaria su Basilea 2 e della Legge quadro sui Confidi, che richiederà forti processi di aggregazione sul territorio al fine di acquisire la massa critica sufficiente per essere interlocutori considerati dal sistema bancario, potendo diventare anche veri e propri intermediari finanziari iscritti al Testo Unico bancario. Il sistema dei Confidi aderente a Fedart non parte da zero perché annovera già importanti fusioni tra cooperative di garanzia (Piemonte, Toscana, Emilia-Romagna, Calabria, Liguria), potendo contare anche sulla rete diffusa dei Consorzi regionali di 2o grado che svolgono un ruolo di controgaranzia e di coordinamento, utilizzando anche le agevolazioni comunitarie della garanzia del FEI (Fondo Europeo Investimenti).

Il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini:

“Per le piccole imprese è sempre emergenza-credito.

Necessario potenziare i Consorzi Fidi e Artigiancassa”

“Il credito è un fattore di competitività per le piccole imprese. Al Governo e Parlamento chiediamo l’impegno a migliorare le condizioni di accesso ai finanziamenti bancari da parte di artigiani e piccoli imprenditori”.

Lo ha sollecitato oggi il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini durante il suo intervento alla 12° Assemblea annuale di Fedart Fidi, la Federazione Nazionale Unitaria dei Consorzi e delle Cooperative Artigiane di Garanzia Fidi costituita da Confartigianato, Cna e Casartigiani

Per i piccoli imprenditori – ha detto Guerrini – rimane l’emergenza-credito. Il rapporto tra banche e artigianato continua presentare aspetti critici per la quantità, la qualità e le condizioni dei finanziamenti erogati. Basti considerare che, oggi, del totale dei finanziamenti bancari al sistema economico, appena il 4,7% (pari a 54 miliardi di euro) va all’artigianato, e soltanto il 29,2% va alle PMI. Anche la qualità del credito, seppure in costante miglioramento, è ancora largamente incentrata sui finanziamenti a breve (49,5%) rispetto a quelli a medio-lungo termine, con maggiori costi e squilibri nella gestione aziendale. Senza dimenticare che l’85% dei finanziamenti bancari all’artigianato è erogato nelle regioni del centro-nord, mentre al Mezzogiorno, dove opera quasi il 30% delle imprese artigiane, va solamente il 15% del credito. Per questo è necessario potenziare lo strumento dei Consorzi di garanzia fidi che si confermano molto efficaci per favorire l’accesso ai finanziamenti bancari da parte delle piccole imprese”.

“Il potenziamento del ruolo dei Consorzi Fidi – ha aggiunto – è tanto più importante ed urgente in vista di Basilea 2. Basilea 2 non deve diventare un ulteriore elemento di complicazione nel rapporto tra banche e piccole imprese e non deve trasformarsi nell’ennesimo fattore di discriminazione tra piccoli e grandi imprenditori”.

A giudizio del leader di Confartigianato “i nuovi criteri di accesso al credito potranno costituire un’opportunità se terranno conto delle realtà produttive italiana ed europea formate per il 97% da micro e piccole”.

“Per rilanciare la competitività delle nostre aziende – ha sottolineato il Presidente Guerrini – serve una politica creditizia adeguata e compatibile con le esigenze delle piccole imprese ed uno sforzo comune che coinvolga anche le banche. Gli istituti di credito devono cominciare a fare la loro parte: devono imparare ad investire sulla piccola impresa, a considerare il nostro settore decisivo per creare reddito, occupazione, nuova imprenditorialità, offrendo servizi migliori a costi contenuti. Occorre, insomma, un accesso al credito che non sia una corsa ad ostacoli per il piccolo imprenditore ma che ne sostenga e ne faciliti le occasioni e le potenzialità di crescita. Abbiamo bisogno di un maggior numero di banche di territorio che, da sempre, svolgono un ruolo fondamentale nel finanziamento dei sistemi produttivi locali”.

“E’ altrettanto indispensabile – ha concluso il Presidente di Confartigianato – rivitalizzare e potenziare quello che, da 50 anni, rappresenta uno straordinario strumento di finanziamento delle imprese artigiane: l’Artigiancassa. Non vi è stato imprenditore artigiano, in questi 50 anni, che abbia comprato un tornio o costruito un laboratorio senza far ricorso ad Artigiancassa. Abbiamo bisogno di una nuova e forte Artigiancassa”.

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