12 Luglio 2006, h. 14:45
AUTOMOBILISTI POCO ATTENTI ALLA MANUTENZIONE DELL’AUTO I risultati dei controlli gratuiti eseguiti il 6 maggio in tutta Italia dagli autoriparatori di Confartigianato durante l’iniziativa “100 piazze per la sicurezza stradale e l’ambiente”
Gli automobilisti italiani sono poco attenti alla manutenzione e all’impatto ambientale della propria automobile. Il 50% delle vetture non è in regola con le norme sulle emissioni di gas di scarico. La percentuale sale al 72,6% per le auto con oltre 7 anni di anzianità. Il 3,6% delle auto con oltre 11 anni non ha fatto la revisione negli ultimi 2 anni.
Del resto, per la manutenzione e riparazione di auto e moto, ogni famiglia italiana spende 380,64 euro l’anno, pari ad appena il 10% del totale del budget destinato ad acquisto ed esercizio dei veicoli privati. Vetusto il parco auto circolante in Italia: oltre un terzo (34,7%), pari a 11.777.504 automobili, ha oltre 10 anni di vita. Mentre il 6,7% delle autovetture, pari a 2.261.726 unità, ha oltre 20 anni di età.
Sono i risultati principali dei controlli gratuiti delle automobili eseguiti in tutta Italia lo scorso 6 maggio dagli autoriparatori di Confartigianato nel corso dell’iniziativa “100 piazze la sicurezza stradale e per l’ambiente”.
L’iniziativa, che quest’anno è alla seconda edizione ed è patrocinata dal Ministero dell’Ambiente, è stata promossa da Confartigianato Autoriparazione, in collaborazione con Autopromotec (il Salone internazionale biennale per l’assistenza ai mezzi di trasporto) e con l’adesione di Legambiente, Adiconsum e Snapis (Sindacato nazionale Autonomo Periti Infortunistica Stradale).
I controlli effettuati su 1.398 auto hanno dato esito deludente per quanto riguarda lo stato dei componenti delle vetture legati alla sicurezza stradale.
Preoccupa soprattutto la scarsa efficienza degli impianti frenanti anche nelle auto più recenti. Infatti è risultato perfettamente efficiente il 73,7% delle auto con un’anzianità da 0 a 2 anni, mentre questo valore scende addirittura al 27,5% per le vetture con un’anzianità di 11 anni e oltre.
Non va meglio per gli ammortizzatori che sono risultati efficienti soltanto per il 54,5% delle auto nuove. La situazione è critica anche per quanto riguarda gli pneumatici: il 12% delle auto controllate circola con almeno uno pneumatico completamente usurato e il 13,7% viaggia con almeno uno pneumatico con pressione bassa. Ciò significa rischi di sicurezza ma anche un maggiore consumo di carburante e, quindi, un costo aggiuntivo di 67,50 euro ogni 10.000 km percorsi. Manutenzione approssimativa anche per quanto riguarda le spazzole tergicristallo (il 40,1% delle auto controllate ne deve sostituire almeno una), per i fari (il 7,8% delle auto circola con almeno un faro non funzionante), per le luci di posizione (il 5,2% delle auto circola con almeno una luce di posizione non funzionante), per gli indicatori di direzione (il 3,9% delle auto controllate circola con almeno una ‘freccia’ non funzionante).
“Il nostro obiettivo – spiega il Presidente di Confartigianato Autoriparazione Roberto Landini – consiste nel sensibilizzare gli automobilisti sull’importanza della corretta manutenzione del ‘bene automobile’ ai fini della sicurezza stradale e della tutela dell’ambiente. Ci siamo impegnati a replicare i controlli ogni anno per realizzare un osservatorio permanente in grado di seguire l’evoluzione delle condizioni del parco auto circolante”. Confartigianato, che comunicherà al Ministero dei Trasporti le risultanze dell’iniziativa, richiama l’attenzione sull’importanza delle revisioni periodiche dei veicoli. “Si tratta di un adempimento – sottolinea il Presidente Landini – che va rivalutato nell’ottica della sicurezza. I relativi controlli vanno eseguiti in modo corretto e completo e per questo i revisori auto chiedono di essere messi in condizione di garantire la sicurezza dei propri clienti”. Posizione condivisa da Renzo Servadei, Amministratore Delegato di Autopromotec, il quale riferisce che da uno studio eseguito nell’ambito del proprio Osservatorio è emerso chiaramente come i centri di revisione privati non siano in condizioni di effettuare, alla tariffa attualmente in vigore, tutte le operazioni previste e di eseguirle in modo tale da garantire il livello di sicurezza del parco auto. “Non bisogna avere paura – ha dichiarato – di richiedere all’automobilista una tariffa più alta, bisogna temere le conseguenze che inevitabilmente deriveranno dal mantenimento di una tariffa troppo bassa, ovvero l’esecuzione delle revisioni in modo approssimativo”.
Notizie correlate:
Nessun articolo correlato.