27 Settembre 2006, h. 09:10

Da Confartigianato e Cna no all’aumento dei contributi previdenziali per gli artigiani. Sì alla riduzione dei premi Inail

Confartigianato e Cna esprimono totale contrarietà alle ipotesi di un innalzamento delle aliquote di contribuzione previdenziale di artigiani e commercianti  nella prossima Legge Finanziaria. 

“E’ inaccettabile – affermano il Presidente della Confartigianato Giorgio Guerrini e il Presidente della Cna Ivan Malavasi  – che si pensi di fare cassa con aumenti della pressione fiscale e contributiva a carico degli artigiani”.

“L’aumento delle aliquote contributive per i lavoratori autonomi – aggiungono i leader di Confartigianato e di Cna – è una strada impraticabile e destinata al fallimento. Già oggi la pressione fiscale e contributiva complessiva sui piccoli imprenditori è molto elevata. Un ulteriore intervento sulle pensioni sarebbe insostenibile e, se fosse sommato ad inasprimenti del prelievo fiscale, vanificherebbe qualsiasi beneficio che alle imprese artigiane potrebbe derivare dalla riduzione del cuneo fiscale”.

“Inoltre – aggiungono – riteniamo grave che su una questione così delicata sia mancata una reale concertazione tra Governo e Organizzazioni artigiane”. 

I Presidenti Guerrini e Malavasi lamentano poi l’assenza di risposte da parte del Governo circa la riduzione delle tariffe Inail pagate dalle imprese artigiane. “Si tratta – spiegano – di una battaglia di giustizia, finalizzata a sanare l’assurda sperequazione che vede gli imprenditori artigiani versare contributi 3 volte superiori rispetto alle prestazioni ricevute dall’Inail”.

“Non è questa – concludono – la strada per favorire la ripresa e lo sviluppo. Gli artigiani e le piccole imprese non ci stanno a pagare per le mancate scelte di tagli agli sprechi e alla spesa improduttiva”.

 

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