22 Novembre 2006, h. 15:53

Oltre 15.000 imprenditori artigiani alla manifestazione nazionale organizzata da Confartigianato contro la manovra economica Il 25 novembre, a Milano, l’Italia delle piccole imprese dirà “Finanziaria 2007. Così non va”

Saranno più di 15.000 gli artigiani e i piccoli imprenditori che sabato 25 novembre invaderanno pacificamente Milano per partecipare alla manifestazione nazionale di protesta organizzata da Confartigianato contro la legge Finanziaria.

Gli imprenditori arriveranno da tutta Italia, fin dalle prime ore del mattino, a bordo dei veicoli che usano per le loro attività (furgoni, camioncini, taxi, Apecar, auto private) e sfileranno lungo le strade e le autostrade che portano alla nuova Fiera di Milano Rho dove, alle ore 11, nel Padiglione 5, si svolgerà l’iniziativa organizzata da Confartigianato. Gli artigiani indosseranno i propri abiti da lavoro e porteranno attrezzi e strumenti dei loro mestieri.

“L’Italia degli artigiani e delle piccole imprese – spiega il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini – sarà a Milano per dire che questa legge Finanziaria proprio non va. Perché, invece di tagliare gli sprechi pubblici, si accanisce contro chi lavora e produce. Perché ci ha ‘preso per il mulo’ caricando sulle spalle di artigiani e piccole imprese un peso insostenibile. E, alla nostra manifestazione a Milano, faremo sfilare proprio anche i muli che abbiamo eletto a simbolo del nostro malcontento e del nostro dissenso”.

“Le imprese artigiane – aggiunge Guerrini – pagano il prezzo più alto della manovra economica: oltre 2 miliardi di euro, cioè quasi il 40% del totale dei sacrifici imposti alle imprese italiane. Per questo, sabato a Milano, Confartigianato ribadirà il proprio NO ad una legge Finanziaria che deprime la fiducia dei piccoli imprenditori i quali si aspettavano un impegno deciso per eliminare quei costi e quegli ostacoli che oggi impediscono alle aziende di agganciare la ripresa”. 

“Quella di sabato – sottolinea il Presidente di Confartigianato – sarà un’iniziativa pacifica. Non vogliamo creare problemi. Rispetteremo i limiti di velocità imposti su strade e autostrade. Ma vogliamo che il Paese ci veda e comprenda le ragioni dell’Italia che produce e che lavora”. 

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