30 Novembre 2006, h. 15:51

Per le piccole imprese rimane difficile l’accesso al credito: 1 artigiano su 2 chiede aiuto ai Confidi. 5,1 miliardi garantiti nel 2005, +13% rispetto al 2004 Oggi a Roma presentata la 10° Indagine sui Confidi artigiani e l’evoluzione del rapporto banche-imprese

Per le piccole imprese, soprattutto quelle meridionali, rimane difficile il rapporto con le banche. E allora 1 artigiano su 2 si rivolge ai Consorzi Fidi per ottenere finanziamenti.

Il risultato emerge dalla 10° Indagine sul Sistema dei Confidi per l’Artigianato curata da Fedart Fidi, la Federazione Nazionale Unitaria dei 303 Consorzi e Cooperative Artigiane di Garanzia promossa da Confartigianato, Cna e Casartigiani.

La ricerca – presentata oggi a Roma nell’ambito del Convegno organizzato da Fedart Fidi – fotografa

l’attività dei Confidi artigiani al 31 dicembre 2005.

I risultati confermano il ruolo sempre più decisivo dei Confidi per favorire l’accesso al credito da parte di artigiani e piccole imprese e quindi per stimolare investimenti e nuova occupazione: nel 2005 hanno erogato 5.117 milioni di finanziamenti garantiti a 687.828 artigiani e piccole imprese, con una crescita del 13% rispetto al 2004. Il valore medio dei finanziamenti garantiti dai Confidi è di 17 milioni. Mentre, però, al Nord il valore medio dei finanziamenti raggiunge i 31 milioni, al Centro si abbassa a 23 milioni e al Sud si ferma a 4,5 milioni. Si tratta comunque di valori in crescita in tutte le aree del Paese.

1 ARTIGIANO SU 2 CHIEDE AIUTO AI CONFIDI. MA RIMANE IL GAP CON IL SUD

Anche il grado di penetrazione del sistema Confidi tra gli artigiani risulta elevato: nel 2005, infatti, ha utilizzato finanziamenti garantiti dai Confidi il 43% del totale delle imprese artigiane. Quindi, in Italia, un piccolo imprenditore su due si rivolge ad un Confidi per soddisfare le proprie esigenze finanziarie. Dal 1994 al 2005 i Confidi artigiani hanno prestato garanzie per oltre 42 miliardi di Euro di finanziamenti, ma con una distribuzione territoriale molto diversificata (il 61% è erogato al Nord, il 26% al Centro ed il 13% nel Sud).

IL PESO DEI CONFIDI SUL TOTALE DEI FINANZIAMENTI BANCARI AGLI ARTIGIANI
Dei 51.500 milioni di euro di finanziamenti concessi dalle banche alle imprese artigiane, il 14% è garantito dai Confidi aderenti a Fedart Fidi. Se poi si considerano solo i finanziamenti a medio-lungo termine, questa percentuale sale a circa il 17%, a conferma del ruolo rilevante svolto dai Confidi artigiani

sia per favorire l’accesso al credito alla categoria, sia per garantire una buona qualità dei finanziamenti.

VENETO E TOSCANA IN TESTA PER QUANTITÀ DI FINANZIAMENTI GARANTITI. BASILICATA FANALINO DI CODA

La classifica delle regioni più attive vede in testa il Veneto con oltre 1.120 milioni di Euro di finanziamenti garantiti dai Confidi artigiani. Al secondo posto c’è la Toscana con 675 milioni e a seguire l’Emilia Romagna con 661 milioni. All’ultimo posto c’è la Basilicata con 9 milioni di finanziamenti garantiti, limite estremo di una ridotta operatività diffusa in quasi tutta l’area meridionale.
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PICCOLE IMPRESE AFFIDABILI: TASSO DI INSOLVENZA MEDIO AL 2,2%

A confermare l’efficienza e l’efficacia con cui i Confidi conducono l’istruttoria di fido e valutano l’affidabilità delle imprese è il tasso di insolvenza, molto contenuto su una media nazionale del 2,2%, e nettamente inferiore rispetto al dato delle sofferenze complessive del sistema bancario.

MIGLIORA LA QUALITÀ DEL CREDITO AGLI ARTIGIANI: PREVALGONO I FINANZIAMENTI A MEDIO-LUNGO TERMINE.

Il 61,2% dei finanziamenti garantiti dai Confidi è a medio/lungo termine. Un risultato positivo soprattutto se si confronta con la quota del 52,6% dei finanziamenti a medio-lungo termine nel credito ordinario all’artigianato. Per ciò che riguarda i tassi medi praticati sui finanziamenti con garanzia dei Confidi, questi si attestano su valori decisamente inferiori a quelli di mercato per la categoria. Si registra infatti una media del 5% (4,6% nel 2004) per il breve e del 4,0% (4,0 nel 2004) per il medio-lungo termine, con differenze molto contenute tra Nord e Sud, grazie anche al potere contrattuale e al consolidato accreditamento da parte del sistema bancario.

IN CALO GLI INCENTIVI PUBBLICI AI CONFIDI

I Confidi artigiani dimostrano una buona capacità di ottenere dalle banche l’erogazione di credito a tassi di interesse in linea con le migliori condizioni di mercato, senza far ricorso alla leva degli incentivi pubblici. Nel 2005 infatti la quota di credito convenzionato si attesta al 75%, relegando il credito agevolato al 25%.

LA FUNZIONE ANTI-USURA
Quanto all’attività di prevenzione del fenomeno dell’usura, il 57,8 dei Confidi ha attivato i Fondi

antiusura previsti dalla normativa nazionale (2.482 operazioni per un importo complessivo di 64,6 milioni di euro) a sostegno delle imprese in crisi di liquidità, consentendo il rientro nei circuiti legali di finanziamento a migliaia di piccole imprese.

IL RUOLO DEI CONFIDI IN VISTA DI BASILEA 2
Complessivamente positivo il rapporto con il sistema bancario verso il quale i Confidi artigiani

dimostrano una buona capacità contrattuale: nel 2005 le convenzioni con gli Istituti di credito sono arrivate a 1.961 (erano 1.648 nel 2001). Di grande interesse, anche in relazione all’aspetto del rating legato a Basilea 2, risulta la straordinaria base di informazioni dei Confidi sulle imprese associate (quasi 690.000), combinata con quella in possesso delle Confederazioni artigiane promotrici dei Confidi.
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