16 Gennaio 2007, h. 11:26

Le imprese artigiane e le PMI dell’edilizia pronte alla ripresa del confronto sulle norme riguardanti la sicurezza.

Le Associazioni dell’edilizia,  CNA Costruzioni, ANAEPA Confartigianato ed ANIEM Confapi, sono pronte alla ripresa del confronto con il Governo sulla normativa riguardante la sicurezza nei cantieri. 

“Abbiamo molto apprezzato, dicono i Presidenti delle tre organizzazioni delle imprese Artigiane e delle PMI del settore delle costruzioni, la decisione del Ministro Damiano di attivare presso il suo Ministero un tavolo di confronto con le Associazioni imprenditoriali ed i sindacati dei lavoratori del comparto edile sull’insieme delle tematiche della sicurezza del lavoro e della lotta al lavoro irregolare. Nella prima riunione del tavolo, nel dicembre scorso era stato preso l’impegno a lavorare per la definizione  di un avviso comune su questi argomenti.

L’annuncio dato nei giorni scorsi da parte del Ministro della presentazione in tempi brevi giorni di un disegno di legge delega sulla sicurezza sembra però negare l’impegno a tenere conto dei lavori del tavolo.

Sulla sicurezza e sul contrasto del lavoro nero c’è gia una normativa assai ampia. Si tratta di farla funzionare e di monitorare l’efficacia delle varie disposizioni, piuttosto che aggiungere ulteriori obblighi ed altri adempimenti cartacei.

Gli interventi legislativi sul settore delle costruzioni si stanno moltiplicando, con costi sempre più rilevanti per un mondo fatto prevalentemente di piccole imprese. Il rischio che ANAEPA-Confartigianato, ANIEM-Confapi e CNA-Costruzioni paventano è che l’eccesso di burocrazia anziché far emergere il lavoro irregolare e garantire maggiore sicurezza ai lavoratori finisca per far scivolare numerosi operatori nel sommerso.

Per questo è essenziale il confronto tra Governo e forze sociali per individuare le azioni realmente efficaci e semplificare laddove è necessario.

In particolare, secondo le Associazioni dell’artigianato e della PMI, sulla verifica dell’idoneità tecnico-professionale delle imprese che entrano nel comparto (che dovrebbe essere uno degli aspetti normati dall’annunciato testo unico) occorre un provvedimento complessivo, che regolamenti le modalità di accesso al settore. Al tavolo presso il Ministero le Associazioni hanno infatti proposto la presentazione di un progetto di legge che definisca i requisiti per esercitare un’attività di impresa nel comparto delle costruzioni.

Un provvedimento basato sul possesso di requisiti minimi soggettivi ed oggettivi da parte delle nuove imprese, dove è di importanza centrale la formazione,  e non l’introduzione di barriere all’ingresso.

Solo con il confronto e la collaborazione tra tutti i soggetti interessati si possono ottenere risultati che consentano di perseguire con successo gli obiettivi condivisi senza provocare effetti negativi sullo sviluppo di un settore che ha dato in questi anni un contributo decisivo alla tenuta dell’economia del nostro paese e che da qualche tempo invece sta registrando un rallentamento.
Roma, 16 gennaio 2007.

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